Energia: stoccaggi gas, corsa per sfiorare 90% entro agosto (Mess)
11 Agosto 2022 - 09:10AM
MF Dow Jones (Italiano)
Mancano solo 2 miliardi di metri cubi di gas, poco più del 6%
del gas che arrivava dalla Russia fino all'anno scorso. Il
riempimento degli stoccaggi è sempre più vicino al traguardo del
90% da raggiungere entro settembre.
Lo scrive il Messaggero spiegando che la percentuale di
riempimento è stata fotografata l'8 agosto al 75,38%, poco
superiore a quella di Berlino (73,18%) che ha fatto una corsa
forsennata pur di recuperare il tempo perso con lo stop del Nord
Stream 1. Poi, in genere, settembre è dedicato alle manutenzioni,
quindi le scorte vanno di fatto chiuse entro questo mese. Questo è
il vero obiettivo a questo punto. A garantire l'accelerazione in
Italia è stato l'intervento di Snam e del Gse. Un'operazione pagata
a caro prezzo dallo Stato, visti i prezzi oltre 200 euro per
megawattora, ma che consentirà al Paese di affrontare un inverno
critico con scorte adeguate. Per il resto, la manovra di
diversificazione delle fonti di approvvigionamenti curata dal
governo negli ultimi mesi porterà più gas già dai prossimi mesi,
sia dall'Algeria sia dall'Azerbaigian.
Nel secondo semestre del 2022 totalizzeremo nuove forniture per
7,5 miliardi a fronte dei 29 miliardi di metri cubi che abbiamo
importato dalla Russia l'anno scorso, ha assicurato il ministro
Roberto Cingolani, che comunque guarda con un cauto ottimismo alle
prossime mosse di Putin. «Finora, anche se i quantitativi si sono
ridotti per scelta di Putin, non abbiamo mai smesso di comprare il
metano di Gazprom», ha detto la settimana scorsa, come dire che
prepararsi per l'emergenza è d'obbligo ma è inutile far scattare
l'allarme in anticipo. Per il 2025 saremo, invece, completamente
indipendenti da Mosca. E ancora, quest' inverno Cingolani conta sul
contributo da gennaio di almeno uno dei due nuovi rigassificatori
programmati. E poi ci sono i risparmi dei consumi. Il piano Ue
prevede per l'Italia un taglio volontario dei consumi di circa 4
miliardi di euro. Non serviranno misure draconiane, ha garantito
Cingolani. Ma questo probabilmente dipenderà anche da un eventuale
stop del gas russo. Uno stop immediato, dicono gli osservatori,
potrebbe richiedere nuove misure di risparmio più stringenti per
famiglie e imprese.
Infine, c'è sempre la carta carbone da giocare. Nonostante la
produzione di energia idroelettrica del Paese sia più che dimezzata
per colpa delle temperature record e della siccità straordinaria
che colpisce il Po, non è ancora arrivato il momento di spingere al
massimo le centrali a carbone. Non è ancora tempo, evidentemente,
per far scattare la misura già prevista dal piano del governo per
compensare, almeno in parte, i minori afflussi dalla Russia. Tocca
proprio a Cingolani decidere il momento opportuno. A sentire gli
operatori in prima linea, da Enel ad A2a, l'Italia ha già fatto
tutte le scorte di carbone per l'inverno.
alu
fine
MF-DJ NEWS
1108:54 ago 2022
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August 11, 2022 02:55 ET (06:55 GMT)
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