SPANALDO
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Iscritto da: 01/12/2006
Vedo che NESSUNO è interessato a questa azione. Comunque esprimo il mio parere. Dopo così tanto calo penso che sia il momento di comprare a mani aperte.
462 di 498-03/1/2018 13:230
rampani
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Iscritto da: 03/9/2007
AHAHAHAH...
463 di 498-22/1/2018 12:130
GIOLA
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Iscritto da: 03/9/2014
Mondadori brilla per la spinta in Francia
Oltre al progetto di matrimonio a tre con Lagardère e Marie Claire spunta un nuovo potenziale pretendente, Reworld Media, che punta alla fusione con il gruppo editoriale di proprietà del Berlusconi
di Andrea Montanari
E' dalla Francia che passerà il futuro di Mondadori . La casa editrice di Segrate, leader di mercato in Italia nel settore del periodici e in quello dei libri, ha deciso di dare una svolta al business d'Oltralpe. Come già anticipato da MF-Milano Finanza, il gruppo presieduto da Marina Berlusconi e guidato dall'amministratore delegato Ernesto Mauri ha dato mandato a Lazard per valutare opzioni di crescita e consolidamento sul mercato transalpino.
Il progetto di riferimento, come rivelato da MF-Milano Finanza lo scorso 2 gennaio, al quale i vertici della società controllata dalla Fininvest della famiglia Berlusconi stanno guardando è essenzialmente quello di costituire una newco nella quale conferire le attività (il portafoglio di periodici) gestite da Mondadori France e metterle assieme alle testate del gruppo Lagardère e a quelle di Marie Claire. Un matrimonio a tre non semplice da realizzare ma che permetterebbe ai protagonisti di abbattere i costi strutturali e fare sinergie in un settore che da qualche anno, proprio in Francia, avverte la crisi che ha colpito l'italia già a partire dal 2008.
Questa opzione ha trovato il gradimento del mercato e il consensus degli analisti. Ma ora spunta un nuovo scenario. Come rivelato venerdì scorso dall'edizione online del quotidiano transalpino Les Echos, su Mondadori France avrebbe messo gli occhi il gruppo digitale Reworld Media (200 milioni di ricavi) che punterebbe a una fusione più che a una vera e propria acquisizione. Anche se, come ribadisce il quotidiano d'Oltralpe, la priorità del gruppo di Segrate è lavorare al progetto già avanzato di fusione a tre con Lagardère e Marie Claire.
Questo movimento e queste indiscrezioni che si susseguono da settimane stimolano i broker e gli investitori e continuano a sostenere le quotazioni del titolo Mondadori .
https://www.milanofinanza.it
464 di 498-12/2/2018 14:280
42aldospa
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Iscritto da: 08/10/2012
Parole, parole nient'altro che parole. In pochi giorni è scesa di oltre il 10% ed oggi si aggiunge un altro -2%
465 di 498-14/2/2018 15:350
SPANALDO
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Iscritto da: 01/12/2006
Ma cavolo è un continuo affossamento ma che problema ha Mondadori
466 di 498-20/2/2018 15:240
GIOLA
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Iscritto da: 03/9/2014
Mondadori acquista Oroscopo.it
Forte di un'audience complessiva di 17 milioni di utenti unici al mese, con Oroscopo.it la società di Segrate amplia la propria gamma di offerta e rafforza la leadership nei verticali femminili attraverso un sito sinergico alle testate del gruppo
di Francesca Gerosa
Cresce l'offerta digitale di Mondadori . Il gruppo di Segrate ha acquisito Oroscopo.it, il primo sito di astrologia in Italia. Prosegue così la strategia di consolidamento dell'area magazine e digital del primo editore italiano sul web, avviata con l'acquisizione di Banzai Media.
Forte di un'audience complessiva di 17 milioni di utenti unici al mese (fonte: Audiweb, dicembre 2017), con Oroscopo.it Mondadori amplia la propria gamma di offerta e rafforza la leadership nei verticali femminili attraverso un sito di successo complementare e sinergico alle testate del gruppo. Un servizio molto apprezzato dalle donne, in grado di rispondere agli interessi e alle passioni di un pubblico sempre maggiore, offrendo consigli e suggerimenti ogni giorno.
Oroscopo.it nasce nel 1999 come il primo portale interamente dedicato all'astrologia e al mondo delle stelle. Grazie a un team di appassionati astrologi sempre pronto a migliorare contenuti e rubriche, il sito raggiunge oggi 2,7 milioni di sessioni al mese (fonte: Google Analytics, gennaio 2018).
https://www.milanofinanza.it
467 di 498-23/2/2018 17:540
SPANALDO
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Spendono e spandono ma è da quasi un mese che scende sempre a cascata.
468 di 498-24/2/2018 22:450
42aldospa
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Iscritto da: 08/10/2012
spanaldo sai che ti dico è una merdaccia manovrata volutamente per lucrare sugli onesti investitori che le danno ossigeno.
469 di 498-25/2/2018 14:250
GIOLA
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Iscritto da: 03/9/2014
Mondadori e il doppio nodo dei periodici
di Simone Filippetti
In casa Mondadori da tempo è appeso il cartello «Lavori in corso»: la casa editrice della famiglia Berlusconi sta ridisegnando la sua fisionomia. Sempre più strategici i libri; problemi con le riviste. Sul tavolo di Ernesto Mauri, l’uomo che ha preso le redini di un’azienda in perdita con il mandato categorico di Marina Berlusconi di risanare (e finora i numeri gli stanno dando ragione), c’è una questione prioritaria: i periodici. Settimanali e mensili sono la gamba storica di Segrate, l’altra sono appunto i libri. Nonostante l’Italia sia il paese dove si stampa di più e si legge di meno in Europa, questi ultimi sono un mercato profittevole. E l’affondo sulla Rcs Libri, il principale concorrente, ha di fatto creato un colosso nazionale solido e stabile. Non si è ancora trovata la quadra, invece, per i periodici. Vanno male in Francia, dove il mercato un tempo fiorente ora è in forte crisi: lì Mondadori potrebbe fare un matrimonio riparatore a tre; o addirittura vendere e lasciare il paese. E fanno fatica anche in Italia, che per Mondadori pesa molto: la casa editrice, con le sue 40 testate, è il più grande editore di riviste del paese. Negli ultimi anni, però, il settore è stato investito da una tempesta: cala la diffusione (-11% quella di Mondadori nel 2017).
Negli ultimi anni i periodici hanno chiuso in perdita (1,4 milioni nel 2016 e 7 milioni nel 2015): a Segrate hanno tamponato l’emorragia con tagli e con l’acquisto di Banzai che ha permesso lo sbarco con forza nel digital (uno su tutti, GialloZafferano.it vero fenomeno editoriale on line). Tra i periodici di casa Mondadori, occhi puntati su Panorama, da sempre il settimanale «politico» della casa editrice, ma anche quello più in sofferenza. Dopo l’addio del direttore Giorgio Mulè, che correrà come senatore per Forza Italia, pure lo storico periodico potrebbe essere oggetto di interventi: si vocifera che possa sparire l’edizione cartacea, per rimanere solo con un’edizione on line. Sono anche circolate voci di ipotetici ridimensionamenti dei dipendenti giornalisti, dalla prossima estate. Voci che hanno messo in subbuglio i sindacati, ai quali però l’azienda ha replicato che il 2017 si chiuderà come il migliore anno del recente passato, smentendo tutte le voci circolate. E, se non ci saranno scossoni, Mondadori ha assicurato che manterrà lo stesso perimetro: ossia, non venderà, né chiuderà testate. Anzi ha pure aperto la porta a possibili acquisizioni per sostenere il suo portafoglio.
D’altronde, nonostante il calo continuo, i periodici contano per la metà dei ricavi del gruppo: 436 milioni su un totale di 925 nei primi nove mesi del 2017, ma con una marginalità (8 milioni in italia) microscopica rispetto ai libri che con un fatturato simile fanno ben 60 milioni di margine (3 volte i periodici di Italia e Francia). La quota di mercato sale ma è la fetta di una torta semre più in calo. E la stessa Mondadori ammette che la preoccupazione dei sindacati è legittima: il mercato non si riprenderà. E per il primo editore di riviste in Italia, è un campanello d’allarme.
http://www.ilsole24ore.com
470 di 498-01/3/2018 14:320
SPANALDO
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Alle giá ingenti perdite si aggiungono altri -4,5%. MALEDETTIIIIII
471 di 498-05/3/2018 15:270
42aldospa
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Una sola parola! MALEDETTIIIII
472 di 498-05/3/2018 15:390
GIOLA
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473 di 498-13/3/2018 18:090
GIOLA
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Iscritto da: 03/9/2014
Mondadori, i conti del 2017
Mondadori ha chiuso il 2017 con ricavi netti consolidati pari a 1,27 miliardi di euro, in crescita dello 0,4% rispetto agli 1,26 miliardi del 2016 e in contrazione dello 0,9% rispetto al dato pro-forma dell’esercizio 2016.
Il margine operativo lordo è risultato in crescita del 6,3%, su base pro-forma, attestandosi a 106,3 milioni di euro mentre il reddito operativo consolidato è arrivato a 61,5 milioni di euro, in miglioramento di circa il 2% rispetto ai 60 milioni del 2016. Il 2017 si è così chiuso con un risultato netto di gruppo pari a 30,4 milioni di euro, in crescita del 35% rispetto ai 22,5 milioni del 2016.
A fine 2017 la posizione finanziaria netta di gruppo evidenziava un indebitamento pari a 189,2 milioni di euro, in calo di circa il 28% rispetto ai 263,6 milioni di fine 2016. Mondadori ha beneficiato della generazione di cassa ordinaria del gruppo positiva per 68,7 milioni di euro. Il rapporto tra indebitamento e margine operativo lordo adjusted era pari a fine anno a 1,8x, in calo dal 2,4x di fine 2016.
Per quanto riguarda le stime future, i vertici prevedono per il 2018 ricavi in leggera contrazione e un margine operativo lordo adjusted sostanzialmente stabile rispetto al 2017. L’utile netto è previsto in contrazione rispetto 2017, che ha accolto componenti positive non ricorrenti per circa 7 milioni di euro. Il flusso di cassa ordinario, per il 2018, è atteso intorno ai 50 milioni di euro.
Per l’esercizio 2019, sempre a perimetro attuale, è previsto il medesimo trend di ricavi rispetto al 2018 e un margine operativo lordo adjusted in crescita intorno a 110 milioni di euro, un utile netto di oltre 30 milioni di euro, una generazione di cassa ordinaria superiore ai 50 milioni di euro e una posizione finanziaria netta negativa inferiore a 150 milioni di euro, con rapporto tra indebitamento e margine operativo lordo adjusted pari a circa 1,3x.
474 di 498-14/3/2018 12:260
SPANALDO
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Ma cavolo che caspita di azione? Passa della stelle alle stalle in pochi minuti,