11 di 252
-
19/9/2011 13:15
0
marcus76
N° messaggi: 2253 -
Iscritto da: 10/7/2010
Io l'articolo comunque lo posto tutto anche perchè i numeri sono davvero sorprendenti:
Secondo l’analisi dei bilanci semestrali dei principali player quotati italiani e stranieri del settore moda e lusso condotta da Pambianco Strategie di Impresa, la redditività delle 12 principali delle aziende italiane ha raggiunto il 20% del fatturato complessivo mentre le 18 straniere sono rimaste ferme, per così dire, al +17%. Crescono anche i ricavi con l’Italia a +11,2% e l’estero a +10,8%.
Il vento di recessione che sferza i mercati e le economie di tutto il mondo non lambisce il settore della moda e del lusso, almeno per ora. O quanto meno ne sono esenti le principali società italiane (12 aziende) ed estere quotate (18 aziende,) che hanno archiviato il 1° semestre di quest’anno con andamenti ampiamente positivi in termini di ricavi e profitti. Questo è quanto emerge dalla consueta analisi condotta da Pambianco Strategie di Impresa. E scorrendo le singole voci della sezione fatturato vediamo che non emergono segni negativi, al contrario, una buona parte dei gruppi – in molti casi italiani e questa è un altro aspetto importante – ha registrato percentuali di crescita a doppia cifra ed ha incrementato la redditività (l’Ebitda). La crescita dei ricavi delle 12 aziende tricolore infatti ha raggiunto l’11,2% contro il 10,8% di quelle straniere. Segno che la moda e il lusso targato made in Italy hanno finalmente riconquistato lustro in tutto il mondo.
SPRINT DI FERRAGAMO, BOTTEGA VENETA E BULGARI
Nei primi sei mesi dell’anno le dodici aziende del segmento fashion e luxury considerate nello studio hanno totalizzato un giro d’affari di 8,7 miliardi di euro in crescita, come anticipato, dell’11,2% rispetto all’analogo periodo del 2010. L’incremento, già di per sé importante, risulta ancora più significativo se confrontato con la percentuale di progresso registrata nel primo semestre dell’anno scorso: allora i ricavi dei 12 gruppi erano cresciuti del 6,3% a 7,8 miliardi di euro. E, a un anno di distanza, a trainare la crescita percentuale del panel di aziende analizzate sono le stesse griffe che avevano ottenuto ottime performance anche nel primo semestre 2010. Ossia Gucci, Bulgari e Bottega Veneta, tutti al di sopra dei venti punti percentuali di progresso, ai quali si aggiunge la neo matricola di Piazza Affari, Salvatore Ferragamo. Ottime performance anche sul fronte dell’Ebitda (riferito al bouquet di aziende analizzate) che ha raggiunto il 20,3% del fatturato rispetto al 18,8% della prima metà del 2010. Andando nel dettaglio della ricerca, la classifica per fatturato vede in testa il colosso Luxottica che con i suoi 3,2 miliardi di euro (+6,8%), si spartisce circa la metà dell’intero giro d’affari delle 12 aziende considerate. I successivi due posti della classifica per dimensione sono occupati da Gucci e Benetton, che occupavano le medesime posizioni lo scorso anno. Gucci, che fa parte della galassia Ppr, ha archiviato il primo semestre 2011 con una crescita dei ricavi del 20,8% a 1,4 miliardi di euro e ha ulteriormente migliorato l’Ebitda che ha raggiunto il 34% del fatturato. Benetton, in terza posizione, si conferma ancora tra i principali gruppi della moda in Italia con i suoi 906 milioni di euro di ricavi (+1,7%) anche se non ha ancora registrato una vera ripartenza, quanto meno sui mercati europei. Discorso differente per l’Asia e le Americhe dove gli incrementi sono stati più marcati, con picchi in Russia (+39%), Messico (+18%) e Corea del Sud (+11%). Quarta posizione per Safilo che continua a inanellare ottimi risultati grazie alla cura avviata dal fondo olandese Hal Investments e che ha appena ingaggiato l’ex AD di Gucci Group, Robert Polet come nuovo presidente (la sua nomina sarà sottoposta all’assemblea il prossimo 5 ottobre). Tutti i principali indicatori economici sono tornati in territorio positivo a partire dall’Ebitda passata da 65 a 80 milioni di euro (+24%). Le vendite nette nel semestre si sono attestate a 603 milioni (+4%) con un’accelerata in particolare nei mercati emergenti (Asia, Russia, Turchia, Est Europa). Scorrendo la classifica, il quinto posto è occupato da Bulgari, i cui ricavi semestrali sono cresciuti del 23,6% raggiungendo così 548 milioni di euro grazie all’incremento delle vendite in tutti i principali mercati di riferimento, ossia Europa (+18,6%), America (+16,1%) e Asia (+44,2%). La maison romana, recentemente passata sotto il controllo del colosso del lusso francese Lvmh, ha registrato un netto miglioramento anche sul fronte dell’utile netto, positivo per 9 milioni di euro, rispetto al rosso di 8 milioni del primo semestre del 2010. Ottima semestrale anche per Salvatore Ferragamo. I primi sei mesi dell’anno si sono chiusi con un incremento dei ricavi del 29,8% a 460 milioni di euro con un aumento delle vendite in tutti i principali Paesi e in particolare nell’area Asia Pacifico (+40,1% rispetto all’analogo periodo del 2010) che si conferma così il primo mercato in termini di ricavi del gruppo. Bene anche Geox (448 milioni di euro, in crescita del 2,9%), in settima posizione, che inverte così la tendenza. Tod’s, all’ottavo posto per ricavi, continua il suo trend ampiamente positivo e archivia il primo semestre dell’anno con una crescita dei ricavi del 16,4% a 440 milioni di euro e con un nuovo balzo della redditività passata al 26,3% del fatturato (dal 24% dei primi sei mesi del 2010): uno dei migliori risultati sul fronte Ebitda, insieme a Bottega Veneta (29,9% il valore dell’Ebitda) e Gucci. E le previsioni per la chiusura dell’anno, a livello di bilancio, sono altrettanto positive: “Visti gli ottimi risultati della raccolta ordini per il prossimo A/I, sono fiducioso che anche il secondo semestre dell’anno ci darà buone soddisfazioni”, ha dichiarato il patron del gruppo, Diego Della Valle. Passando a Bottega Veneta, l’azienda guidata da Marco Bizzarri si mantiene in netta crescita anche sul fronte dei ricavi che hanno messo a segno un +29,4% a 298 milioni di euro trainati in modo particolare dal canale retail su cui il brand si sta concentrando (nove le nuove aperture nei primi sei mesi dell’anno). “La nostra strategia di investimento bilanciata sui mercati emergenti e su Europa, Stati Uniti e Giappone, si è rilevata fondamentale nel conseguimento di questi ottimi risultati”, ha dichiarato Marco Bizzarri, presidente e CEO di Bottega Veneta. Decima posizione per Marcolin (ricavi a 125 milioni di euro, +8,3%) mentre chiudono la classifica Aeffe e Stefanel. Dopo una lunga scia di segni negativi, i due brand hanno finalmente invertito la rotta ottenendo importanti risultati nel primo semestre di quest’anno. Aeffe, in particolare, dopo un calo dei ricavi del 7,4% nei primi sei mesi del 2010, già con la chiusura dell’anno aveva cominciato ad annusare l’aria di una certa ripresa. E difatti il primo semestre si è chiuso con un +16,6% a 120 milioni di euro, con un ritorno in positivo dell’Ebitda (3,7% sul fatturato). Stefanel, infine, chiude il semestre con un + 5,6% dei ricavi ma l’Ebitda si mantiene in negativo (-13,8% del fatturato).
2011 DA RIALZO PER ADIDAS, TIFFANY E HUGO BOSS
Anche per i colossi della moda e del lusso esteri i primi sei mesi del 2011 hanno confermato il trend positivo già in atto dagli scorsi semestri. Tanto che alcune aziende, come Adidas, Tiffany e Hugo Boss hanno rivisto al rialzo le stime per l’esercizio fiscale in corso. Prendendo in considerazione i parametri economici dei 18 gruppi analizzati nella ricerca, il fatturato ha raggiunto quota 45,8 miliardi di euro, in crescita del 10,8%. Stabile il valore dell’Ebitda riferito a 12 aziende, al 17,2% del fatturato (era il 17,1% nel primo semestre del 2010). Domina la classifica per grandezza dei ricavi il gigante Lvmh, il cui giro d’affari rappresenta quasi un quarto dell’intero fatturato aggregato dei 18 gruppi. Il colosso guidato da Bernard Arnault ha chiuso il primo semestre con ricavi per 10,3 miliardi di euro in crescita del 13%. L’incremento delle vendite è stato sostenuto da tutti i diversi business che fanno capo al gigante del lusso, a partire dal +30% dei ricavi del settore orologi e gioielli, un ambito destinato a crescere ulteriormente dopo l’acquisizione lo scorso giugno della maggioranza del capitale di Bulgari. Segue di una posizione Adidas con un +13,4% a 6,3 miliardi di euro. Ottimo il risultato nell’area Greater China, dove le vendite del colosso dello sportswear, a cui fa capo anche Reebok, sono cresciute del 37%, a 552 milioni. “Dopo queste performance – ha commentato il CEO Herbert Hainer – attendiamo risultati record di ricavi e profitti per il 2011. Si tratta di un risultato eccezionale se si considera l’indebolimento di molte valute nei confronti dell’euro”. Il gruppo ha infatti alzato le stime dei ricavi per l’intero esercizio, che prevede di chiudere con un +10%. Seguono in classifica i due colossi della moda “accessibile”, H&M e Gap, caratterizzati entrambi da una crescita delle vendite al lumicino, contrariamente all’andamento frizzante degli ultimi anni. Il gruppo svedese si è fermato a 5,7 miliardi di euro (+0,5%). Le vendite semestrali di Gap si sono attestate a 4,6 miliardi di euro (+0,5%), ma i ritocchi al rialzo del cartellino non sono stati sufficienti a far fronte agli aumenti dei costi per produrre i vestiti. Seguono nella classifica Limited Brands (3,3 miliardi di euro, +12%) Vf (2,6 miliardi di euro, +13,6%) e Swatch che ha chiuso il semestre con ricavi a 2,1 miliardi di euro (+11%) ma con un livello di Ebitda, al 27,2%, che inserisce a buon merito il gruppo elvetico di orologeria sul podio delle migliori per redditività insieme a Lvmh (25%) e Hugo Boss (20,6%). Hanesbrands, il gruppo a cui fa capo Playtex e Wonderbra, conferma l’ottava posizione con 1,6 miliardi di euro (+12,9%) mentre alla nona si piazza Puma (+11,4% a 1,4 miliardi di euro) e alla decima Hermés che prosegue il suo momento d’oro con vendite in crescita del 21,5% a 1,3 miliardi di euro (aveva chiuso il primo semestre 2010 con un +22,8%) grazie al balzo delle vendite degli Stati Uniti e alla consueta ottima performance in Cina. Ancora più interessante è il boom di profitti, in aumento del 50% a 291 milioni di euro grazie soprattutto alla vendita di una quota di minoranza nel brand Jean-Paul Gaultier. Abercrombie, alla posizione numero 11, migliora sensibilmente i conti con ricavi a 1,2 miliardi di euro (+22,3%) mentre alla posizione numero 12 splendono i conti di Tiffany, tra le migliori insieme a Fossil (+35,7%) per crescita dei ricavi. L’iconico brand di gioielli ha realizzato una crescita del 25,4% delle vendite, a 1,1 miliardi di euro. Balza all’occhio lo sprint di Hugo Boss, in tredicesima posizione. Il turnover semestrale è cresciuto del 23% a 945 milioni, il margine operativo lordo del 58% a quota 195 milioni (pari al 20% del fatturato). Claus-Dietrich Lahrs, CEO del gruppo, ha così rivisto al rialzo la chiusura dell’esercizio fiscale con un tasso di crescita delle vendite non più del 12%, bensì tra il 15% e il 17% mentre l’Ebitda è atteso in incremento tra il 25% e il 30%. Seguono in classifica Guess con un fatturato semestrale in crescita del 13,7% a 889 milioni di euro sostenuto dall’ottima performance dell’Europa, e Fossil che continua la sua crescita vorticosa chiudendo il primo semestre 2011 a +35,7% e totalizzando così 766 milioni di euro di ricavi. Chiudono la classifica Quiksilver (+0,4% a 633 milioni di euro), Columbia (+15,1% a 421 milioni di euro) e Timberland (+16,4% a 412 milioni di euro).
|