Unieuro (UNIR)

- Modificato il 04/4/2017 15:50
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
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1 di 84 - Modificato il 18/3/2017 13:11
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
Unieuro, pronta la quotazione: in Borsa varrà fino a 330 milioni

La società ha ottenuto il via libera della Consob per la pubblicazione dei documenti: la forchetta di prezzo è tra 13 e 16,5 euro. Prevista la distribuzione di un dividendo da 20 milioni sull'esercizio chiuso nel febbraio scorso e un payout almeno al 50% degli utili nei prossimi anni.

Si prepara l'offerta di Unieuro per lo sbarco della catena di negozi di elettronica ed elettrodomestici a Piazza Affari. La Consob, ha spiegato la società in un comunicato emesso venerdì a tarda sera, ha approvato la pubblicazione del prospetto informativo in vista della quotazione sul segmento Star dell'Mta, il listino dedicato ai gruppi che presentano una serie di requisiti di eccellenza in termini di liquidità, trasparenza e corporate governance.

L'operazione di quotazione prevede che a vendere sia il socio di maggioranza, Italian Electronics Holding (Ieh), azionista di controllo di Unieuro e partecipata al 70,5% dal fondo di private equity Rhone Capital II (insieme a Dixons Retail e alla famiglia Silvestrini con il management). L'operazione non porta dunque nuove risorse nella pancia della catena di elettrodomestici ed elettronica, ma permette al fondo presente da un decennio di uscire. La quota che finirà in mano agli investitori (solo istituzionali, niente piccoli risparmiatori) sarà del 42,5% del capitale, che potrà salire fino al 48,88% in caso di esercizio dell'opzione greenshoe: saranno le banche a decidere se attivarla, in base alla domanda. L'incasso previsto, per il venditore, è di circa 150 milioni e le spese per il processo di quotazione ammontano a 5 milioni.

Quanto al prezzo, la forchetta è compresa tra 13 e 16,5 euro azione: significa che la valorizzazione della società oscilla tra i 260 e i 330 milioni di euro. Il prezzo definitivo verrà fissato al termine del periodo di offerta, che inizierà lunedì e si concluderà il 30 marzo sotto le cure di Mediobanca (che agisce anche in qualità di sponsor), Citigroup, Credit Suisse e UniCredit (che è anche il principale finanziatore).

Per attirare il pubblico degli investitori istituzionali si punta sul dividendo. Dai documenti presentati emerge che per l'esercizio chiuso al 28 febbraio scorso è in programma la distribuzione di un dividendo da 20 milioni e negli anni a venire l'obiettivo è distribuire ai soci non meno del 50% dell'utile registrato a bilancio. La società, che si è recentemente assicurata Mdisabled per 10 milioni e che punta molto sulla crescita nella vendita online, riporta per i nove mesi chiusi al 30 novembre 2016 un valore dei ricavi vicino a 1,2 miliardi, un ebitda (margine operativo lordo) di 38 milioni, un risultato adjusted positivo per 18 milioni e un risultato netto di poco inferiore al milione. L'ultimo esercizio intero, quello chiuso alla fine del febbraio 2016, riportava ricavi per oltre 1,5 miliardi, un risultato adjusted di 25,6 milioni e un risultato di 10 milioni.

Nelle more dei documenti emerge poi l'azionista venditore (Ieh) si è impegnato ad assegnare all'ad, Giancarlo Nicosanti Monterastelli, al cfo, Italo Valenti, e ad altri manager un numero di azioni per un controvalore complessivo di 1,3 milioni di euro nel caso dell'ad e per cifre intorno ai 500mila euro per gli altri direttori. Ieh si è poi impegnata in un accordo di lock-up in base al quale, per sei mesi, non venderà titoli.

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2 di 84 - Modificato il 21/3/2017 15:38
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
Al via l’ipo Uniero, capitalizzerà sino a 330 milioni

E’ partita ieri per concludersi il prossimo 30 marzo l’offerta istituzionale delle azioni della catena di elettronica al consumo Unieuro, dopo il via libera alla quotazione e alla pubblicazione del prospetto da parte di Borsa Italiana e di Consob la scorsa settimana.

L’obiettivo del management, che ieri ha incontrato la stampa, è quello di sbarcare sul segmento Star di Piazza Affari entro i primi giorni di aprile e di porsi come elemento aggregatore del mercato in Italia, già forte di un track record di acquisizioni negli anni passati (l’ultima acquisizione è stata quella di Mdisabled per 10 milioni di euro, operazione che dovrebbe essere finalizzata entro fine maggio).

Come spiegato nel prospetto, Italian Electronics Holding (controllata da Rhone Capital al 70,5%, da Dixons Retail al 15% e dalla famiglia Silvestirni e dal management al 14,5%) venderà 8,5 milioni di azioni, pari al 42,5% del capitale di Unieuro a un prezzo tra 13 e 16,5 euro per azione, per una capitalizzazione iniziale tra i 260 e 330 milioni. Il futuro flottante potrebbe salire al 48,88% del capitale nel caso di integrale esercizio della greenshoe.

Nel corso della presentazione è stato ribadito che per l’esercizio chiuso al 28 febbraio scorso è in programma la distribuzione di un dividendo da 20 milioni e negli anni a venire l’obiettivo è distribuire ai soci non meno del 50% dell’utile netto rettificato.

Accanto alla crescita per linee esterne, la società punta alla crescita organica, che dovrebbe vedere tra le altre cose l’apertura di cinque punti vendita l’anno tra nuove aperture, relocation e rinnovi, oltre alla crescia sull’online, grazie anche al contributo di Mdisabled.

Il management ha anticipato che Unieuro ha chiuso l’esercizio 2015-2016 a fine febbraio 2016 con ricavi a 1,57 miliardi da 1,4 miliardi di un anno prima, un ebitda rettificato di 59,1 milioni da 50,8 milioni e un utile d’esercizio a 10,6 milioni dal rosso di 1 milione circa di un anno prima, a fronte di un debito finanziario netto di 26 milioni, di cui debiti per 25 milioni nei confronti del sistema bancario (Unicredit , Banco Bpm , Iccrea, Intesa Sanpaolo Iccrea Bancaimpresa e la Banca Popolare dell’Alto Adige, istituti che hanno in pegno il 100% della holding che controlla Unieuro). A fine novembre scorso, invece il debito finanziario netto era sceso a 25,4 milioni a fronte di un ebitda rettificato per i nove mesi di 38,1 milioni.

http://bebeez.it
3 di 84 - 21/3/2017 15:57
luca901 N° messaggi: 108 - Iscritto da: 04/3/2014
Che porcata
4 di 84 - 22/3/2017 07:19
bidermaier N° messaggi: 99 - Iscritto da: 28/1/2010
se uno dovesse partire dalla possibilità, aimè verificatasi concretamente,di bilanci un pò forzati per vender cara la pelle e vedendo quanto comunque fatto, si sarebbe portati a pensare che 10 milioni di utile sia target anche per il prossimo anno
e un pagamento anche al 50% su 300 di capitalizzazione...........
5 di 84 - 01/4/2017 10:05
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
Unieuro va in Borsa con lo sconto: prezzo fissato a 11 euro

La forchetta iniziale oscillava fra 13 e 16,5 euro, così l'azienda vale 220 milioni. L'azionista venditore riduce anche la fetta di titoli messi sul mercato: l'incasso alla fine è di 70 milioni. Debutto sul segmento Star previsto il 4 aprile


Unieuro, la celebre catena dell'elettronica, ha concluso il collocamento istituzionale dei titoli in vista dello sbarco in Borsa. L'accoglienza degli investitori è stata piuttosto frenata, se si considera che alla fine il prezzo fissato è stato di 11 euro (si parlava di una forchetta tra 13 e 16,5 euro per azione). Alla fine, la capitalizzazione prevista è di 220 milioni (dal minimo di 260 milioni inizialmente ipotizzato) e il numero di titoli messo sul mercato è stato limitato a 6,3 milioni (più il 10 per cento di possibile opzione greenshoe) contro gli 8,5 milioni indicati come ammontare massimo disponibile da parte dell'azionista venditore.

Nella nota odierna si spiega che la scelta di mettere in vendita quel numero di azioni è stata fatta "in considerazione della quantità e qualità delle manifestazioni di interesse pervenute nell'ambito del Collocamento Istituzionale e al fine di privilegiare una composizione del book caratterizzata dalla presenza di investitori di elevato standing". Chiuso il Collocamento Istituzionale (curato da Mediobanca, Unicredit, Credit Suisse, Citigroup), il flottante sarà pari al 31,8% del capitale sociale di Unieuro (che potrà salire al 35% in caso di integrale esercizio dell'Opzione Greenshoe).

Ancora nella nota odierna si ricorda che "il ricavato complessivo derivante dal Collocamento Istituzionale e di spettanza esclusiva dell'Azionista Venditore, tenuto conto del Prezzo di Offerta e al lordo delle commissioni riconosciute nell'ambito del Collocamento Istituzionale e non tenendo conto dell'esercizio della greenshoe, è pari a Euro 70 milioni". L'avvio delle negoziazioni è previsto - sul segmento Star - per martedì 4 aprile.
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http://www.repubblica.it
6 di 84 - 04/4/2017 15:54
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
Unieuro prova a salire (+1,8%)

Debutto positivo per Unieuro a Piazza Affari (+1,82% a 11,2 euro). Le azioni erano state collocate a un prezzo unitario di 11 euro, pari a una capitalizzazione iniziale di 220 milioni di euro.

3manq
7 di 84 - 04/4/2017 16:15
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
Unieuro la prima STAR del 2017

Giornata di esordio per Unieuro, la prima matricola del 2017 al segmento STAR di Borsa Italiana. L'azionista venditore delle quote del gruppo ha chiuso la fase di vendita delle proprie azioni, in un'operazione rivolta esclusivamente a investitori istituzionali, collocando 7 milioni di titoli.


IPO UNIEURO, ESITO DEL COLLOCAMENTO

Nell’ambito del collocamento istituzionale sono pervenute richieste, da parte di primari investitori italiani ed esteri, per poco più di 10 milioni di azioni da parte di 59 soggetti, al prezzo di offerta fissato in 11 euro per azione.Poco meno di 3,7 milioni di azioni sono state richieste da 22 investitori qualificati in Italia, circa 6,3 milioni di azioni da 37 investitori istituzionali esteri.

Italian Electronics Holding, ossia l'azionista venditore, ha collocato le azioni ripartendole in 3,1 milioni di azioni andate a 22 investitori qualificati in Italia e 3,9 circa a 37 investitori istituzionali esteri.

L'azionista venditore ha così incassato circa 65,4 milioni di euro senza tenere conto dell’eventuale esercizio dell’opzione greenshoe.Ad esito del collocamento la capitalizzazione della società, calcolata sulla base del prezzo di esordio, era pari a 220 milioni di euro.


IPO UNIEURO, LE CONDIZIONI INIZIALI

Inizialmente Italian Electronics Holding intendeva collocare massime 8,5 milioni di azioni, rappresentanti il 42,5% del capitale di Unieuro. Una quota che sarebbe salita di altre 1,275 milioni di azioni portando il flottante iniziale al 48,88%.

L’azionista venditore aveva individuato un intervallo di valorizzazione del capitale tra i 260 milioni e i 330 milioni di euro, pari a un minimo di 13 euro per azione e a un massimo di 16,5 per azione. Ma l'andamento della domanda degli investitori istituzionali ha consigliato l'azionista venditore e i suo consulenti di ridurre il quantitativo di titoli offerti e il prezzo di collocamento.


UNIEURO, QUALCHE DATO DI BILANCIO

Unieuro, la più grande catena italiana di elettronica di consumo ed elettrodomestici per numero di punti vendita, chiude il bilancio a fine febbraio di ogni anno. L'esercizio andato in archivio lo scorso 29 febbraio 2016 ha evidenziato ricavi per 1,37 miliardi di euro, un margine operativo lordo di 42,7 milioni, in reddito operativo di 24 milioni e un utile di 10,6 milioni. In rapporto al giro d'affari l'utile è stato pari allo 0,7%, il reddito operativo all'1,5% e il margine operativo lordo al 2,7%.


UNIEURO, VALORIZZAZIONE INIZIALE

Ai valori di offerta (in confronto ai dati di fine febbraio 2016) il multiplo enterprise value (il valore aziendale) e margine operativo lordo 2016 è pari a 4,3 e il ratio prezzo e utili 2016 a 8,6.



3maxn
8 di 84 - 04/4/2017 16:44
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
Unieuro debutta in Borsa con la cedola al 9%

di Antonella Olivieri


Prima matricola dell'anno per Piazza Affari. Debutta oggi Unieuro, società fondata dal padre dell'imprenditore di Eataly Oscar Farinetti nel '67, che però oggi fa capo a un fondo di private equity che, con la quotazione, inizia il processo di disinvestimento per un'operazione impostata più di dieci anni fa rilevando il marchio Marco Polo, una realtà che ai tempi contava su 25 negozi. L'offerta - curata da Citigroup, Credit Suisse e Mediobanca, con UniCredit come joint bookrunner, e riservata esclusivamente agli investitori istituzionali - è stata ridotta nella quantità e nel prezzo rispetto alle previsioni iniziali. Invece di 8,5 milioni di azioni (pari al 42,5% del capitale) si è deciso di collocarne 6,36 milioni, per un flottante del 31,8% che salirà al 35% (requisito richiesto dal segmento Star dove entrerà il titolo) se sarà interamente esercitata la green-shoe. Con ciò, l'offerta risulta coperta 1,6 volte, con un margine di domanda inevasa.

Il prezzo dell'Ipo è stato fissato a 11 euro, sotto il minimo della forchetta indicativa di 13-16,5 euro. Considerato che, a valere sull'esercizio chiuso il 28 febbraio, è stata comunicata la distribuzione di utili per 20 milioni, il dividendo unitario di 1 euro, che sarà staccato a settembre, offre - per quest'anno - un rendimento del 9% sul prezzo dell'Ipo. La capitalizzazione di Borsa iniziale è di 220 milioni.

La società non incasserà nulla dalla quotazione, perché tutte le azioni al mercato sono state messe a disposizione dall'azionista-venditore, la Srl Italian electronics, che fa capo per il 70,5% al fondo di private equity Rhône Capital II, per il 15% a Dixons Retail e per il restante 14,5% alla famiglia Silvestrini e alcuni manager. C'è un impegno di lock-up di 180 giorni, periodo nel quale non potranno essere cedute altre azioni.

Con una rete di 457 punti vendita, di cui 180 negozi diretti, Unieuro ha ricavi che nell'ultimo esercizio completo, a fine febbraio 2016, superavano 1,5 miliardi. Nei primi nove mesi dell'esercizio chiuso al 28 febbraio (i dati di bilancio non sono ancora stati diffusi), cioè al 30 novembre scorso, i ricavi sono stati di 1,198 miliardi, con un utile netto rettificato di 18,4 milioni rispetto al dato contabile di 929mila euro. Va precisato che la distribuzione dei dividendi - per gli anni successivi a quello in corso - sarà pari ad almeno il 50% dell'utile rettificato. Il dato contabile sconta infatti fattori straordinari, che si esauriranno nell'arco di tre anni, quando utili contabili e rettificati si equivaranno.

Il margine Ebitda rettificato, oggi del 3,2% sui ricavi, non è disallineato rispetto al settore, ma l'obiettivo è di migliorare la redditività in parallelo con la crescita del fatturato, da realizzare anche con acquisizioni. Considerato che il mercato in Italia è ancora molto frammentato - i primi tre operatori hanno, insieme, una quota di mercato del 59% contro per esempio l'88% del Regno unito - Unieuro, che ha una quota del 18%, si propone come polo consolidatore su base, realisticamente, nazionale.
3mb5-
http://www.ilsole24ore.com
9 di 84 - 04/4/2017 17:59
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
Ottimo esordio per Unieuro (+4,6%)

Debutto positivo per Unieuro a Piazza Affari (+4,55% a 11,5 euro). Le azioni erano state collocate a un prezzo unitario di 11 euro, pari a una capitalizzazione iniziale di 220 milioni di euro.

3mbx9
10 di 84 - 05/4/2017 14:49
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
Unieuro debutta con 220 mln di capitalizzazione. Collocamento a 11 euro, sotto il minimo della forchetta


Unieuro ha debuttato ieri, 4 aprile, a Piazza Affari con una capitalizzazione di soli 220 milioni di euro, dopo che il 30 marzo si è conclusa l’offerta di vendita riservata ai soli investitori istituzionali, che ha fissato il prezzo di collocamento a 11 euro per azione, cioé ben al di sotto del minimo della forchetta individuata in origine dall’emittente di 13 e 16,5 euro per azione, che avrebbe portato a una capitalizzazione iniziale compresa tra i 260 e i 330 milioni.

Il prezzo di offerta è stato calcolato sulla base di una valutazione del gruppo Unieuro pari a 4,3 volte l’ebitda a fine febbraio 2016 e tenendo conto della posizione finanziaria netta al 30 novembre 2016. Unieuro aveva chiuso l’esercizio 2015-2016 a fine febbraio 2016 con ricavi a 1,57 miliardi da 1,4 miliardi di un anno prima, un ebitda rettificato di 59,1 milioni da 50,8 milioni e un utile d’esercizio a 10,6 milioni dal rosso di 1 milione circa di un anno prima, a fronte di un debito finanziario netto di 26 milioni, di cui debiti per 25 milioni nei confronti del sistema bancario. A fine novembre scorso, invece il debito finanziario netto era sceso a 25,4 milioni a fronte di un ebitda rettificato per i nove mesi di 38,1 milioni.


La catena di elettronica al consumo controllata da Italian Electronics Holding (che fa capo a Rhone Capital al 70,5%, a Dixons Retail al 15%, e alla famiglia Silvestirni e al management al 14,5%) è sbarcata però sul segmento Star di Borsa Italiana con un flottante pari al 31,8% del capitale sociale (ovvero il 35% in caso di integrale esercizio dell’opzione greenshoe), visto che i venditori hanno deciso di cedere soltanto 6.363.637 di azioni, contro gli 8,5 milioni ipotizzati inizialmente e con la greenshow che è stata adeguata conseguentemente a 636.363 azioni, pari al 10% dell’ammontare complessivo delle azioni poste in vendita. Gli azionisti venditori hanno incassato quindi 70 milioni di euro (al lordo delle commissioni e senza tenere conto dell’esercizio della greenshoe).

Il collocamento istituzionale è stato coordinato e diretto dai joint global coordinator e joint bookrunner Citigroup, Credit Suisse e Mediobanca. UniCredit Bank ha agito a sua volta da joint bookrunner e Mediobanca da sponsor e specialista. Advisor legali per Unieuro e per l’azionista venditore sono stati Nctm e Latham & Watkins, mentre Linklaters ha assistito le banche. La società incaricata della revisione legale dei conti della società è Kpmg.

3mk2a
11 di 84 - Modificato il 05/4/2017 14:52
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #10 - 05/Apr/2017 12:49Unieuro debutta con 220 mln di capitalizzazione. Collocamento a 11 euro, sotto il minimo della forchetta

Unieuro ha debuttato ieri, 4 aprile, a Piazza Affari con una capitalizzazione di soli 220 milioni di euro, dopo che il 30 marzo si è conclusa l’offerta di vendita riservata ai soli investitori istituzionali, che ha fissato il prezzo di collocamento a 11 euro per azione, cioé ben al di sotto del minimo della forchetta individuata in origine dall’emittente di 13 e 16,5 euro per azione, che avrebbe portato a una capitalizzazione iniziale compresa tra i 260 e i 330 milioni.

Il prezzo di offerta è stato calcolato sulla base di una valutazione del gruppo Unieuro pari a 4,3 volte l’ebitda a fine febbraio 2016 e tenendo conto della posizione finanziaria netta al 30 novembre 2016. Unieuro aveva chiuso l’esercizio 2015-2016 a fine febbraio 2016 con ricavi a 1,57 miliardi da 1,4 miliardi di un anno prima, un ebitda rettificato di 59,1 milioni da 50,8 milioni e un utile d’esercizio a 10,6 milioni dal rosso di 1 milione circa di un anno prima, a fronte di un debito finanziario netto di 26 milioni, di cui debiti per 25 milioni nei confronti del sistema bancario. A fine novembre scorso, invece il debito finanziario netto era sceso a 25,4 milioni a fronte di un ebitda rettificato per i nove mesi di 38,1 milioni.

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La catena di elettronica al consumo controllata da Italian Electronics Holding (che fa capo a Rhone Capital al 70,5%, a Dixons Retail al 15%, e alla famiglia Silvestirni e al management al 14,5%) è sbarcata però sul segmento Star di Borsa Italiana con un flottante pari al 31,8% del capitale sociale (ovvero il 35% in caso di integrale esercizio dell’opzione greenshoe), visto che i venditori hanno deciso di cedere soltanto 6.363.637 di azioni, contro gli 8,5 milioni ipotizzati inizialmente e con la greenshow che è stata adeguata conseguentemente a 636.363 azioni, pari al 10% dell’ammontare complessivo delle azioni poste in vendita. Gli azionisti venditori hanno incassato quindi 70 milioni di euro (al lordo delle commissioni e senza tenere conto dell’esercizio della greenshoe).

Il collocamento istituzionale è stato coordinato e diretto dai joint global coordinator e joint bookrunner Citigroup, Credit Suisse e Mediobanca. UniCredit Bank ha agito a sua volta da joint bookrunner e Mediobanca da sponsor e specialista. Advisor legali per Unieuro e per l’azionista venditore sono stati Nctm e Latham & Watkins, mentre Linklaters ha assistito le banche. La società incaricata della revisione legale dei conti della società è Kpmg.

3mk2a

12 di 84 - 05/4/2017 16:14
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
Continua il rialzo di Unieuro...

3mku4
13 di 84 - 08/4/2017 13:59
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
UNIEURO

3pcp2
14 di 84 - 10/4/2017 16:38
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #12 - 05/Apr/2017 14:14
Continua il rialzo di Unieuro...

3mku4



Si ritorna al punto di partenza...


3poev
15 di 84 - 11/4/2017 17:32
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
ATTENZIONE!!!

3pz-k
16 di 84 - 18/4/2017 16:14
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
Unieuro acquisisce ramo d'azienda da Andreoli

Unieuro ha annunciato l’acquisizione di un ramo d'azienda da Andreoli, in concordato preventivo. Il ramo d'azienda è composto da 21 punti vendita diretti, situati prevalentemente in centri commerciali e di dimensioni comprese tra i 1.200 e i 1.500 mq. La catena acquisita opera attualmente con il Euronics nel Lazio meridionale, in Abruzzo e Molise, e ha realizzato nell'esercizio 2015 un fatturato retail di circa 94 milioni di euro con marginalità positiva, occupando oltre 300 addetti.

Il controvalore dell'operazione, avvenuta senza accollo di debiti finanziari nei confronti dei fornitori, è pari a 12,2 milioni di euro, di cui 3,9 milioni già versati sotto forma di cauzione e 8,3 milioni da corrispondere a saldo al perfezionamento dell’operazione, previsto entro 30 giorni dall’aggiudicazione del compendio aziendale.

L’operazione sarà finanziata ricorrendo alla liquidità disponibile e a linee di credito messe a disposizione da istituti finanziari.


3rh42
17 di 84 - 23/4/2017 14:18
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
Unieuro, Rhone Capital detiene una partecipazione aggregata del 68,182%

Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che dal 4 aprile Rhone Capital (in qualità di general partner delle limited parthership che controllano indirettamente Italian Electronics Holdings) detiene una partecipazione aggregata del 68,182% del capitale di Unieuro.

Nel dettaglo, il 65% è relativo a diritti di voto riferibili ad azioni, mentre il restante 3,182% è relativo a una partecipazione potenziale (azioni oggetto di contratto di prestito titoli al fine dell'eventuale esercizio dell'opzione "greenshoe" con scadenza il 4 maggio 2017).

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18 di 84 - 23/4/2017 14:18
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
SI VIVACCHIA SUL PREZZO DI COLLOCAMENTO!

3s-z8
19 di 84 - Modificato il 01/5/2017 14:09
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
Banda di ladri si cala dal lucernario all'Unieuro, poi la fuga nei campi

Colpo all'Unieuro di Tavagnacco nelle prime ore di martedì 25 aprile. Pochi minuti prima delle 4 è scattato l'allarme che ha fatto accorrere sul posto i responsabili del punto vendita che sorge sulla statale 13 Pontebbana e l'Italpol. Dai nastri della videosorveglianza sono state notate due persone che si erano introdotte nel negozio dopo essersi calate dal tetto con una corda attraverso un lucernario.

I ladri hanno arraffato tutto quello che potevano e hanno messo la refurtiva dentro a dei borsoni. Ma l'arrivo del personale della vigilanza privata e subito dopo dei carabinieri della stazione di Feletto Umberto li ha fatti scappare via. I malviventi sono fuggiti correndo sui tetti, poi sono saltati giù dall'immobile e quindi hanno fatto perdere le loro tracce scappando per i campi. Nella fretta, per non essere catturati, hanno abbandonato un borsone dentro al negozio con telefonini e altro materiale informatico. I danni sono in corso di quantificazione da parte dei responsabili dell'Unieuro che stanno facendo l'inventario per capire cosa è stato rubato. In supporto anche i vigili del fuoco del Comando di Udine. Durante il sopraluogo, un vigile del fuoco ha notato che un ladro si trovava sul vicino tetto della concessionaria Porsche mentre il complice era già fuggito.

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http://www.ilgazzettino.it
20 di 84 - 01/5/2017 14:12
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
Unieuro e quella tortuosa via che porta alle Cayman

di Simone Filippetti


Dalle campagne romagnole, nell’entroterra delle spiagge della Riviera, alle spiagge tropicali delle Cayman. È una girandola di scatole cinesi e di paradisi fiscali la catena di comando di Unieuro, i negozi di elettronica nati da un’idea del padre di Oscar Farinetti, il Re del Cibo Artigianale con Eataly. Dopo un digiuno durato quasi un anno, ha avuto il merito di riaprire Piazza Affari alle matricole: il primo debutto del 2017 (l’ultimo era stato a luglio del 2016). La catena di controllo di Unieuro però è per amanti della geografia: la società, la più grande catena italiana di elettronica con 460 negozi, è controllata al 68% dalla Italian Electronics Holdings, IEH, (il resto è la parte che è stata quotata in Borsa), a sua volta è nata da una fusione celebrata pochi mesi fa (tra la Venice Holdings e la Italian Electronics). Dentro questa cassaforte sono raggruppati i tre soci di riferimento: la famiglia Silvestrini con il 14%; la Dsg (holding londinese che fa capo al colosso inglese dell’elettronica Dixons) con il 15%; e la International Retail Holdings (Ihr) che ha il 70% ed è socio di maggioranza.


E da qui inizia una lunga caccia al tesoro che fa il giro di mezzo mondo. La Ihr è una società lussemburghese, domiciliata al 15 della Rue Edward Steichen. Ma come ogni cassaforte del piccolo stato europeo, paese prediletto per la fiscalità generosa, è solo una scatola vuota(con un capitale sociale di 110mila euro). Sopra, compaiono altri due soci: la Rhone Off Shore Partners II, che ne controlla il 64%; e la Rhone Partners II con il 31% (il resto è suddiviso tra altre holding minori). Come lascia intuire il nome, che non fa mistero del suo passaporto, la Rhone Off-Shore è un’altra holding domiciliata in un paradiso fiscale: le isole Cayman. Per non essere da meno l’altra holding, la Rhone Partners, risulta invece domiciliata in Delaware, uno tra i più piccoli stati degli Usa ma famoso per essere molto accondiscendente verso le aziende e le tasse.

Queste società con la residenza nei paradisi fiscali di mezzo mondo hanno una partnership con l’investitore Rhone Capital II, un fondo di private equity americano: i suoi uffici sono a New York sulla Fifth Avenue e precisamente dentro il Rockefeller Center, da dove tira le fila del controllo. Ma non è ancora la cima della piramide: perché Rhone Capital II è controllata al 100% da Rhone Holdings II e finalmente ecco il gradino più alto: la Rhone Capital. Tutta questa piramide non sarà sproporzionata per un’azienda che fattura 1,7 miliardi, ma in fin dei conti è una Small Cap (capitalizza 220 milioni)?


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