Leonardo-Finmeccanica (LDO)

- Modificato il 27/6/2017 14:43
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
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461 di 3260 - 17/2/2018 10:16
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
Profumo smentisce uscita da Leonardo

L'ad del gruppo strategico rigetta le voci su un suo possibile ingresso in Cdp. E invita a guardare sul medio e lungo termine per valutare il piano industriale

di Mirko Molteni

Di questi tempi l'amministratore delegato del gruppo Leonardo, Alessandro Profumo, deve affrontare varie incombenze, fra cui la prosecuzione del processo per la banca Monte dei Paschi di Siena, di cui è attesa per fine aprile la decisione sul suo rinvio a giudizio, e il fatto che il mercato azionario non abbia accolto bene il piano industriale dell'ex-Finmeccanica da lui sviluppato.

Tuttavia Profumo non si tira indietro e smentisce categoricamente le voci su una sua possibile uscita da Leonardo per entrare nella dirigenza di Cassa Depositi e Prestiti. Profumo lo ha ribadito, non a caso, mentre parlava a 800 manager del gruppo industriale che si occupa di armamenti, aerei ed elicotteri, allo scopo evidente di instillare in loro la sua medesima fiducia nel piano industriale: "Non avrei mai investito tanto se avessi voluto andare da un'altra parte. L'ho fatto perché sono sicuro che Leonardo è un buon investimento e che realizzeremo il piano che abbiamo varato". Ha difeso l'acquisto di 100.000 azioni per una spesa di 973.000 euro, aggiungendo: "È un piano industriale di crescita sostenibile. Sono estremamente ottimista su ciò che dobbiamo fare. E lo sono grazie alla squadra che ho intorno. Una squadra che sa discutere, anche litigare ma alla fine arrivare a una soluzione. E se non arriva a una soluzione spetta a me decidere e io so decidere".

Come noto, il titolo Leonardo non è andato troppo bene dopo il 30 gennaio, quando la pubblicazione del piano Profumo ha evidenziato che la crescita sarà localizzata più verso il 2020, mentre il 2018 sarà un anno di consolidamento, con insoddisfacente flusso di cassa, almeno per il momento. Profumo invita a guardare più avanti, sul medio e lungo termine, ricordando che Leonardo non andrà sul mercato degli investimenti equity e presentando in ottima luce l'apertura di una linea di credito con 26 banche sancita due giorni fa.

Intanto, attende la prossima udienza del 13 marzo per il processo Mps, di cui era presidente, e a cui comparirà insieme all'ex-amministratore delegato della banca toscana, Fabrizio Viola. L'accusa di aggiotaggio e falso in bilancio incombe, relativa ai derivati Alexandria e Santorini che la banca piazzò fra 2012 e 2015, secondo l'accusa senza informare adeguatamente i clienti dei rischi. L'orizzonte per i rinvii a giudizio è attorno a fine aprile e dunque per l'ad del maggior gruppo industriale strategico italiano si annunciano settimane cruciali.

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462 di 3260 - 20/2/2018 17:46
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
Leonardo, primo volo in Polonia per il Jet M-346

La Polish Air Force ha annunciato il primo volo con il Jet trainer M-346 di Leonardo nella base 41 della Paf. Avere buoni rapporti con la Polonia è di importanza strategica per Leonardo. Akros (buy) stima che i programmi militari polacchi possono portare commesse per un controvalore di 5,5 mld di euro per quanto riguarda gli elicotteri e di 5 mld per i fighter jet

di Roberta Castellarin

La Polish Air Force (Paf) ha annunciato il primo volo con il Jet trainer M-346 di Leonardo nella base 41 della Paf. Gli analisti di Banca Akros ricordano che nel 2014 la Paf acquistò 8 M-346 per un controvalore di 280 milioni di euro. La notizia di oggi, secondo gli esperti, è importante perché ci sono stati problemi con lo sviluppo del software che hanno portato ritardi nell'effettuare il primo decollo.

Tanto che il ministro polacco della difesa a dicembre aveva chiesto una penale a Leonardo di 23 milioni di euro. "Ma non sappiamo se l'abbia pagata", precisano gli analisti di Banca Akros, aggiungendo: "Crediamo che la notizia sia positiva perché dimostra che i problemi con il software sono stati risolti. Inoltre la Paf potrebbe essere interessata a comprare altri 8 M-346. Questo rumour è circolato un mese fa".

In generale avere buoni rapporti con la Polonia è di importanza strategica per Leonardo . Gli analisti stimano che i programmi militari polacchi possono portare complessivamente commesse per un controvalore di 5,5 miliardi di euro per quanto riguarda gli elicotteri e di 5 miliardi di euro per i fighter jet. E Leonardo dispone di prodotti in tutti i segmenti di interesse: dagli elicotteri ai fighter jet.

Inoltre "bisogna ricordare che il concorrente di Leonardo , Airbus , non ha attualmente buoni rapporti con il governo polacco, che ha cancellato 2,5 miliardi di ordini decisi dal governo precedente". Secondo gli analisti di Banca Akros la notizia del volo di prova avvenuto nella base polacca è positiva e non è scontata del tutto nel prezzo dell'azione Leonardo , ma non si aspettano che sia di portata tale da muovere il prezzo del titolo oggi, in calo dello 0,48% a 9,028 euro al momento in borsa. Banca Akros ha un rating buy e un prezzo obiettivo a 14,25 euro su Leonardo .
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MODERATO Superalfio (Utente disabilitato) N° messaggi: 1518 - Iscritto da: 13/2/2014
MODERATO Franco Cecchino (Utente disabilitato) N° messaggi: 681 - Iscritto da: 10/11/2017
465 di 3260 - 21/2/2018 14:29
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
Leonardo, Tokyo vuole almeno altri venti F35A

Ha già ordinato 42 caccia e ora ne ha bisogno di altri 25, stretta fra la Cina e la Corea del Nord. Il cassone alare dell'aereo viene fatto a Novara da Leonardo

di Elena Dal Maso

Stretto fra la Cina che preme a sud sulle isole Senkaku e a Ovest dalle minacce nucleari della Corea del Nord, il Giappone in silenzio sta prendendo le contro misure per potersi difendere. E lo fa con l'aiuto degli Stati Uniti. Secondo quanto risulta all'agenzia Reuters, Tokyo prevede di acquistare almeno altri venti F-35 A stealth fighters nei prossimi sei anni.

E lo farà per una parte o per addirittura per tutti acquistandoli direttamente dal gruppo Usa Lockheed Martin piuttosto che assemblare i pezzi localmente. Lo scrive l'agenzia Reuters, facendo riferimento a tre diverse fonti. Il cassone alare dell'aereo da combattimento viene fatto a Cameri, in provincia di Novara, dal gruppo italiano della Difesa, Leonardo .

"In considerazione dei budget e dei programmi di produzione è ragionevole pensare a un nuova acquisizione di circa 25 aerei", ha spiegato una delle fonti a conoscenza del piano. Reuters ha scritto che l'acquisto di aerei completi dagli Stati Uniti, pagandoli circa 100 milioni di dollari ciascuno, farà risparmiare al Giappone circa 30 milioni a velivolo.

L'acquisto si aggiunge a un precedente ordine di 42 caccia, la maggior parte dei quali è in costruzione in uno stabilimento di assemblaggio finale in Giappone gestito da Mitsubishi Heavy Industries, il principale appaltatore (contractor) della difesa del Paese. Questo sito è una delle sole due fabbriche del genere al di fuori degli Stati Uniti. L'altro, in Italia, è gestito da Leonardo e si trova nel Novarese.

Mentre la Cina procede spedita con velivoli sempre più avanzati, compresi caccia di tipo stealth, e mentre la Corea del Nord spinge avanti con i suoi programmi di missili nucleari e missili balistici, l'aggiunta degli F-35 aumenterà ulteriormente la dipendenza del Giappone dalla tecnologia militare Usa per essere all'altezza o addirittura in vantaggio sui potenziali nemici in Asia. Il ministero della Difesa giapponese starebbe anche valutando l'acquisto di F-35B, la versione verticale del velivolo per quanto riguarda decollo e atterraggio. Questi modelli possono operare anche dalle piccole isole che costeggiano il Mar Cinese Orientale o da navi che trasportano elicotteri della classe Izumo.

"Non abbiamo ancora definito alcun piano e stiamo valutando gli aerei da combattimento di cui abbiamo bisogno", ha commentato il ministro della Difesa giapponese, Itsunori Onodera, durante una conferenza stampa ieri, quando gli è stato chiesto se il Paese intendesse acquistare più F-35. Il ministero di Onodera pubblicherà un documento di aggiornamento sulla difesa entro la fine dell'anno che illustrerà gli obiettivi di sicurezza del Giappone e i piani di approvvigionamento militare per i cinque anni a partire dall'aprile 2019.

Il primo dei 42 F-35A ordinati dalla Air Defence Force giapponese (ASDF) è stato portato nella base aerea di Misawa nel nord del Giappone. I funzionari del governo e i dirigenti di Lockheed Martin sono stati invitati a partecipare alla cerimonia sabato prossimo per sottolineare l'entrata in servizio del primo F-35 giapponese. L'F-35 rappresenta circa un quarto delle entrate totali di Lockheed Martin. Il gruppo Usa sta assumendo 1.800 persone da inserire nella sua fabbrica di Fort Worth, in Texas, per costruire una flotta che dovrebbe raggiungere più di 3.000 jet in tutto il mondo.

Lockheed Martin ha in programma di quasi triplicare la produzione annuale a più di 160 jet entro il 2023. I primi F-35 giapponesi sostituiranno i modelli F-4 Phantom che risalgono agli anni '60. Il prossimo lotto consentirà al Giappone di ritirare alcuni degli ultimi 200 F-15 che sono il principale cavallo di battaglia della difesa aerea del Paese. Il Giappone vuole anche costruire un proprio caccia stealth, soprannominato F-3, anche se l'alto costo dello sviluppo degli aerei militari significa che probabilmente avrà bisogno di trovare partner stranieri per condividere le spese. Intanto il titolo Leonardo oggi cede l'1,10% a 8,97 euro per azione contro un Ftse Mib in rosso per lo 0,56%.
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466 di 3260 - 24/2/2018 12:28
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
Le quattro armi di Alessandro Profumo per far volare, con gli elicotteri, Leonardo e il suo titolo in Borsa.

di Marco de’ Francesco ♦ La riduzione delle stime sugli elicotteri ha fatto crollare le azioni dell’ex Finmeccanica. Ma ci sono quattro armi che la società si giocherà per riprendere quota. Viaggio di Industria Italiana tra gli hangars di Vergiate, dove si punta sulla condivisione del know-how tra i vari modelli, l’innovazione tecnologica applicata anche all’ addestramento, l’esperienza nel settore navale.

Sono quattro le armi strategiche che Leonardo – colosso nazionale guidato dall’ad Alessandro Profumo e attivo nei settori della sicurezza, dell’aerospazio e della difesa – può giocarsi in vista della prevista ripresa del mercato degli elicotteri civili, dopo il declino degli anni scorsi. Anzitutto, Leonardo produce una “famiglia” di modelli con componenti condivise, circostanza che consente ai piloti di familiarizzare rapidamente con più aeromobili dello stesso ceppo. Sono mezzi, realizzati “in casa”, con uno sviluppo contestuale dei componenti, fattore che contribuisce alla riduzione dei tempi di formazione tecnica. E poi la tecnologia: ad esempio, la diagnostica “real time”, con trasmissione dei dati wireless; o il simulatore di volo che taglia i tempi operativi. Infine, l’esperienza nel settore degli aeromobili imbarcati, riconosciuta a livello internazionale.

Al centro delle attività di comparto dell’azienda, lo stabilimento di Vergiate, dalle parti di Varese: qui convergono tutti le componenti strutturali, meccaniche, elettroniche e avioniche realizzate in altri impianti dall’azienda. E qui i mezzi vengono integrati con tecnologie all’avanguardia, per garantire la sicurezza e l’operatività in condizioni ambientali complicate. Da Vergiate l’agile AW109, il versatile AW149, ma anche la versione aggiornata del Chinook, gigante da trasporto protagonista di tanti film di guerra a stelle e strisce, nonché altri elicotteri, partono per tutto il mondo, a seguito di appalti internazionali e acquisti privati. La rivincita (o il tentativo?) di Leonardo in questo comparto, insomma, non può che iniziare a Vergiate.

Il quadro: dopo anni di passione, si tratta di agganciare la prevista riscossa del mercato

Il mercato civile degli elicotteri, che valeva 4,6 miliardi di dollari nel 2012, era balzato a quota 5,6 l’anno dopo. Il 2013 è stato il momento più alto, e insieme l’inizio del declino. Nel 2014 si era ridotto a 5,2 miliardi; l’anno dopo a 4 miliardi; nel 2016, a 3,1 miliardi; quota sostanzialmente invariata nel 2017: 3,2 miliardi. Dunque, dal 2013 al 2016 il mercato è calato del 45%. Non è bastato, per Leonardo, dominare (con una quota superiore al 50%) il settore intermedio, quello dei mezzi dalle 5 alle 7 tonnellate – con l’elicottero AW139. Anche quella fetta di possibili contrattazioni si era ridotta. Né era stato sufficiente andare incontro alle nuove tendenze – fa sapere l’azienda – con i modelli AW169 e AW189. Inoltre, erano state perse importanti opportunità nel settore militare, e si erano verificati ritardi nella produzione.

In generale, le revenue di Leonardo dagli elicotteri (militari e civili) si sono ridotte dai 4,2 miliardi di euro del 2012 ai 3,6 del 2016; e la redditività è calata nello stesso periodo da 480 milioni a 430. A novembre 2017, pertanto, l’azienda ha emanato un profit warning, che metteva in risalto performance industriali al di sotto delle aspettative. Di qui, il crollo del 20% in borsa, con la perdita di 1,6 miliardi di capitalizzazione. Poi, secondo il responsabile della divisione elicotteri Gian Piero Cutillo, sono state intraprese «azioni per contrastare i problemi, incidendo sui processi, sulle risorse umane e sulle linee di assemblaggio». Per Cutillo, «con una maggiore disciplina della governance, con più agilità nelle operazioni industriali, con più efficacia nel controllo dei processi, con una valutazione più accurata degli impatti delle politiche organizzative e di processo e con una maggiore consapevolezza finanziaria, le cose funzioneranno, e anzi ci attendiamo una crescita, entro il 2020, del più del 5% quanto a ricavi dalle vendite nette». Inoltre, c’è un’importante inversione di tendenza, in atto: il riscatto del mercato degli elicotteri civili. Che dovrebbe incrementarsi in modo graduale, secondo le previsioni: dai 3,2 miliardi di dollari ai 4,3 del 2022.

La prima arma strategica: la “famiglia” degli elicotteri

Un primato evidenziato da Leonardo, e insieme, secondo l’azienda, una carta da spendere nei grandi appalti, è il fatto di aver dato vita alla «prima famiglia di elicotteri di nuova generazione». Il riferimento è a tre modelli: AW139, AW169 e AW189. Sono diversi tra di loro: il primo è un elicottero multiruolo di medie dimensioni; il secondo pesa anche meno, ma è strutturato per affrontare situazioni climatiche particolari; il terzo pesa il doppio del secondo, e può trasportare un’intera squadra di calcio considerate tutte le riserve. Sono stati progettati in vista di missioni diverse. Ma sono accomunati da un fatto: il concept si basa su una serie di componenti condivise, «realizzate con gli stessi standard, stessi criteri, anche dal punto di vista dell’architettura.

Anche i cockpit si somigliano. Questo rende la manutenzione più semplice, dal momento che si utilizzano gli stessi tool. E la somiglianza di layout consente, nel passaggio da un mezzo all’altro, di familiarizzare più facilmente con il secondo. Si risparmia il 40% del tempo necessario all’operazione. Si ottiene così una notevole moderazione di costi nella gestione di flotte miste, che sono quelle che interessano ai grandi operatori di settore. È un passo in avanti verso l’efficienza».

La seconda arma strategica: l’elicottero (quasi) del tutto fatto in casa

Secondo l’azienda, a differenza di altri produttori, Leonardo «mostra una notevole capacità di integrazione delle componenti avioniche». In pratica, mentre in genere il computer di missione, l’autopilota e vario genere di software sono realizzati da fornitori, nel caso di Leonardo sono prodotti negli stabilimenti dell’azienda. «L’autopilota (dispositivo che può guidare un veicolo senza assistenza da parte di un essere umano) è sempre più sofisticato, visto che si va verso la navigazione automatizzata». Oggi, in effetti, mette insieme computer, sensori d’assetto, attuatori elettromeccanici, con sistemi ridondanti. E l’azienda fa sapere che «anche i cockpit, la plancia e i controlli sono realizzati in casa». E qual è il vantaggio? «Se l’azienda realizza il software e l’avionica, ma anche il prodotto sul quale inserire questi elementi, l’attività di sviluppo delle diverse componenti del mezzo è contestuale per tutte. Ciò consente una notevole riduzione dei tempi di R&D, di formazione tecnica e di addestramento del personale. In definitiva, permette una ulteriore diminuzione dei costi».

La terza arma strategica: la tecnologia. Verso la diagnostica real time, in volo

Gli elicotteri dispongono del sistema Hums (health usage monitoring system) che, grazie a sensori, registra lo stato dei componenti critici del mezzo. La diagnostica è realizzata anzitutto memorizzando i dati su una scheda. Una volta a terra, questa viene scaricata, e ciò consente di selezionare i componenti che richiedono, più di altri, manutenzione. Il sistema permette di incrementare la sicurezza del volo, ma anche di far risparmiare tempo e soldi al cliente. Infatti la manutenzione preventiva e predittiva è funzionale ad una allocazione mirata delle risorse. Il sistema di base raccoglie non solo i parametri di utilizzo come decolli, atterraggi, avviamenti del motore ma anche quelli relativi alla salute del motore e della trasmissione, e i dati provenienti da tutte le parti vibranti e rotanti più importanti: motori, cambi, alberi, ventilatori, sistemi di rotazione e altro.

Ma a Leonardo si sta procedendo a un ulteriore passo in avanti. L’idea è quella di una trasmissione dei dati “wireless”, quando il mezzo è ancora in volo. In parte, su alcuni elicotteri, questa funzione è già operativa, e dall’azienda fanno sapere che diventerà uno standard. «Bisogna peraltro sottolineare – afferma Marco Rani, Responsabile Produzione della Divisione Elicotteri di Leonardo – che il valore del contratto di acquisto di elicotteri non corrisponde a quello sommato del prezzo dei mezzi, perché l’accordo in genere prevede servizi di revisione e l’addestramento dei piloti. Quanto ai primi, si tenga conto che un elicottero può rimanere in attività per venti anni; e questo è un fattore che può incidere molto sui margini della vendita. Ma i prodotti di nuova generazione necessitano di verifiche che avvengono a intervalli di tempo più lunghi. Appunto grazie ai nuovi strumenti che consentono la manutenzione predittiva».

Un simulatore di volo con un realismo al 100%

Ancora nel luglio 2016 l’azienda aveva reso noto di aver ottenuto a fine giugno la certificazione ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) e EASA (Agenzia Europea Sicurezza Aerea) per il primo simulatore FFS (Full Flight Simulator) di livello D per l’elicottero AW169. Basato presso il Centro Addestrativo Leonardo di Sesto Calende, «l’apparecchio è utilizzato per i corsi di formazione per i piloti dei clienti di tutto il mondo». Lo standard di Livello D significa che un’ora di volo al simulatore è equiparata ad un’ora su un elicottero vero, aumentando in tal modo il livello di sicurezza e riducendo i costi operativi. «E’ stato sviluppato congiuntamente da Leonardo Elicotteri e dall’azienda canadese CAE, ed è gestito da Rotorsim, la joint venture paritetica partecipata dalla stessa CAE e da Leonardo. Dispone di un realismo senza precedenti per la formazione specifica alle missioni in elicottero, tra cui quelle in mare aperto, di pubblica sicurezza, trasporto passeggeri e altre operazioni. Il simulatore consente ai piloti di eseguire procedure complesse senza rischi, come il volo a bassa quota, operazioni in un’area ristretta, autorotazione e l’atterraggio su piattaforme in mare».

La trasmissione: Leonardo la realizza anche per il consorzio internazionale NH90

È il sistema meccanico che trasferisce la potenza generate dai motori al rotore principale e a quello di coda. Consente la riduzione dei giri minuto degli alberi motore, anche da 22mila fino a 350. In realtà è una macchina complessa, con pompe idrauliche e di lubrificazione. Da Leonardo fanno sapere che l’azienda, quanto a trasmissione, è leader di mercato. Lo dimostra, dicono, il progetto NHI NH90, quello per la costruzione di elicotteri multiruolo biturbina con rotore a quattro pale, sviluppato a partire dagli anni Novanta dal consorzio internazionale NHIndustries, costituito da Finmeccanica (ora Leonardo) dalla franco-tedesca Eurocopter e l’olandese Stork Fokker Aerospace. Considerata l’esperienza nel settore accumulata negli anni da Agusta, la responsabilità per lo sviluppo della trasmissione è stata ed è affidata all’azienda italiana. Il consorzio ha realizzato per adesso 303 elicotteri (che costano 16 milioni di euro ciascuno); ma 529 sono già stati ordinati.

La manutenzione: dalla simulazione in scala 1:1 alla realtà virtuale

Dei principali modelli di elicottero esistono simulacri delle stesse dimensioni dei mezzi veri. Il manutentore apprende a fare degli interventi sui singoli componenti, dalla scatola del cambio al rotore. Ma Leonardo fa presente che «gli investimenti e gli sviluppi nelle più moderne tecnologie di realtà virtuale e aumentata, consentono di supportare sempre più efficacemente l’operatore. Questi sistemi gli permettono di visualizzare sul campo contenuti grafici (2D, 3D) in modo da ottenere chiare informazioni aggiuntive sulla procedura che si sta effettuando grazie all’ausilio di un “assistente virtuale”».

La quarta arma strategica: l’esperienza nel settore navale

Tra tutte le possibili applicazioni degli elicotteri, la più complicata è quella relativa al comparto dei mezzi imbarcati. Questi sono utilizzati per voli di ricognizione, per il trasporto di personale e di materiali da e verso la nave (o altrimenti da e verso una piattaforma petrolifera), per soccorre naufraghi in difficoltà o per operazioni di protezione civile. Dunque, sia per scopi militari che civili. Nelle operazioni militari, addetti alla manutenzione e all’efficienza dei velivoli lavorano in turni senza soluzione di continuità per garantire l’efficienza degli aeromobili. Non è un caso. Il fatto è che le particolari condizioni climatiche, il sale, l’acqua, sono tutti elementi che possono comportare, in assenza di adeguate contromisure, problemi di vario genere. L’azienda rende noto che «Leonardo, sempre nel contesto del consorzio internazionale NH90 è responsabile per l’integrazione di tutte le componenti specifiche relative ai mezzi del settore navale. Sono state riconosciute l’esperienza e la capacità accumulate in anni di attività nel comparto».

Lo stabilimento di Vergiate, stazioni di montaggio e doppio livello di personalizzazione

Si immagini un capannone lungo 365 metri, più di tre volte un campo da calcio, e largo 50. Ci lavorano 1.000 dipendenti: perciò non è soltanto la principale linea di assemblaggio degli elicotteri di Leonardo, ma è anche un importante punto di riferimento industriale per il territorio. L’assemblaggio del prodotto avviene tramite vari stadi di avanzamento delle lavorazioni. Tecnicamente, ogni stazione è caratterizzata da un insieme di componenti (motore, rotore, cockpit esterno) da montare, secondo un schema fisso; ma non è poi così vero. Infatti, a seconda del genere di attività che il mezzo è destinato a svolgere, si installano alcuni elementi diversi; e poi, il singolo cliente può chiedere personalizzazioni, e cioè che si alloggino sul mezzo strumentazioni diverse da quelle generalmente previste. Per una qualche convenzione, a Vergiate i lavori iniziano nelle stazioni al centro dello stabilimento: progrediscono verso le estremità. Quando si entra, si ha dunque l’impressione che gli elicotteri all’inizio e alla fine dell’impianto siano i più completi. «Nelle prime sette stazioni – afferma Rani -, nel tempo di otto giorni, si completa un AW139, l’elicottero di maggior successo. Poi ce ne sono altre, fino alla fine dell’impianto, dove si realizzano, con lo stesso sistema, i modelli AW109 (in varie versioni), AW169, AW189, AW149 e ICH-47F».

Le job-card per il montaggio

A Vergiate si lavora grazie a schede che contengono un elenco di materiali che servono per realizzare l’opera e che definiscono il genere di lavorazioni. «Si cerca armonizzare la logica di magazzino e quella di attività» – afferma Rani. In pratica, il sistema consente di capire immediatamente se mancano dei componenti – che in un elicottero sono migliaia. «Quanto agli attrezzi di lavoro – continua Rani – ogni operaio ha la propria dotazione; ma poi ce ne sono di particolari che vengono dati per operazioni specifiche». I cablaggi sono realizzati in una facility esterna al capannone; la verniciatura, invece, è svolta in un altro impianto.

Componenti da tutti gli stabilimenti di Leonardo, italiani e stranieri

Leonardo è presente in oltre 20 Paesi nel mondo con 180 siti (42% in Italia e 58% all’estero), dei quali 83 sono stabilimenti produttivi (42 in Italia e 41 all’estero). A livello commerciale, sono circa 150 i Paesi nel mondo che ogni giorno utilizzano prodotti, sistemi e servizi forniti da Leonardo. Quanto agli elicotteri, gli stabilimenti produttivi dedicati, concentrati in Italia, Regno Unito, Polonia e Stati Uniti, agiscono in modo integrato e sono organizzati attorno a centri che supportano le linee di assemblaggio finali, situate a Vergiate, a Yeovil nel Regno Unito, a Świdnik in Polonia e a Filadelfia negli Stati Uniti. «Alcuni elementi – continua Rani – sono realizzati a Cascina Costa, sempre dalle parti di Varese; altri, come i mozzi e le parti rotanti, vengono costruiti a Frosinone; la trasmissione di coda, invece, a Yeovil; le pale in composito ad Anagni (dalle parti di Frosinone, ma è uno stabilimento diverso da quello del capoluogo) e anche in Inghilterra; le cabine a Brindisi e a Świdnik. Tutti gli altri pezzi sono acquistati».

Organizzazione del lavoro a Vergiate, prova dell’acqua a fasi finali prima della consegna

Rani spiega che, ci sono tre turni di lavoro, anche di sabato, e l’ultimo termina all’una di notte. Dunque, lo stabilimento resta chiuso solo di domenica. «Qui a Vergiate – continua Rani – si fa anche la “prova d’acqua”, che consiste nel verificare che la macchina abbia una tenuta regolare in caso di condizioni meteo sfavorevoli. Non si devono verificare infiltrazioni». Ma di cosa sono fatti, questi elicotteri? «Di lega leggera e di composito – chiarisce Rani -: con quest’ultimo ci riferiamo alla fibra di carbonio, che viene modellata in modo particolare, grazie ad una forma esteriore, al vuoto raggiunto con l’aspirazione dell’aria e ad una autoclave. Così si ottiene la forma desiderata». Dopo il montaggio l’elicottero viene trasferito in linea volo per il completamento e la personalizzazione secondo le specifiche del cliente, la verniciatura e i collaudi a terra e in volo che precedono la consegna.

La storia dello stabilimento di Vergiate si intreccia con quella di Leonardo-Finmeccanica

L’impianto è stato costruito dalla SIAI Marchetti (famosa tra gli anni venti e quaranta come Savoia-Marchetti, era una delle principali ditte aeronautiche italiane) nel 1938, e fino agli anni Sessanta è stato dedicato alla costruzione di aeroplani; ma proprio in quegli anni, esattamente nel 1968, Agusta rilevò la SIAI Marchetti (dal 1997 Alenia Aermacchi) e decise di destinare l’area anche al montaggio finale e alla consegna di elicotteri, a supporto di un settore sempre più importante per l’industria aeronautica nazionale. Infatti, dalla seconda metà degli anni Novanta, a Vergiate ci si occupa in via esclusiva di questa attività. Ma che c’entra Leonardo in questi passaggi societari? Leonardo-Finmeccanica è il nome con cui si è identificata Finmeccanica a partire da aprile 2016. L’azienda ha successivamente modificato la sua denominazione sociale in Leonardo S.p.A. dal primo gennaio 2017. Nell’azienda sono confluite le attività delle società precedentemente controllate: AgustaWestland (nata nel luglio 2000 quando Finmeccanica e GKN hanno fuso le rispettive controllate specializzate nella produzione di elicotteri, Agusta e GKN-Westland Helicopters), Alenia Aermacchi, Selex ES, OTO Melara e Wass. Le altre linee di assemblaggio finale di elicotteri prodotti da Leonardo si trovano a Yeovil nel Regno Unito, a Swidnik in Polonia e a Philadelphia negli USA.


6qua-
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467 di 3260 - 26/2/2018 14:49
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
Leonardo, i radar Aesa a bordo del sistema GlobalEye

Il radar a scansione elettronica Seaspray di Leonardo permetterà al sistema GlobalEye di effettuare missioni di sorveglianza con una superiore capacità di individuazione di obiettivi difficilmente visibili

di Francesca Gerosa

La tecnologia radar Aesa (Active Electronically Scanned Array) di Leonardo sarà a bordo del nuovo sistema di sorveglianza (Swing Role Surveillance System-SRSS) GlobalEye di Saab, presentato ufficialmente la scorsa settimana a Linkoping, in Svezia.

Il radar a scansione elettronica Seaspray di Leonardo , grazie a modalità operative avanzate, permetterà al sistema GlobalEye di effettuare missioni di sorveglianza con una superiore capacità di individuazione di obiettivi difficilmente visibili. Il Seaspray è un radar a scansione elettronica, tecnologia che consente di utilizzare una matrice di moduli radar miniaturizzati per dirigere il raggio di scoperta elettronicamente, invece di puntare fisicamente l'antenna radar verso un obiettivo.

Grazie all'eccellenza raggiunta in questa tecnologia, le famiglie di radar di sorveglianza Seaspray e Osprey di Leonardo rappresentano il connubio perfetto tra prestazioni elevate, livelli di affidabilità e costi di gestione altamente competitivi, oltre a essere facili da installare e utilizzare. I radar possono eseguire anche più compiti contemporaneamente, per esempio effettuare sorveglianza marittima e allo stesso tempo monitorare le condizioni atmosferiche lungo la rotta dell'aereo.

6rbul
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MODERATO Superalfio (Utente disabilitato) N° messaggi: 1518 - Iscritto da: 13/2/2014
MODERATO Superalfio (Utente disabilitato) N° messaggi: 1518 - Iscritto da: 13/2/2014
MODERATO Doctor Gematrico Armonica (Utente disabilitato) N° messaggi: 386 - Iscritto da: 22/10/2017
MODERATO Superalfio (Utente disabilitato) N° messaggi: 1518 - Iscritto da: 13/2/2014
MODERATO Doctor Gematrico Armonica (Utente disabilitato) N° messaggi: 386 - Iscritto da: 22/10/2017
473 di 3260 - 27/2/2018 09:42
frikigno N° messaggi: 19 - Iscritto da: 02/6/2010
Comunque stanno uscendo parecchie notizie positive per questo titolo e la cosa peggiore è che continua a scendere. Almeno si mantenesse neutrale!!! Qualcuno ci capisce qualcosa?!?!
474 di 3260 - 28/2/2018 09:24
zibo57 N° messaggi: 4666 - Iscritto da: 24/3/2007

MILANO, 28 febbraio (Reuters) - Leonardo si è

aggiudicata in Cina un ordine per la consegna di 26 elicotteri
del valore di 120 milioni di euro.

Lo dice una nota della società.
"Sino-Us, distributore esclusivo di Leonardo nelmercato
cinese, ha firmato contratti per sette elicotteri AW119Kx, 15
AW109 Trekker e 4 AW139 con consegne nel 2018 e 2019".
Le ultime commesse, spiega sempre la nota, si sommano alle
65 unità ordinate negli ultimi due anni.
"Leonardorafforza così la propria leadership nella
fornitura di elicotteri in Cina nel periodo 2016-2017 e
consolida il primato della più numerosa flotta di elicotteri per
elisoccorso e eliambulanza".



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((Redazione Milano, reutersitaly@thomsonreuters.com, +39 02
66129854, Reuters messaging:
alessia.pe.thomsonreuters.com@reuters.ne t
08:50-28/02

475 di 3260 - 28/2/2018 17:32
zibo57 N° messaggi: 4666 - Iscritto da: 24/3/2007

MILANO (MF-DJ)--Leonardo ha siglato con Sino-US Intercontinental

Helicopter Investment, distributore degli elicotteri civili di Leonardo in

Cina, nuovi contratti per 26 elicotteri, tra cui sette monoturbina

AW119Kx, 15 biturbina leggeri AW109 Trekker e quattro intermedi AW139, per

un valore complessivo di oltre 120 milioni di euro.

Le consegne degli elicotteri, informa una nota, inizieranno quest'anno e

si protrarranno fino al 2019. Gli ordini annunciati oggi si aggiungono

alla serie di contratti, in particolare per eliambulanze, siglati da

Sino-US con Leonardo negli ultimi anni e che includono 25 AW119Kx, un mix

di 30 AW139 e AW169 nel 2016 e dieci AW109 Trekker nel 2017, a

testimonianza della crescente collaborazione tra i due partner in Cina,

compresi i territori di Hong Kong e Macao.

Leonardo vanta una posizione di leadership nel mercato cinese

dell'elisoccorso e una flotta di oltre 200 elicotteri per missioni sia

commerciali sia di pubblica utilità. Con 30 unità consegnate nel 2017,

Leonardo ha stabilito lo scorso anno un primato di crescita nel Paese.

Grazie alle consegne pianificate per i prossimi due anni, l'operatore

cinese Kingwing, destinatario di molte delle macchine ordinate negli

ultimi anni, diventerà tra i più grandi operatori civili al mondo di

elicotteri Leonardo.

com/fch

 

(END) Dow Jones Newswires

February 28, 2018 02:56 ET (07:56 GMT)

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Source : Dow Jones News on 28/02/2018 at 08:56

MODERATO Superalfio (Utente disabilitato) N° messaggi: 1518 - Iscritto da: 13/2/2014
477 di 3260 - 10/3/2018 21:41
zibo57 N° messaggi: 4666 - Iscritto da: 24/3/2007

EUROFIGHTER, INTESA CON L’ARABIA SAUDITA PER 48 VELIVOLI
DI STEFANO PIOPPI IN IN EVIDENZA 09/03/2018

Il viaggio del principe saudita a Londra produce i suoi frutti e consegna al Regno Unito un’intesa di massima per l’acquisto di ben 48 caccia Eurofighter. A gioire però non è solo l’inglese Bae Systems ma anche l’italiana Leonardo, che partecipa al programma con una quota del 36%.

L’ANNUCIO DELL’INTESA

“Il governo del Regno Unito ha firmato un Memorandum di intenti con il Regno dell’Arabia Saudita allo scopo di finalizzare le discussioni per l’acquisto di 48 Typhoon”. È questa la breve nota con cui Bae Systems, membro del consorzio che produce gli Eurofighter, ha annunciato l’accordo iniziale per la vendita dei caccia denominati EFA all’Arabia Saudita.

TRA LONDRA E RIAD

“È un passo in avanti positivo verso l’accordo per un contratto con un nostro partner di valore”, scrive ancora Bae Systems. “Siamo impegnati – aggiunge la società – a sostenere il Regno mentre modernizza le Forze armate saudita e sviluppa capacità industriali fondamentali per Vision 2030”, il massiccio programma con cui Riad punta a differenziare la propria economia investendo copiosamente anche sulla difesa. Promotore di Vision 2030 è il principe ereditario di casa Saud, Mohammed bin Salman, e non sembra dunque essere un caso che l’intesa arrivi proprio durante la sua visita a Londra, contraddistinta dalla rilevante apertura economica del Regno che potrebbe addirittura tradursi nella quotazione sulla borsa britannica del colosso energetico Aramco.

IL RUOLO DI LEONARDO

Oltre il consolidamento dei rapporti tra i due regni, l’intesa sugli Eurofighter è una buona notizia anche per Leonardo, che negli ultimi tempi sta mettendo a segno una serie di importanti accordi con i Paesi del Golfo. In attesa di ufficializzare un contratto che potrebbe valere 750 milioni di dollari per la vendita degli elicotteri NH90 al Qatar, l’azienda italiana conferma una posizione significativa in una delle regioni che più di tutte sta investendo nel settore della difesa.

478 di 3260 - 12/3/2018 15:16
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
Leonardo, contratto in arrivo per il consorzio Eurofighter

L'Arabia Saudita prevede di acquistare 48 jet da caccia Eurofighter Typhoon. Il valore totale della commessa sarebbe pari a 10 mld di sterline, 11,3 mld di euro. Leonardo ha una partecipazione del 21% del consorzio Eurofighter: per Akros il contratto vale 1 mld di euro. Mediobanca: possibili nuovi ordini anche dalla Germania e dalla Malesia

di Francesca Gerosa

Contratto in arrivo per il consorzio Eurofighter e il titolo Leonardo spunta un progresso dell'1% a quota 9,278 euro in borsa. L'Arabia Saudita prevede di acquistare 48 jet da caccia Eurofighter Typhoon. Si tratterebbe di un accordo potenzialmente multimilionario, secondo quanto annunciato dal Principe ereditario saudita dopo una visita di tre giorni nel Regno Unito.

Il memorandum d'intesa, firmato da Londra e dall'Arabia Saudita, è stato reso noto dal gruppo britannico Bae Systems venerdì scorso. Il gruppo fa parte del consorzio europeo Eurofighter, con dentro anche Airbus e Leonardo . Si tratta di un accordo molto atteso, ma che arriva tardi dopo una discussione durata anni, un deal che segue la vendita di 72 aerei da combattimento per il Regno nel 2007.

L'accordo è quindi una boccata d'ossigeno per il programma Eurofighter. Il valore totale della commessa sarebbe pari a 10 miliardi di sterline, 11,3 miliardi di euro al cambio attuale. Si ricorda che Leonardo ha una partecipazione del 21% del consorzio Eurofighter, ma è responsabile complessivamente del 36% circa del programma. Per cui, nel caso in cui si dovesse arrivare a un accordo definitivo, gli analisti di Banca Akros stimano che il contratto saudita possa valere circa 1 miliardo di euro per Leonardo ; un contratto simile peserebbe per circa il 7,8% del nuovo obiettivo di raccolta ordini stabilito dal gruppo per quest'anno.

"Riteniamo questa notizia positiva per Leonardo , in quanto la società italiana della Difesa ha una quota del 36% nella costruzione del jet da combattimento, l'Eurofighter Typhoon, che resta uno dei jet di quarta generazione più performanti al mondo. Grazie poi a diversi aggiornamenti, a nostro avviso, questo aereo offre anche la migliore avionica sul mercato e capacità BVR, Beyond Visual Range (oltre il campo visivo, ndr). Pertanto, prevediamo possibili nuovi ordini, in particolare dalla Germania e dalla Malesia", sostengono gli analisti di Mediobanca Securities che sul titolo Leonardo hanno un rating outperform e un target price a 14 euro.

Su un altro fronte, il ministero della Difesa polacco ha dichiarato la settimana scorsa che intende acquistare fino a 8 M-346 "Master" jet da addestramento militare da Leonardo . Waldemar Boguslawski, il vice capo dell'ispettorato per l'armamento del ministero, ha precisato che i negoziati dovrebbero concludersi entro la fine di marzo. Anche questa notizia dalla Polonia è "chiaramente positiva per Leonardo . La Polonia ha già acquistato 8 M-346 nel 2014 in un accordo del valore di 280 milioni di euro; è probabile che il nuovo contratto in arrivo abbia dimensioni simili", indicano a Banca Akros.

"Questa nuova commessa confermerebbe i buoni rapporti con la Polonia, un mercato molto importante, un Paese desideroso di comprare nuovi elicotteri militari per circa 5,5 miliardi di euro e nuovi fighters per più di 5 miliardi di euro. Ci aspettiamo che la notizia sulla Polonia diventi realtà nei prossimi giorni con un impatto positivo e non scontato sul prezzo del titolo Leonardo su cui manteniamo il rating buy", pur abbassando il target price da 14,25 a 12,25 euro, precisano gli analisti di Banca Akros che guardando anche ai conti 2017 del gruppo (14 marzo).

Per motivi stagionali, il quarto trimestre è il trimestre più forte dell'anno, ricordano alla banca d'affari. Negli ultimi quattro anni, infatti, ha generato in media il 40% della nuova raccolta ordini annuale, il 31% dei ricavi e il 38% dell'ebita. I risultati del quarto trimestre 2017 rischiano, però, di essere influenzati dai problemi riscontrati con la divisione elicotteri poi sfociati nel profit warning del 9 novembre. "Ci aspettiamo che i nuovi ordini si siano fermati a quota 3,45 miliardi di euro, -22% anno su anno, sulla parte inferiore della guidance 2017: 11,3/11,7 miliardi di euro", prevedono a Banca Akros.

"Ci aspettiamo che i ricavi si siano ridotti organicamente di circa il 6% a causa del calo delle vendite di elicotteri e di aerei; mentre l'ebita dovrebbe essere sceso del 30% a 354 milioni di euro", continuano gli esperti di Banca Akros, supponendo che la divisione elicotteri abbia raggiunto il pareggio, mentre l'ebit è visto a 242 milioni di euro (-31%) con un risultato netto influenzato da maggiori oneri finanziari (Akros stima che Leonardo abbia speso quasi 50 milioni di euro per il rimborso anticipato di un'obbligazione in scadenza nel 2019 e il ritiro parziale di altre notes) e da tasse più elevate (80 milioni di dollari in relazione alla riforma fiscale Usa). Leonardo dovrebbe così chiudere il quarto trimestre 2017 con una perdita netta di 87 milioni dall'utile di 177 milioni del quarto trimestre 2016. Infine la posizione finanziaria netta (-4 miliardi alla fine di settembre) dovrebbe essere migliorata a -2,6 miliardi, in linea con la guidance del 2017.

6wmqk
https://www.milanofinanza.it
479 di 3260 - 13/3/2018 09:06
borsamania N° messaggi: 577 - Iscritto da: 09/6/2016
Leonardo ha inviato segnali di risveglio dopo essere sceso in area 8.50 euro. I rialzi delle ultime sedute 6 sedute ha permesso di allentare le precedenti tensioni sono necessari ancora ulteriori sforzi per poter assistere ad un allungo più convincente nel breve/medio periodo. Il superamento di quota 10.96 euro (in chiusura) rappresenterebbe un buon segnale in tal senso, preludio al raggiungimento dei primi target a 11.50 e 11.75 euro (2° target 12.25 euro). Primi segnali di incertezza al di sotto di 8.76 euro. Negative invece discese sotto quota 8.50 euro (in chiusura) preludio ad un nuovo test a 8.02 euro (1° target).

Oggi Banca Akros ha alzato da 12,25 euro a 14,25 euro il target price di Leonardo, in seguito alla revisione delle stime per i prossimi trimestri con rating “Buy”.

Indicatori tecnici (sett.):

RSI(14) Vendere
STOCH (9,6) Ipervenduto
STOCHRSI (14) Comprare
MACD(12,26) Vendere
ATR(14) meno volatilità
CCI(14) Vendere
ADX(14) Comprare
ROC Vendere
UO Vendere
Williams R: vendere.

Medie mobili esponenziali:

il prezzo è collocato al di sopra di Ema20, quest’ultima è inferiore a Ema50; entrambe sono inferiori alla media mobile di periodo 200 (SMA). Secondo questa teoria non è in atto l’orientamento più ribassista possibile.

Bande di Bollinger (vedi grafico): i trader colgono dei segnali di acquisto quando il prezzo tocca la banda inferiore, o si allunga per breve periodo al di fuori di essa, colgono invece dei segnali di vendita quando il prezzo tocca la banda di Bollinger superiore, o si allunga per breve tempo al di fuori di essa (questo ind. Funziona meglio durante una fase di contrazione del range).

Punti di Pivot (gg):

S3 S2 S1 Punti di Pivot R1 R2 R3
Classico 8,688 8,835 9,010 9,157 9,332 9,479 9,654
Fibonacci 8,835 8,958 9,034 9,157 9,280 9,356 9,479
Bull/Bear Power(13) 0,7500 Comprare
Beta: 1.31

Ratio Prezzo/Utile: 12.37

Eps: 0.74

Range 52 settimane: 8.39 – 16.11 euro.

Dividendi:

Anno rif. bil. Valore
2016 0,140 euro
2015 0,00
2014 0,00
PERFORMANCE %
Ytd -6.7
1 Mese +7.1
6 Mesi -37.7
1 Anno -28.9
3 Anni -21.7
5 Anni +132
480 di 3260 - 13/3/2018 22:14
Gianfryffss N° messaggi: 8 - Iscritto da: 27/9/2016
Buona sera, come vedete nel breve Leonardo?
3260 Commenti
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