Eni Con I Sacrosanti Grafici (ENI)

- Modificato il 27/4/2017 17:09
Derpas N° messaggi: 4912 - Iscritto da: 16/10/2008
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Eni è un'impresa integrata nell'energia. Presente in circa 70 paesi con 76.000 dipendenti è impegnata nella ricerca, produzione, trasporto,
trasformazione e commercializzazione di petrolio e gas naturale, nella petrolchimica e ingegneria e costruzioni.

CODICI IDENTIFICATIVI
Codice Isin: IT0003132476
Codice Alfanumerico: ENI
Segmento: Blue Chip
Settore: Miner-metall-petrol.









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7961 Commenti
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7102 di 7961 - 29/1/2018 17:51
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Eni, Statoil non tratta più per la quota del 25% di un blocco in Mozambico

La compagnia petrolifera norvegese ha deciso di non trattare più per la quota del 25,5% nel blocco A5-A in Mozambico dopo oltre due anni e ha passato la palla ai partner. Nel 2015 la società, assieme a Eni, Sasol e Enh, si era aggiudicata i diritti di esplorazione del blocco nel bacino del Nord dello zambesi

di Marco Sasso

Dopo oltre due anni di trattative, Statoil abbandona i negoziati sulla quota del 25,5% nel blocco A5-A al largo delle coste del Mozambico. Lo ha riferito oggi un portavoce della compagnia petrolifera norvegese all'agenzia Reuters, aggiungendo che ora "tocca agli altri partner fare le mosse per quanto riguarda la partecipazione". Nel 2015, Statoil, il colosso italiano Eni , la sudafricana Sasol e la società nazionale del petrolio e gas del Mozambico Enh si sono aggiudicati i diritti di esplorazione del blocco nel bacino del Nord dello zambesi.

Si ricorda, inoltre, che a metà dello scorso dicembre Eni ha completato la vendita ad ExxonMobil di un interesse indiretto pari al 25% di Area 4, il blocco a gas nel Bacino del Rovuma. I termini della cessione, definita lo scorso marzo, prevedono un pagamento di 2,8 miliardi di dollari, più gli aggiustamenti contrattuali fino alla data del closing.

Eni continuerà a guidare il progetto del Gnl galleggiante di Coral South e tutte le operazioni upstream di Area 4, mentre ExxonMobil guiderà la costruzione e l'operatività di tutte le future strutture di liquefazione di gas naturale. Le scoperte in acque profonde di Area 4 contengono 85.000 miliardi di piedi cubi (2.400 miliardi di metri cubi) di gas naturale. In questo scenario, il Mozambico è ben posizionato per poter fornire gas naturale ai mercati internazionali per i prossimi 40 anni e oltre. Nel frattempo a Piazza Affari il titolo Eni scambia in ribasso dell'1,23% a 14,77 euro, con il prezzo del brent a 65,19 dollari al barile (-1,47%).
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7103 di 7961 - 30/1/2018 21:17
micio79 N° messaggi: 3925 - Iscritto da: 05/10/2014
Quotando: micio79 - Post #7100 - 28/Gen/2018 17:13.6gomq


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7104 di 7961 - 31/1/2018 17:36
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #7102 - 29/Gen/2018 16:51Eni, Statoil non tratta più per la quota del 25% di un blocco in Mozambico

La compagnia petrolifera norvegese ha deciso di non trattare più per la quota del 25,5% nel blocco A5-A in Mozambico dopo oltre due anni e ha passato la palla ai partner. Nel 2015 la società, assieme a Eni, Sasol e Enh, si era aggiudicata i diritti di esplorazione del blocco nel bacino del Nord dello zambesi

di Marco Sasso

Dopo oltre due anni di trattative, Statoil abbandona i negoziati sulla quota del 25,5% nel blocco A5-A al largo delle coste del Mozambico. Lo ha riferito oggi un portavoce della compagnia petrolifera norvegese all'agenzia Reuters, aggiungendo che ora "tocca agli altri partner fare le mosse per quanto riguarda la partecipazione". Nel 2015, Statoil, il colosso italiano Eni , la sudafricana Sasol e la società nazionale del petrolio e gas del Mozambico Enh si sono aggiudicati i diritti di esplorazione del blocco nel bacino del Nord dello zambesi.

Si ricorda, inoltre, che a metà dello scorso dicembre Eni ha completato la vendita ad ExxonMobil di un interesse indiretto pari al 25% di Area 4, il blocco a gas nel Bacino del Rovuma. I termini della cessione, definita lo scorso marzo, prevedono un pagamento di 2,8 miliardi di dollari, più gli aggiustamenti contrattuali fino alla data del closing.

Eni continuerà a guidare il progetto del Gnl galleggiante di Coral South e tutte le operazioni upstream di Area 4, mentre ExxonMobil guiderà la costruzione e l'operatività di tutte le future strutture di liquefazione di gas naturale. Le scoperte in acque profonde di Area 4 contengono 85.000 miliardi di piedi cubi (2.400 miliardi di metri cubi) di gas naturale. In questo scenario, il Mozambico è ben posizionato per poter fornire gas naturale ai mercati internazionali per i prossimi 40 anni e oltre. Nel frattempo a Piazza Affari il titolo Eni scambia in ribasso dell'1,23% a 14,77 euro, con il prezzo del brent a 65,19 dollari al barile (-1,47%).

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7105 di 7961 - 08/2/2018 15:53
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Eni scopre gas nell'offshore di Cipro

Il colosso oil italiano ha effettuato una "promettente" scoperta a gas nel Blocco 6, nell'offshore di Cipro, attraverso il pozzo Calypso 1. Per valutare le dimensioni saranno necessari nuovi studi. Il prezzo del greggio accelera al ribasso e con esso Eni

di Francesca Gerosa

Nuova scoperta per Eni . Il colosso oil italiano ha effettuato una scoperta a gas nel Blocco 6, nell'offshore di Cipro, attraverso il pozzo Calypso 1. Il pozzo, perforato in 2.074 metri di profondità d'acqua e a una profondità totale di 3.827 metri, ha incontrato un'estesa colonna mineralizzata a gas metano in rocce di età Miocenica e Cretacica. La sequenza Cretacica ha ottime proprietà di reservoir, ha precisato il colosso oil.

Sul pozzo è stata eseguita un'intensa e dettagliata campagna di campionamento sui fluidi e sulle rocce. Calypso 1 è una promettente scoperta a gas e conferma l'estensione del tema di ricerca di Zohr nelle acque economiche esclusive di Cipro. Per una valutazione accurata delle dimensioni della scoperta sono richiesti nuovi studi e un programma di delineazione.

Eni è l'operatore del Blocco 6 con una quota del 50% e Total è partner con il restante 50%. Il gruppo oil italiano è presente a Cipro dal 2013 e detiene interessi in sei licenze situate nell'acque economiche esclusive della Repubblica (nei Blocchi 2, 3, 6, 8, 9 e 11), cinque in qualità di operatore. Con il prezzo del petrolio di nuovo in netto calo (il Wti cala dell'1% a 61,17 dollari il barile e il Brent dell'1,16% a 64,75 dollari al barile) dopo il record dei dati della produzione Usa e la riapertura di un oleodotto nel Mare del Nord, Eni cede l'1,99% a 13,70 euro a Piazza affari.

I prezzi del greggio hanno sofferto un ribasso di circa l'8% dal massimo da quattro anni a 71 dollari segnato a fine gennaio e le posizioni rialziste degli investitori sono ancora le più grandi mai viste sul mercato. "Questa è più che altro una tempestiva correzione; non penso che scenderà in modo significativo", ha previsto Tamas Varga, strategist di PVM Oil Associates. La statunitense Energy Information Administration (EIA) questa settimana ha alzato la previsione media sul 2018 a 10,59 milioni di barili al giorno con un aumento di 320.000 barili dalla previsione di solo una settimana prima.

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7106 di 7961 - 09/2/2018 20:40
micio79 N° messaggi: 3925 - Iscritto da: 05/10/2014
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7107 di 7961 - 11/2/2018 08:25
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #7102 - 29/Gen/2018 16:51Eni, Statoil non tratta più per la quota del 25% di un blocco in Mozambico

La compagnia petrolifera norvegese ha deciso di non trattare più per la quota del 25,5% nel blocco A5-A in Mozambico dopo oltre due anni e ha passato la palla ai partner. Nel 2015 la società, assieme a Eni, Sasol e Enh, si era aggiudicata i diritti di esplorazione del blocco nel bacino del Nord dello zambesi

di Marco Sasso

Dopo oltre due anni di trattative, Statoil abbandona i negoziati sulla quota del 25,5% nel blocco A5-A al largo delle coste del Mozambico. Lo ha riferito oggi un portavoce della compagnia petrolifera norvegese all'agenzia Reuters, aggiungendo che ora "tocca agli altri partner fare le mosse per quanto riguarda la partecipazione". Nel 2015, Statoil, il colosso italiano Eni , la sudafricana Sasol e la società nazionale del petrolio e gas del Mozambico Enh si sono aggiudicati i diritti di esplorazione del blocco nel bacino del Nord dello zambesi.

Si ricorda, inoltre, che a metà dello scorso dicembre Eni ha completato la vendita ad ExxonMobil di un interesse indiretto pari al 25% di Area 4, il blocco a gas nel Bacino del Rovuma. I termini della cessione, definita lo scorso marzo, prevedono un pagamento di 2,8 miliardi di dollari, più gli aggiustamenti contrattuali fino alla data del closing.

Eni continuerà a guidare il progetto del Gnl galleggiante di Coral South e tutte le operazioni upstream di Area 4, mentre ExxonMobil guiderà la costruzione e l'operatività di tutte le future strutture di liquefazione di gas naturale. Le scoperte in acque profonde di Area 4 contengono 85.000 miliardi di piedi cubi (2.400 miliardi di metri cubi) di gas naturale. In questo scenario, il Mozambico è ben posizionato per poter fornire gas naturale ai mercati internazionali per i prossimi 40 anni e oltre. Nel frattempo a Piazza Affari il titolo Eni scambia in ribasso dell'1,23% a 14,77 euro, con il prezzo del brent a 65,19 dollari al barile (-1,47%).

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7108 di 7961 - 15/2/2018 14:40
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Eni, il consenso si aspetta un utile di 2 miliardi nel 2017

Il dato va confrontato con una perdita adjusted di 340 mln di euro nel 2016. I conti verrano comunicati domani mattina. Atteso anche un debito netto in calo a 13,69 mld, ma per Banca Imi (rating buy) scenderà di più, intorno a 12 mld. Dividendo invariato a 0,8 euro

di Roberta Castellarin e Francesca Gerosa

Il titolo Eni si apprezza dell'1,35% a quota 13,62 euro alla vigilia della pubblicazione dei risultati del quarto trimestre e di quelli preliminari dell'intero esercizio 2017, domani mattina prima dell'apertura dei mercati. Il consensus Bloomberg e Factset si aspetta un utile netto adjusted pari a 2,036 miliardi di euro dalla perdita di 340 milioni registrata nel 2016, un ebit adjusted pari a 5,794 miliardi, più che raddoppiato rispetto ai 2,315 miliardi di fine 2016.

Mentre il debito netto è visto scendere a quota 13,696 miliardi dai 14,776 miliardi dell'esercizio precedente. Quanto alla produzione di petrolio per l'intero anno si dovrebbe attestare a 1,810 milioni di barili al giorno, in rialzo rispetto agli 1,759 milioni di fine 2016. Banca Imi si aspetta per l'intero 2017 un utile netto adjusted pari a 2,065 miliardi di euro, mentre l'ebit rettificato è stimato a 5,626 miliardi di euro.

Quanto al debito netto Banca Imi ha una previsione decisamente più bassa rispetto alla stima del consenso a 12,042 miliardi, in netto calo rispetto ai 15,3 miliardi di euro di fine settembre 2017, grazie al flusso di cassa operativo e all'incasso derivante dalle cessioni (in gran parte per la vendita del 25% di Rovuma 4 in Mozambico a Exxon per circa 2,2 miliardi di euro), parzialmente compensato dal capex.

Per il solo quarto trimestre 2017 la banca d'affari un ebit rettificato in crescita anno su anno grazie alla performance positiva della divisione esplorazione e produzione. La divisione E&P dovrebbe, infatti, beneficiare di un prezzo del greggio più alto, dalla produzione di idrocarburi e di una maggior efficienza dal punto di vista dei costi, mentre sarà penalizzata dalla debolezza del dollaro.

Banca Imi si aspetta anche che lo scorso anno la produzione di idrocarburi sia cresciuta dell'3% anno su anno. E prevede un ebit positivo per la divisione Gas&Power nel quarto trimestre. Sicuramente, aggiungono gli esperti di Mediobanca Securities, la produzione di Eni nel quarto trimestre trarrà vantaggio dalla fase di accelerazione dei nuovi progetti (Kashagan, East Hub e Jangkrik). Invece Zohr (Egitto), probabilmente, apporterà un contributo modesto, essendo partito a dicembre.

Comunque "vediamo volumi in aumento dell'1% anno su anno a 1,84 milioni di barili al giorno. Oltre ai maggiori volumi, le attività upstream dovrebbero beneficiare di un prezzo del petrolio più elevato, +18% trimestre su trimestre, con il cambio euro/dollaro rimasto piatto trimestre su trimestre. Ciò dovrebbe portare a un significativo aumento dell'ebit dell'upstream nel quarto trimestre a 1,54 miliardi di euro, che rappresenta un aumento del 50% circa trimestre su trimestre", precisano gli analisti di Mediobanca .

Numeri, quelli dell'upstream, che saranno mitigati dai risultati più modesti del downstream a causa dei margini più bassi per i business della raffinazione e della chimica. "Vediamo anche un miglioramento dei conti per la divisione Gas&Power grazie alla stagionalità della domanda di gas in Italia e alle iniziative di risparmio sui costi in corso. Per cui, ci aspettiamo nel trimestre un utile operativo in aumento dell'80% circa trimestre su trimestre a 1,73 miliardi di euro, una cifra del 9% inferiore a quella del consenso", continuano gli analisti di Mediobanca , prevedendo anche un utile netto pari a 0,47 miliardi (consenso a 0,35 miliardi).

Al contempo gli analisti di Mediobanca si attendono un miglioramento significativo del flusso di cassa adjusted a 2,6 miliardi di euro nel quarto trimestre dagli 1,7 miliardi di euro del terzo trimestre. Ciò implica un breakeven a livello di cash flow pari a 52 dollari al barile che rappresenta una riduzione notevole dai 58 dollari al barile del terzo trimestre. "È importante anche sottolineare che il gearing di Eni si riduce al 26% dal 32% in quanto il gruppo ha beneficiato della chiusura della cessione del 25% dell'Area 4 in Mozambico a Exxon. Prevediamo, infine, che il management del colosso oil manterrà invariato il dividendo a 0,8 euro per azione, che offre un rendimento del 6%".

La riduzione della leva finanziaria nel bilancio della società insieme alla sua esposizione al prezzo del petrolio e alla ristrutturazione delle divisioni mid/dowstream sono alla base dell'investment case di Mediobanca che nota, infine, come l'azione Eni scambi a un multiplo enterprise value/ebitda 2018 di 4 volte, quindi con uno sconto superiore al 20% rispetto ai competitor. "Con un potenziale upside del 50% rispetto al nostro prezzo obiettivo a 20 euro, manteniamo il rating outperform".

Se i risultati confermano le attese di Banca Imi "la performance operativa e finanziaria sarà in linea con la guidance di Eni indicata in occasione della presentazione del piano strategico. Crediamo che l'azione possa beneficiare del rialzo del prezzo del petrolio. Il prossimo piano strategico, previsto per il 16 marzo, potrà fare da catalizzatore per il titolo Eni su cui abbiano un giudizio buy e un prezzo obiettivo a 17,5 euro", concludono a Banca Imi.
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7109 di 7961 - 17/2/2018 07:49
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Eni, utile oltre il consensus a 3,4 miliardi. Record di produzione

Il 24% di balzo nel valore del Brent e il taglio dei costi hanno riportato il gruppo in forte guadagno rispetto al rosso di 1,464 mld del 2016. Record di barili prodotti (1,92 mln al giorno). Debito in deciso calo a 10,92 mld da 15,3 di settembre e attese di Banca Imi per 12 mld. Dividendo confermato di 0,8 euro

di Elena Dal Maso

Eni chiude il 2017 con un risultato netto di 3,43 miliardi contro una perdita nello scorso anno di 1,464 miliardi. L'utile netto adjusted nell’anno è di 2,41 miliardi rispetto al rosso 2016 di 340 milioni, superiore alle attese del consensus Bloomberg e Factset di 2,036 miliardi di euro.

Il cda proporrà in assemblea il 10 maggio la distribuzione di un dividendo di 0,80 euro per azione (0,80 nel 2016), di cui 0,40 euro staccati nel settembre 2017 a titolo di acconto. Il dividendo a saldo di 0,40 euro per azione sarà messo in pagamento il 23 maggio.

Quanto all'ultimo trimestre dell'anno, la crescita produttiva e il balzo del 24% delle quotazioni del Brent hanno dato un forte impulso ai conti della società, che chiude con un utile netto adjusted (senza le componenti straordinarie) di 0,98 miliardi di euro, più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2016 e ben sopra il consensus degli analisti di 0,57 miliardi.

Nel dicembre 2017 Eni ha raggiunto il record assoluto di produzione a 1,92 milioni di barili di olio quivalente al giorno. Nel quarto trimestre sono stati conseguiti 1,89 milioni di baril al giorno, livello trimestrale più elevato degli ultimi sette anni (+1,9%) mentre la media annua a 1,82 milioni di barili al giorno (+3,2%) è stata la più elevata di sempre. Al netto dell'effetto prezzo nei Production sharing agreements e dei tagli Opec, la crescita è stata del +3,7% nel trimestre e del +5,3% nell'anno.

Eni si attende una produzione di idrocarburi in crescita al 3% per effetto del ramp-up degli avvii 2017, in particolare in Egitto, Angola e Indonesia, e degli avvii di fasi satelliti di grandi giacimenti in produzione (Libia, Angola e Ghana).

Nel 2017 gli investimenti netti sono stati di 7,6 miliardi, in riduzione del 18% rispetto al 2016, mentre la copertura organica è del 130%. Per il 2018 il gruppo ha previsto investimenti per 8 miliardi di euro.

L'indebitamento finanziario netto è a 10,92 miliardi, in forte discesa da 15,3 miliardi di fine settembre 2017 e con attese di Banca Imi per 12 miliardi. Anche in questo caso il gruppo petrolifero ha battuto decisamente le aspettative.

"Chiudiamo il 2017 con risultati eccellenti che dimostrano come il processo di profondo cambiamento avviato nel 2014 abbia trasformato Eni in una società capace di crescere e creare valore anche in condizioni di mercato molto difficili", ha detto l'amministratore delegato Claudio Descalzi.

"Nell'Upstream", prosegue il top manager, "abbiamo raggiunto il massimo storico della nostra produzione pur riducendo del 40% gli investimenti di sviluppo rispetto alla baseline 2014, continuato a registrare risultati esplorativi eccellenti e messo in produzione in tempi record i nostri progetti più rilevanti, con la punta di diamante di Zohr. Nel MidDownstream abbiamo riportato in una posizione di profitto strutturale G&P con un anno di anticipo, ottenuto nell'R&M il risultato operativo record degli ultimotto anni e conseguito nella Chimica la migliore performance operativa di sempre".

Tutto ciò, ha aggiunto il manager, ha consentito di far "crescere la generazione di cassa del 50%, a fronte di un aumento del Brent del 22%, di ridurre la nostra cash neutrality a 57 dollari al barile e di rinforzare ulteriormente la nostra struttura patrimoniale, anche grazie alle dismissioni realizzate nell'anno. Per il futuro le prospettive di crescita sono eccellenti in tutti i business e saranno perseguite con disciplina finanziaria e grande attenzione alla loro sostenibilità in presenza di scenari anche i più difficili. Il che vorrà dire che, se al contrario le condizioni di mercato fossero più favorevoli, saremo in condizione di generare un enorme extravalore per i nostri azionisti", ha concluso.

A detta degli esperti di Equita Sim, i conti del quarto trimestre di Eni sono "migliori delle attese" con risvolti positivi per il titolo grazie ad una redditività significativamente superiore alle stime e al minor indebitamento. L'outlook sul 2018 è sostanzialmente in linea con le previsioni.
6o4-v
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7110 di 7961 - 17/2/2018 10:37
Claudio143 (premium) N° messaggi: 17034 - Iscritto da: 10/1/2012

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Senzatitolo.png55a87f7ac09aa2.png

7111 di 7961 - 17/2/2018 11:35
9ietro N° messaggi: 1223 - Iscritto da: 10/2/2010
Quotando: claudio143 - Post #7110 - 17/Feb/2018 09:37

#

Senzatitolo.png55a87f7ac09aa2.png


Buongiorno......cosa c e scritto .....non riesco ad ingrandirlA.....
7112 di 7961 - 18/2/2018 07:42
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Per Eni utile a 3,43 miliardi. Record produzione e cedola 0,80 euro

di Alessandra Capozzi

Eni ha approvato i risultati dell'esercizio 2017 che si è chiuso con un utile netto di 3,43 miliardi (oltre le attese degli analisti) dalla perdita di 1,46 miliardi del 2016 e con un utile nel quarto trimestre di 2,10 miliardi. L'utile netto adjusted è più che raddoppiato nel quarto trimestre a 0,98 miliardi e nell'intero anno ha raggiunto i 2,41 miliardi rispetto alla perdita netta registrata nel periodo di confronto. L'utile operativo adjusted è in forte crescita: +55% nel quarto trimestre a 1,99 miliardi e più che raddoppiato su base annua a 5,79 miliardi. L'anno si è chiuso con una produzione record di idrocarburi e nel dicembre 2017 ha raggiunto il record assoluto del gruppo a 1,92 milioni di boe/giorno. Il titolo ha aperto in Borsa con un balzo del 2%.

Nel quarto trimestre conseguiti 1,89 milioni di boe/giorno, il livello trimestrale più elevato degli ultimi sette anni (+1,9%) mentre la media annua del 2017 a 1,82 milioni di boe/giorno (+3,2%) è la più elevata di sempre. «Chiudiamo il 2017 con risultati eccellenti che dimostrano come il processo di profondo cambiamento avviato nel 2014 abbia trasformato Eni in una società capace di crescere e creare valore anche in condizioni di mercato molto difficili». L'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, commenta i risultati del 2017 e assicura: «Per il futuro le prospettive di crescita sono eccellenti in tutti i business e saranno perseguite con disciplina finanziaria e grande attenzione alla loro sostenibilità in presenza di scenari anche i più difficili. Il che vorrà dire che, se al contrario le condizioni di mercato fossero più favorevoli, saremo in condizione di generare un enorme extra-valore per i nostri azionisti. Sulla base di questi risultati proporrò al Consiglio del 15 marzo il pagamento di 0,80 euro per azione quale dividendo sul risultato 2017».

6ocat
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7113 di 7961 - 18/2/2018 11:05
9ietro N° messaggi: 1223 - Iscritto da: 10/2/2010
Se non fosse per i processi e la maxi multa che rischiA ...sarei tentato di prenderle......
7114 di 7961 - 20/2/2018 09:43
9ietro N° messaggi: 1223 - Iscritto da: 10/2/2010
Carrozzone parastatale di merda......
7115 di 7961 - 20/2/2018 09:43
9ietro N° messaggi: 1223 - Iscritto da: 10/2/2010
Ne stanno tutti lontani......
7116 di 7961 - 20/2/2018 16:29
frxbianco N° messaggi: 35 - Iscritto da: 17/6/2014
Io ne sto incollato... Piano piano
7117 di 7961 - 21/2/2018 16:44
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Eni svaluta il barile venezuelano

I contraccolpi della crisi di Caracas sul giacimento giant di Perla, mentre Maduro lancia la cripto-valuta petro.

6pmtm
7118 di 7961 - 24/2/2018 10:23
GIOLA N° messaggi: 29803 - Iscritto da: 03/9/2014
Eni, il supercalcolatore conquista gli analisti

Eni si apprezza grazie alla forza del prezzo del greggio. Secondo gli analisti per la società guidata da Claudio Descalzi l'upsite potenziale è notevole. Mediobanca fissa il target price a 20 euro, Equita a 17. Merito anche della strategia portata avanti dal cane a sei zampe. A partire dal nuovo supercalcolatore potenziato presentato ieri alle case di investimento

di Roberta Castellarin

Continua la rimonta dei titoli energetici, che beneficiano di un prezzo del petrolio che ha ripreso vigore, con il prezzo del Light crude Wti che tratta intorno ai 62,70 dollari e quello del Brent intorno a 66,27 dollari al barile. Eni oggi in borsa si apprezza dello 0,3% a 14,72 euro. Ma secondo gli analisti per la società guidata da Claudio Descalzi si tratta solo di un inizio, perché in base ai prezzi obiettivo di molte investment bank l'upsite potenziale è notevole. Mediobanca fissa il target price a 20 euro, Equita a 17. Merito anche della strategia portata avanti dal cane a sei zampe. A partire dal nuovo supercalcolatore potenziato presentato ieri alle case di investimento.

Infatti Equita Sim conferma la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 17 euro su Eni dopo una visita ad "HPC4, il supercalcolatore potenziato di recente da Eni in capo all'infrastruttura del Green Data Center di Ferrera Erbognone, la più potente al mondo a livello industriale. L'infrastruttura consentirà, per le attività upstream, l'esecuzione degli algoritmi sviluppati internamente per l'imaging geofisico tridimensionale, la modellizzazione dei sistemi petroliferi, l'elaborazione di modelli interni di simulazione di giacimento e di ottimizzazione degli impianti produttivi.

"L'investimento", evidenziano gli esperti di Equita , "è parte integrante della strategia di Dual Exploration Model, che si basa sulla scoperta di giacimenti affiancata alla monetizzazione anticipata, ottenuta attraverso la vendita di quote di minoranza con un time-to-market più rapido. Tra il 2014 e il 2017 la strategia ha permesso a Eni di incassare 9 miliardi di dollari dalle attività di esplorazione. Consideriamo l'investimento di Eni nelle capacità di ricerca esplorativa un unicum nell'industria, che invece ha tipicamente ha dato in outsourcing tali attività. L'investimento ha un valore assimilabile all'attività presente in alcune compagnie di servizi petroliferi (Schlumberger, Cgg). Sebbene queste attività non generino un reddito corrispondente come nelle compagnie di servizi, i recenti successi esplorativi (Mozambico, Zohr, Messico) sono una conferma della validità del modello".

Da Mediobanca , che assegna al titolo un rating outperform e un prezzo obiettivo a 20 euro, arriva un giudizio altrettanto positivo. "Crediamo che il supercomputer sia parte integrante della strategia dual exploration della società. Inoltre rappresenta un pilastro chiave nella scelta del gruppo di preferire lo sviluppo di risorse interne piuttosto che affidarsi all'outsourcing, come fanno i competitor", si legge nel report di piazzetta Cuccia. Gli esperti ricordano che sin dalla crollo del petrolio della fine degli anni '80 molte major hanno affidato in outsourcing molte operazioni. Mentre Eni ha seguito una strada contrarian, assumendo geologi e ingegneri negli anni scorsi. Mediobanca ricorda che i risultati si sono visti: la società vanta uno dei migliori track record nell'attività di esplorazione con macro scoperte in Egitto, Mozambico e Messico. Inoltre anche dal punto di vista della velocità di passaggio tra nuove scoperte e avvio degli impianti gli effetti degli investimenti si sta manifestando ora.

Mediobanca ricorda che il giacimento di Zohr è stato avviato in meno di due anni e mezzo dalla sua scoperta. Da qui un giudizio al colosso petrolifero da primo della classe un upsite potenziale del titolo di oltre il 40% fino al target price di 20 euro.

6qtre
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7119 di 7961 - 24/2/2018 10:53
rampani N° messaggi: 72895 - Iscritto da: 03/9/2007
QUATTOLDICI…

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7120 di 7961 - 24/2/2018 20:47
gattone0_0 N° messaggi: 6534 - Iscritto da: 05/2/2007
Quotando: 9ietro - Post #7113 - 18/Feb/2018 10:05Se non fosse per i processi e la maxi multa che rischiA ...sarei tentato di prenderle......

Quali processi ?? La multa non ci sarà
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