Analisi Fondamentale : Mol (MB)

- 15/10/2011 09:15
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Grafico Intraday: Mediobanca Banca di Credito Finanziario SpAGrafico Storico: Mediobanca Banca di Credito Finanziario SpA
Grafico IntradayGrafico Storico

Arrivano le trimestrali ...lasciate stare le candele "cinesi" e accendete la luce ...siamo ai dati di  NOVE mesi di un anno orribile . Più facili da destagionalizzare e ...prevenire ...in virtù delle attività ( e correzioni ) di fine anno. Non è solo una questione "emotiva" ...ma tecnica! Dal 1° di gennaio 2012 la tassazione sulle PLUSVALENZE dei redditi diversi passa al 20% ! Metto il grafico di MEDIOBANCA , perchè la ritengo una società MOLTO attenta a quanto detto sopra : è un fondo comune di investimento che non costa niente !

Margine operativo lordo

Il margine operativo lordo (MOL) è un indicatore di redditività che evidenzia il reddito di un'azienda basato solo sulla sua gestione caratteristica, al lordo, quindi, di interessi (gestione finanziaria), tasse (gestione fiscale), deprezzamento di beni e ammortamenti.

Spesso si utilizza l'acronimo inglese EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization). Tuttavia, i due indicatori esprimono grandezze diverse: il MOL è calcolato utilizzando l'utile prima di ammortamenti, accantonamenti, oneri e proventi finanziari, straordinari e imposte mentre l'EBITDA rappresenta semplicemente l'utile prima degli interessi passivi, imposte e ammortamenti su beni materiali e immateriali.

Questo indicatore, l'EBITDA, risulta utile per comparare i risultati di diverse aziende che operano in uno stesso settore attraverso i multipli comparati (utili in fase di decisione del prezzo in un'offerta pubblica iniziale). È spesso utilizzato poiché l'EBITDA è molto simile al valore dei flussi di cassa prodotti da una azienda, e quindi fornisce l'indicazione più significativa al fine di valutarne il valore.

Può essere inoltre utilizzato per calcolare il risultato operativo di un'azienda, partendo dall'utile lordo, togliendo le imposte, gli ammortamenti, i deprezzamenti e gli interessi dell'azienda. Se i costi saranno maggiori dei ricavi, si avrà una perdita, rispettivamente se figureranno dei ricavi maggiori dei costi, si avrà un utile.

Il MOL è un dato più importante dell'utile per gli analisti finanziari perché permette di vedere chiaramente se l'azienda è in grado di generare ricchezza tramite la gestione operativa, escludendo quindi le manovre fatte dagli amministratori dell'azienda (ammortamenti e accantonamenti, ma anche la gestione finanziaria) che non sempre danno una visione corretta dell'andamento aziendale.

Calcolo

Il MOL può essere calcolato in 2 modi differenti: o sommando utile, ammortamenti + accantonamenti + svalutazioni - plusvalenze + minusvalenze + oneri finanziari - proventi finanziari + costi non caratteristici - ricavi non caratteristici, oppure sommando valore della produzione (ricavi + variazione rimanenze) - costi per materie prime - costi per servizi - costi per il personale (escluso accantonamento TFR) - altri costi di struttura.

Il calcolo del MOL può essere sintetizzato nelle seguenti formule:

VA = VdPCEdPMOL = VACdPACdSMON = MOLAmmortamentiAccantonamenti

Legenda

  • VA = valore aggiunto
  • VdP = Valore della produzione(ricavi caratter. e variaz. rimanenze)
  • CEdP = costi esterni di produzione
  • CdP = costo del personale
  • ACdS = Altri costi di struttura (materiali e servizi acquistati)
  • MOL = Margine operativo (o EBITDA)
  • MON = Margine operativo netto o reddito operativo della gestione caratteristica


Lista Commenti
317 Commenti
 ...     16
301 di 317 - 22/10/2015 10:08
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

Una delle rubriche che preferisco si chiama " CHI SALE & CHI SCENDE ". Le piattaforme più evolute, come la mia, elencano i primi cinque titoli con la performance migliore e altrettanti con quella peggiore...la parola performance, ovviamente straniera, fa gestire attimi di adrenalina libidinosa paragonabili all'orgasmo sessuale, ma, come quest'ultimo, dura poco ...è un mondo pieno di ossimori e controsensi ...ma godere è un verbo infinito e indefinito che prevede cambiare spesso titolo ( o nome ).

MARKET TALK: B.Carige brilla su ipotesi fusione con Bpm 22/10/2015 09:53 - MF-DJ

MILANO (MF-DJ)--B.Carige +2,62% a 1,643 euro. Secondo le ultime indiscrezioni, martedi' i vertici si sarebbero incontrati con il management di B.P.Milano (-1,93% a 0,865 euro) per discutere di un'eventuale fusione, che potrebbe prendere corpo nei prossimi mesi. "In base a una prima simulazione, ipotizzando un concambio ai prezzi attuali di mercato e 200 mln di sinergie da costo pre tasse (circa il 13% della base dei costi aggregata), l'entita' combinata avrebbe i seguenti indicatori, che confrontiamo con quelli di Bpm: CET1 12% rispetto a 12,5% (prima dei modelli interni), RoTE 6,2% rispetto a 7,2%, coverage 42% rispetto a 45%, crediti dubbi/capitale 109% rispetto a 79%, multiplo PE a 11,7 volte e PTE a 0,73 volte rispetto a 11,9 e 0,84 volte", commenta Equita Sim. Su Carige la raccomandazione e' hold, con prezzo obiettivo a 1,99 euro, su Bpm buy con target price a 1,15 euro. pl

302 di 317 - 22/10/2015 11:29
ngmstar N° messaggi: 5148 - Iscritto da: 23/1/2014
Si è visto che sono entrato io vero ? Titolo rosso in una giornata tendenzialmente verde
303 di 317 - 22/10/2015 20:54
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

Quotando: ngmstar - Post #302 - 22/Oct/2015 09:29Si è visto che sono entrato io vero ? Titolo rosso in una giornata tendenzialmente verde



sei veramente tutto da "ricostruire" , ragazzo mio ...

304 di 317 - 23/10/2015 10:31
ngmstar N° messaggi: 5148 - Iscritto da: 23/1/2014
Quotando: duca minimo - Post #303 - 22/Oct/2015 18:54

Quotando: ngmstar - Post #302 - 22/Oct/2015 09:29Si è visto che sono entrato io vero ? Titolo rosso in una giornata tendenzialmente verde

sei veramente tutto da "ricostruire" , ragazzo mio ...


Prego ?
305 di 317 - 23/10/2015 13:14
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

Quotando: ngmstar - Post #304 - 23/Oct/2015 08:31
Quotando: duca minimo - Post #303 - 22/Oct/2015 18:54

Quotando: ngmstar - Post #302 - 22/Oct/2015 09:29Si è visto che sono entrato io vero ? Titolo rosso in una giornata tendenzialmente verde


sei veramente tutto da "ricostruire" , ragazzo mio ...


Prego ?




E' un pò che ci interfacciamo ( virtualmente ) e credo che tu abbia bisogno di una cosa : spegnere il computer ...sei troppo da "fascia oraria" e da "fuso orario" ...soffri troppo nel breve e ti perdi nell'emozione da pancia ...solo questo .

Se non sei un trader o uno scalper, devi prenderla con filosofia ...è solo così che diventi leggenda .

306 di 317 - 23/10/2015 14:36
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006


Composto organico ...MEIN KAMPF ...


CFD Logos Time (Opzioni Binarie): strumento finanziario derivato stipulato tra la Banca ed il Cliente il cui valore e' direttamente collegato a quello assunto da un altro strumento finanziario (c.d. Sottostante) alla scadenza del contratto CFD. Il sottostante puo' essere costituito da titoli azionari quotati su mercati regolamentati o da contratti Futures su indici, tassi o valute. Il regolamento del contratto e' quindi calcolato sulla base del verificarsi o meno alla scadenza del contratto stesso della opzione prescelta dal cliente al momento della sua apertura. In caso si verifichi l'opzione prescelta, il cliente realizzera' un guadagno pari al prodotto tra il Margine versato ed il Fattore di Payout mostrato dalla Banca prima dell'apertura di ciascuna posizione. Le operazioni su CFD Logos Time comportano un elevato grado di rischio. Laddove la variazione di prezzo al termine dell'operazione fosse diversa rispetto a quella selezionata dal cliente, cio' comportera' la perdita dell'intero margine versato. In ogni caso la perdita dell'operazione non potra' mai eccedere il margine versato. Il fattore di payout puo' oscillare tra lo 0,5 e 1. La modifica del fattore di payout puo' avvenire esclusivamente al di fuori dell'orario di negoziazione.

307 di 317 - 02/11/2015 17:32
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

E adesso arrivano le trimestrali pesanti ...

308 di 317 - 03/11/2015 11:20
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

chi sono i primi ?

309 di 317 - 04/11/2015 08:40
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

Senza farvi venire il mal di testa ...


MILANO - Meno perdite su crediti e più entrate commissionali permettono a Intesa Sanpaolo di archiviare nei primi nove mesi del 2015 un utile netto di 2,72 miliardi di euro, più che raddoppiato rispetto agli 1,2 miliardi dello stesso periodo del 2014. Si tratta - come ha scritto la banca in una nota - del dato più elevato per il periodo gennaio-settembre dal 2008. Nel solo terzo trimestre, quello tra giugno e settembre, l'utile netto è salito a 722 milioni, al disopra delle attese degli operatori che si concentravano su una media di 654 milioni.

La chiave del miglioramento dei conti è il minore ammontare di rettifiche e accantonamenti per le perdite su crediti patite nel periodo, unita al miglioramento delle commissioni bancarie (+12,6%), che hanno segnato il record dalla fondazione della banca unita sull'asse Milano-Torino (2007) ormai valgono quasi quando il margine di interesse: due elementi che hanno più che compensato il minore introito del margine di interesse sui prestiti, che anche a causa dei tassi a zero è sceso nei nove mesi a 5,86 miliardi (-7% sull'anno prima). I soldi accantonati per i crediti problematici, poi, sono diminuiti nei nove mesi di 1,14 miliardi passando a 2,38 miliardi (-32,4%), che equivale al valore di rettifiche più basso dal 2011, e "riflette il miglioramento del trend del credito".

Sull'azione Intesa Sanpaolo, una delle più premiate dagli investitori negli ultimi tempi - tanto più che la banca è il primo gruppo per capitalizzazione a Piazza Affari - sono scattate le vendite. Il patrimonio (misurato dal Common equity ratio) a fine settembre è pari al 13,4% sugli attivi ponderati per il rischio, "largamente superiore ai requisiti regolamentari", e sui livelli massimi tra gli istituti europei. L'istituto ha confermato l'impegno a erogare 2 miliardi di euro di dividendo in contanti per l'esercizio 2015 e probabilmente gli investitori si aspettavano indicazioni al rialzo sulla cedola. "Due miliardi sarà il minimo di dividendo che pagheremo", ha poi specificato sul punto l'ad Carlo Messina nella conference call con gli investitori, rivendicando di esser "una banca che paga dividendi cash invece di chiedere soldi agli azionisti". L'apertura a un'extra-cedola ha quindi permesso il (parziale) recupero del titolo, che ha chiuso a -1,1%. Per il bilancio di fine anno, Intesa Sanpaolo prevede "una crescita dei proventi operativi netti favorita dalle commissioni nette, del risultato della gestione operativa e del risultato corrente al lordo delle imposte, con una riduzione del costo del rischio nel quadro di una redditività sostenibile".

"I risultati che oggi presentiamo sono i migliori dalla creazione del nostro gruppo – ha di nuovo spiegato l’ad Messina, in una nota -. In una fase di netta ripresa del paese, Intesa Sanpaolo rappresenta l’acceleratore della crescita dell'economia reale, con l’erogazione di 29 miliardi di credito a medio lungo termine nei primi nove mesi dell'anno a famiglie e imprese italiane; la crescita nei confronti di piccole imprese e famiglie è del 66%. Eroghiamo il doppio dei mutui dello scorso anno; di questi il 30% è andato a coppie giovani. Ma siamo anche impegnati in un’azione fondamentale per lasciare definitivamente alle nostre spalle la crisi, quella di riportare in bonis le aziende: lo abbiamo fatto in oltre 22.500 casi da inizio 2014". Il banchiere torna a rivendicare per l’istituto il ruolo di "banca dell’economia reale che guarda con fiduciaalle prospettive economiche del paese, finalmente tornato a crescere ai livelli delle grandi economie dell’Eurozona come Francia e Germania, con un programma di riforme in via di realizzazione in grado di rafforzare ulteriormente il potenziale produttivo e il posizionamento competitivo".

310 di 317 - 01/5/2016 13:15
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

Quotando: duca minimo - Post #0 - 15/Ott/2011 07:15
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Arrivano le trimestrali ...lasciate stare le candele "cinesi" e accendete la luce ...siamo ai dati di NOVE mesi di un anno orribile . Più facili da destagionalizzare e ...prevenire ...in virtù delle attività ( e correzioni ) di fine anno. Non è solo una questione "emotiva" ...ma tecnica! Dal 1° di gennaio 2012 la tassazione sulle PLUSVALENZE dei redditi diversi passa al 20% ! Metto il grafico di MEDIOBANCA , perchè la ritengo una società MOLTO attenta a quanto detto sopra : è un fondo comune di investimento che non costa niente !

Margine operativo lordo


Il margine operativo lordo (MOL) è un indicatore di redditività che evidenzia il reddito di un'azienda basato solo sulla sua gestione caratteristica, al lordo, quindi, di interessi (gestione finanziaria), tasse (gestione fiscale), deprezzamento di beni e ammortamenti.

Spesso si utilizza l'acronimo inglese EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization). Tuttavia, i due indicatori esprimono grandezze diverse: il MOL è calcolato utilizzando l'utile prima di ammortamenti, accantonamenti, oneri e proventi finanziari, straordinari e imposte mentre l'EBITDA rappresenta semplicemente l'utile prima degli interessi passivi, imposte e ammortamenti su beni materiali e immateriali.

Questo indicatore, l'EBITDA, risulta utile per comparare i risultati di diverse aziende che operano in uno stesso settore attraverso i multipli comparati (utili in fase di decisione del prezzo in un'offerta pubblica iniziale). È spesso utilizzato poiché l'EBITDA è molto simile al valore dei flussi di cassa prodotti da una azienda, e quindi fornisce l'indicazione più significativa al fine di valutarne il valore.

Può essere inoltre utilizzato per calcolare il risultato operativo di un'azienda, partendo dall'utile lordo, togliendo le imposte, gli ammortamenti, i deprezzamenti e gli interessi dell'azienda. Se i costi saranno maggiori dei ricavi, si avrà una perdita, rispettivamente se figureranno dei ricavi maggiori dei costi, si avrà un utile.

Il MOL è un dato più importante dell'utile per gli analisti finanziari perché permette di vedere chiaramente se l'azienda è in grado di generare ricchezza tramite la gestione operativa, escludendo quindi le manovre fatte dagli amministratori dell'azienda (ammortamenti e accantonamenti, ma anche la gestione finanziaria) che non sempre danno una visione corretta dell'andamento aziendale.

Calcolo

Il MOL può essere calcolato in 2 modi differenti: o sommando utile, ammortamenti + accantonamenti + svalutazioni - plusvalenze + minusvalenze + oneri finanziari - proventi finanziari + costi non caratteristici - ricavi non caratteristici, oppure sommando valore della produzione (ricavi + variazione rimanenze) - costi per materie prime - costi per servizi - costi per il personale (escluso accantonamento TFR) - altri costi di struttura.

Il calcolo del MOL può essere sintetizzato nelle seguenti formule:

VA = VdPCEdPMOL = VACdPACdSMON = MOLAmmortamentiAccantonamenti

Legenda


  • VA = valore aggiunto
  • VdP = Valore della produzione(ricavi caratter. e variaz. rimanenze)
  • CEdP = costi esterni di produzione
  • CdP = costo del personale
  • ACdS = Altri costi di struttura (materiali e servizi acquistati)
  • MOL = Margine operativo (o EBITDA)
  • MON = Margine operativo netto o reddito operativo della gestione caratteristica




prepariamoci ...

311 di 317 - 01/5/2016 17:34
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

La trimestrale della regina ...


ENI -


L'arretramento del primo trimestre era già stato messo in conto dal mercato - e, non a caso, ieri in Borsa il titolo ha limitato la perdita a -1,39% facendo comunque meglio del listino milanese (-1,98%) -, nonché dagli analisti che anzi hanno giudicato positivamente i conti, in linea o superiori alle attese, in un mercato estremamente complicato. Dove, nei soli primi tre mesi dell'anno, il prezzo del petrolio è calato del 37 per cento. E dunque l'esplorazione e produzione (E&P), motore dell'Eni, non poteva che accusare il colpo, attenuato, e non poco, però, dalla solida performance operativa (con la produzione che segna una crescita del 3,4%, per non dire del traino delle nuove scoperte) e dalla riduzione dei costi.

Ed eccoli i numeri diffusi ieri: a fine marzo, la perdita operativa rettificata su base stand alone - senza includere cioè la chimica (Versalis), al centro di un negoziato con il fondo Sk Capital, e l'ingegneria e costruzioni (Saipem) appena deconsolidata - è di 0,47 miliardi, in calo del 69% rispetto al primo trimestre 2015. Mentre il risultato netto delle continuing operations (senza Versalis e Saipem) risulta sostanzialmente in pareggio (negativo per 77 milioni) a fronte degli 0,7 miliardi del 2015. «Importanti risultati», commenta l'ad Claudio Descalzi, «in uno scenario di acuta debolezza dei prezzi delle commodity».

La perdita netta delle continuing operations, poi, è stata di 803 milioni a fronte dei 617 milioni di utile con cui si era chiuso il primo trimestre del 2015 (mentre il risultato netto di gruppo è negativo per 792 milioni). Pesa, come detto, la flessione dell'E&P sotto i colpi del mini-barile. Mentre gli altri due segmenti (gas & power e raffinazione & marketing), hanno registrato risultati positivi, anche se in calo rispetto al primo trimestre del 2015, per via dello scenario assai debole ma anche, guardando al G&P, ai minori benefici collegati alla rinegoziazione dei contratti a lungo termine, mitigati però dalle riduzioni dei costi e da azioni di ottimizzazione, nell'ambito di quel percorso di ristrutturazione profonda che il numero uno dell'Eni, Cladio Descalzi, ha messo in campo fin dal suo arrivo al timone del gruppo. Rimodulando e riducendo altresì gli investimenti, che il gruppo conferma di voler tagliare quest'anno del 20% sul 2015 .

Se dunque il calo era già stato preventivato, gli analisti hanno riconosciuto, ancora una volta, la solidità operativa dell'Eni, rintracciabile non solo nel dato della produzione (+3,4%) - che consente al gruppo di Descalzi di confermare il livello del 2016 in linea con l'anno scorso -, ma anche nella performance dell'esplorazione: 120 milioni di barili di nuove risorse, prevalentemente vicini a campi esistenti, secondo la filosofia, ribadita più volte dal numero uno, di privilegiare progetti semplici e dal ritorno certo. E la rassicurante asticella, toccata già a fine trimestre, fa ben sperare per il futuro tanto che il gruppo è convinto di poter superare la guidance di 400 milioni di barili sull'intero anno.

312 di 317 - 03/5/2016 17:03
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

Questa banca "stercoraria " , a mio avviso , sta esagerando ...e il prezzo dell'azione è molto "Tiscali" ...

BANCA IFIS -2% Fa incetta di non performing loans, ne acquista un altro miliardo 03/05/2016 16:41 - WS

Banca Ifis (IF.MI) è in calo del 2% a 24,06 euro, sulla scia di tutto il settore finanziario europeo.

La società ha annunciato l'acquisto di non performing loans per oltre 1 miliardo di euro, riferiti al credito al consumo unsecured.

Il pacchetto è stato ceduto da una società dedita alle attività di factoring e NPL management.

Il portafoglio, che vanta circa 152.000 posizioni, è composto principalmente da finanziamenti di credito al consumo (64%) e da carte di credito (36%) con un ticket medio di circa 6.000-7.000 euro.
get-news-attribute?id=3dd62566abbf439aa7


Nei primi tre mesi del 2016 sono quasi 1,5 i miliardi di euro di crediti deteriorati rilevati dall'istituto, confermando la leadership nel settore NPL.



Il portafoglio complessivo dei crediti gestiti dalla Banca si avvicina ai 10 miliardi.



Il gruppo ha chiuso il primo trimestre dell'anno con un margine di intermediazione in crescita del 9,3% a 79,4 milioni di euro grazie al buon andamento dei distressed retail loans (recupero di crediti in sofferenza acquisiti da altre realtà finanziarie), in aumento del 224%



I costi operativi sono cresciuti del 40% a 35,8 milioni di euro e l'utile netto si è attestato a 22 milioni di euro, in calo del 16% rispetto allo stesso periodo del 2015.



In una nota la banca informa che il rapporto tra sofferenze nette e impieghi nel settore dei crediti commerciali risulta pari all'1,1%; il rapporto Cet1 è passato al 13,6% dal 14,2% al 31 dicembre scorso.



"Abbiamo chiuso un trimestre caratterizzato da una grande volatilità dei mercati e da continue incertezze sistemiche" ha dichiarato Giovanni Bossi, Amministratore Delegato di Banca IFIS, nella foto.



"Nonostante in questo periodo ci venga richiesto di navigare a vista - continua l'AD - il nostro business model ci permette di affrontare con agilità i cambiamenti e le sfide che il mercato ci pone, avendo sempre chiaro il nostro obiettivo: essere redditizi e creare valore per tutti i nostri stakeholder".



Da inizio anno mostra ancora una perdita del 14%, ma ha quadruplicato la quotazione negli ultimi quattro anni.



www.websim.it

313 di 317 - 31/5/2016 18:44
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

Nella giornata di chiusura del mese di maggio ( un tempo giornata di liquidazione delle posizioni ) , chiusura con una decisa discesa , che farà capire poco agli infanti ...

Oggi, signore e signori, bambini e poppanti , pazzi e visionari dalla performans a doppia cifra , volevo parlare di ...



314 di 317 - 31/5/2016 18:58
lo zio1 N° messaggi: 388 - Iscritto da: 27/6/2015
gli altri non hanno capito niente di ciò che è accaduto oggi hai capito sicuramente tutto te ah ah aah che persona patetica
315 di 317 - 31/5/2016 19:06
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

Quotando: lo zio1 - Post #314 - 31/Mag/2016 16:58gli altri non hanno capito niente di ciò che è accaduto oggi hai capito sicuramente tutto te ah ah aah che persona patetica



Ehi, che fine avevi fatto ? Tutto bene ?

316 di 317 - 31/5/2016 19:12
lo zio1 N° messaggi: 388 - Iscritto da: 27/6/2015
sono andato a Torino a festeggiare al salone del libro devo farmi una cultura rischio di fare figuracce con te
317 di 317 - 31/5/2016 21:15
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

Piazza Affari chiude in ribasso la seduta ed il mese. Oro -6% a maggio 31/05/2016 17:51 - WS

La Borsa di Milano peggiora nel finale e chiude sui minimi della seduta: indice Ftse Mib -1,4%.

Maggio si chiude con un calo del 2,5%, ma comprendendo lo stacco dei dividendi (2,2% lo stacco del 23 maggio) il ribasso è solo dello 0,3%.
In Europa il ribasso oggi è stato meno ampio. Francoforte porta a termine il mese di maggio con un progresso del 2,5% circa, terzo mese in salita.
Wall Street ha riaperto dopo la festività del Memorial Day, oscilla intorno alla parità dopo la pubblicazione di dati sui consumi a luci ed ombre.

L'indice S&P500 sta per chiudere maggio con un rialzo dell'1,8%.

Il NASDAQ ha accumulato un progresso mensile del 3,4% grazie anche al contributo di Apple (AAPL.O), che ha registrato un rialzo totale del 6,5%.

Il dollaro chiude il mese di maggio con un progresso del 2,6% contro euro su aspettative di incremento dei tassi USA.

Il petrolio, con un +3,8% complessivo, mette a segno il terzo mese in guadagno, +21% in aprile, +11% a marzo.
Al contrario, l'oro sta portando a termine un mese di maggio pessimo: al momento la perdita è intorno al 6%.

Ancora una volta i titoli di Stato fanno la parte del leone. In maggio il Bund decennale ha guadagnato l'1,2%, il BTP l'1%.

Strepitoso il progresso dei titoli di Stato ellenici grazie all'accordo con i creditori: +10%.

Frenano invece i Treasury bond americani: l'attesa di un rialzo dei tassi fa perdere al decennale lo 0,3%.
Oggi Piazza Affari è stata ancora una volta travolta dalle banche, di nuovo in discesa perché l'aumento di capitale di Veneto Banca sembra destinato ad andare quasi deserto.

Secondo indiscrezioni il fondo Atlante dovrà venire in soccorso, rilevando almeno il 75% del capitale. Il resto, se va bene, lo prenderanno gli attuali soci. get-news-attribute?id=b85b98dcb410473f82

Il premarketing si è chiuso ieri con un insuccesso.



Fonti vicine alla situazione riferiscono che le nuove azioni saranno offerte ad un prezzo stracciato, 0,10 euro.



Mediobanca (MB.MI) -2,8%, Pop. Milano (PMI.MI) -4,8%, Banco Popolare (BP.MI)-6,4%, Ubi (UBI.MI) -4%. Unicredit (UCG.MI) -4%, Intesa (ISP.MI) -3,2% e MontePaschi (BMPS.MI) -3,8%.
In controtendenza, in questo settore, Carige (CRG.MI) +3%: il cda ha preparato le linee guida del nuovo piano industriale da presentare alla Bce.
Tutte in calo le società del rispamio gestito, soprattutto Anima (ANIM.MI) -3,8%.



Generali (G.MI) -1%
Eni -1,1%, Saipem (SPM.MI) -1,6%.



Fra le utility, Enel (ENEL.MI) -0,6%, A2A (A2A.MI) +0,1%.



Telecom Italia (TIT.MI) -1,4%. Leonardo (LDO.MI) -1,2%



Cnh Industrial (CNHI.MI) +1%, StM (STM.MI) -1,5%, Fiat Chrysler (FCA.MI) +0,1%.



Fra le mid/small cap:



Technogym (TGYM.MI) +2,5%.



Digital Bros (DIB.MI) +24%, Isagro (ISG.MI) +7%, Prelios (PRS.MI) +3,6%.

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