In piena notte i leader del Consiglio europeo hanno trovato l'accordo per l'embargo al petrolio russo. Venendo incontro ala richieste di Ungheria e Repubblica Ceca viene bloccata solo l'importazione del greggio via nave, ma non quella attarverso l'oleodotto "Gruzhba".

In sostanza entro pochi mesi, probabilmente da gennaio prossimo, verranno bloccati almeno i due terzi dell'"oro nero" di Putin e poi la percentuale crescerà fino al 90 per cento. "L'accordo copre immediatamente più di 2/3 delle importazioni di petrolio dalla Russia, tagliando un'enorme fonte di finanziamento per la sua macchina da guerra", ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. L'embargo sul petrolio via mare parte tra sei mesi. Ma i dettagli tecnici e legali dell'accordo sono rimandati (questa sarà la parte più delicata). Il sesto pacchetto contiene oltre all'embargo sul petrolio russo via mare da fine anno, con l'esenzione temporanea del greggio via oleodotto, l'esclusione dal sistema internazionale di pagamenti Swift di tre nuove banche russe, tra cui Sberbank (la più importante del Paese) e una bielorussa; l'inclusione nella black list del patriarca ortodosso Kirill; il bando di tre emittenti tv; lo stop alle assicurazioni delle navi russe dalle compagnie Ue e il divieto di fornitura da parte delle compagnie Ue di una serie di servizi alle aziende russe.

Un'intesa di massima era stata raggiunta al mattino dagli ambasciatori presso la Ue ma il dibattito tra i leader Ue è stato lungo e incerto.

La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, al suo arrivo era stata invece scettica: «Ho poche aspettative che si possa risolvere nelle prossime 48 ore» ma il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz erano determinati. L'accordo raggiunto a livello di ambasciatori in mattinata è emerso dalle bozze delle conclusioni del summit dove finalmente nel capitolo Ucraina è comparso il paragrafo «sanzioni»: fino a domenica sera non c'era. Però nel corso del dibattito tra i leader Ue erano riemerse le criticità di Ungheria, Slovacchia, Cechia e Bulgaria.

Obiettivo del Consiglio europeo era arrivare a una «convalida politica» del meccanismo da mettere in piedi per accontentare tutti: 1) riaffermare l'unità dei 27 sul fatto che le sanzioni riguardano tutto il petrolio russo, via mare e via oleodotto; 2) concordare che la prima parte del pacchetto sarà adottata nei prossimi giorni in modo tale da poter interrompere da fine anno il 90% delle importazioni di petrolio russo; 3) impegnarsi a vietare il prima possibile il resto delle importazioni via oleodotto. «Non c'è accordo al momento», aveva detto il premier ungherese Viktor Orbán al suo arrivo al vertice. Poi durante la discussione ha chiesto e ottenuto garanzie per poter avere il greggio in altro modo se ci dovesse essere un incidente al Druzhba che passa in territorio ucraino (potrà acquistare greggio russo che arriva via mare e rassicurazioni sulla pipeline adriatica). Berlino e Varsavia hanno preso l'impegno politico a bandire tutto il petrolio russo da fine anno, ma dal punto di vista legale il ramo nord dell'oleodotto Druzhba che arriva in Germania e Polonia godrà della stessa esenzione del ramo sud che va in Ungheria e Slovacchia. Scholz ha detto che sono «sanzioni drastiche».

alu

fine

MF-DJ NEWS

3109:02 mag 2022

 

(END) Dow Jones Newswires

May 31, 2022 03:03 ET (07:03 GMT)

Copyright (c) 2022 MF-Dow Jones News Srl.
Grafico Azioni Ala (BIT:ALA)
Storico
Da Feb 2024 a Mar 2024 Clicca qui per i Grafici di Ala
Grafico Azioni Ala (BIT:ALA)
Storico
Da Mar 2023 a Mar 2024 Clicca qui per i Grafici di Ala