Infrastrutture: le notizie della settimana
03 Giugno 2023 - 05:16PM
MF Dow Jones (Italiano)
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 31 mag - Utility, da
Verona e Vicenza il risiko corre lungo l'Adige
Dopo le elezioni comunali Agsm Aim verso il ruolo di polo
aggregatore dell'area
Un risiko che corre lungo l'Adige, dalle sorgenti altoatesine
fino a Verona con una piccola deviazione a Mantova (dove in realtà
il fiume di riferimento è il Mincio), e così facendo potrebbe dar
vita alla quinta multiutility italiana, la prima dopo le Big Four,
ovvero A2A, Hera, Iren e Acea.Dopo la vittoria di Giacomo Possamai
nelle elezioni amministrative di Vicenza, è questo lo scenario più
suggestivo che circola tra gli addetti ai lavori e che parte da un
presupposto: una Agsm Aim, il gruppo energetico controllato dal
Comune di Verona con il 61,8% e da Vicenza con il 38,8%, monocolore
(centro-sinistra) politicamente e dunque lontano dalle baruffe
d'autunno, quando l'ex sindaco vicentino Francesco Rucco aveva
provato, invano e strumentalmente, a defenestrare il consigliere
delegato Stefano Quaglino, difeso dal primo cittadino scaligero
Damiano Tommasi.
Una Agsm Aim con un azionariato compatto significa due cose.
Innanzitutto, come riportato da Radiocor, una società finalmente
pronta a spingere sulla propria, di integrazione, visto che la
fusione tra le municipalizzate di Verona e Vicenza è sì ufficiale
dal primo gennaio 2021, ma c'è ancora parecchio da fare sotto il
profilo delle sinergie e delle architetture societarie. Poi, ancora
più importante, c'è l'aspetto del potenziale consolidamento, che
tre anni fa sembrava dover prendere la via di una joint venture
industriale con A2A, poi bruscamente interrotta per l'opposizione
della Lega.
Oggi, tuttavia, lo scenario è completamente diverso così come lo
sono le posizioni degli azionisti e del management. L'idea di fondo
è che le sfide poste da un mercato sempre più difficile - a
dimostrarlo c'è l'altissima volatilità dei prezzi delle commodity
nell'ultimo anno e mezzo - offrano al contempo una grande
opportunità: dar vita all'aggregazione di varie realtà, di medie
dimensioni, in quella che di fatto è una delle aree più ricche del
Paese, a cavallo tra Trentino Alto Adige, Veneto e Lombardia.
Proprio per questo non ci sarebbe invece disponibilità a prendere
in esame progetti con big come A2A (che peraltro ha messo in
secondo piano le aggregazioni territoriali) o come Hera, che pure
si era fatta avanti negli anni scorsi, facendo leva sulle carenze
del veronese nella gestione della filiera ambientale. Discorso
ancora diverso per Ascopiave, che per bocca del numero uno Nicola
Cecconato ha più volte aperto a un'alleanza con la Agsm Aim
presieduta da Federico Testa, che ha chiuso il 2022 con un Ebitda
in crescita a 185 milioni: ha il vantaggio di essere quotata, ma il
portafoglio di Treviso non è particolarmente sinergico per Verona e
Vicenza, che vorrebbero crescere, e di molto, sulle rinnovabili.
Proprio in quest'ottica, invece, un potenziale partner alla pari -
in sostanza la strada maestra per il consolidamento - viene
considerata Dolomiti Energia che, peraltro, viene da un 2022
lontano dagli antichi fasti, vista la perdita di marginalità
(mentre l'intero settore ha macinato utili) e le incertezze sulla
governance con lo storico ad Marco Merler in uscita l'anno prossimo
ed Egon Zehnder alla ricerca di una figura di direttore generale.
Non mancano inoltre le incertezze sul fronte dell'idroelettrico,
dove le concessioni in scadenza bloccano anche il riassetto della
joint venture con Macquarie, che vuole cedere il proprio 40%.
Se risalendo l'Adige da Verona si toccano Rovereto e Trento, tra
i principali soci di Dolomiti Energia, arrivando ancora più a Nord
il fiume sfiora Bolzano e Merano, a loro volta azionisti di peso di
Alperia, la multiutility dell'Alto Adige, anch'essa grande
produttore idroelettrico, ma sempre piuttosto riottosa a qualsiasi
idea di aggregazione. Certo, se Agsm Aim oltre a Dolomiti
aggregasse anche un'altra azienda con cui c'è già feeling, ovvero
Tea Mantova, più piccola ma anch'essa a governo centro sinistra,
anche Alperia potrebbe essere chiamata a ulteriori riflessioni sul
futuro. Anche perché l'idroelettrico, tra incertezze normative e
una piovosità "impazzita", non basta più a garantirlo.
(RADIOCOR) 03-06-23 17:00:08 (0059) 5 NNNN
(END) Dow Jones Newswires
June 03, 2023 11:01 ET (15:01 GMT)
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