Prendera' il via domani mattina a Genova la prima udienza del processo sul crollo del Ponte Morandi in cui persero la vita 43 persone il 14 agosto 2018.

Ad aprile il gup del Tribunale di Genova, Paola Faggioni, ha deciso di rinviare a giudizio le 59 persone tra cui compare l'ex ad di Aspi e Atlantia, Giovanni Castellucci. I reati contestati a vario titolo sono omicidio stradale, omicidio colposo plurimo, falso, attentato alla sicurezza dei trasporti e rimozione dolosa dei dispositivi di sicurezza sui luoghi lavoro.

Nel registro degli indagati erano state iscritte anche le due societa' Aspi e Spea, che pero' hanno deciso di patteggiare, versando allo Stato una cifra che si aggira attorno ai 30 mln euro. Aspi ha giá risarcito in via stragiudiziale tutti i familiari delle vittime tranne due, pagando complessivamente circa 50 mln, e ha finanziato la ricostruzione del nuovo viadotto. La somma concordata per il patteggiamento confluirá invece nel Fug, Fondo unico di giustizia.

Domani al Palazzo di giustizia ci saranno tre aule destinate al processo. La prima sara' la tensostruttura montata nel cortile dell'edificio, dove già si è svolta tutta l'udienza preliminare; li' si terrà il processo vero e proprio con il collegio dei giudici che riceveranno le richieste di costituzione delle parti. Nel tendone potranno sedere gli imputati con i loro avvocati, le parti civili già costituite con i loro legali fino al raggiungimento della capienza. Una seconda sala è stata allestita in aula magna con un collegamento video e li' siederanno le parti civili o aspiranti tali che non hanno trovato posto sotto la tensostruttura e anche il pubblico. La terza sala sara' destinata alla stampa.

Quella di domani sarà l'ultima occasione per depositare le richieste delle parti civili che intendono avere risarcimenti per i danni riportati dal crollo. Oltre alle circa 100 parti civili già ammesse in sede di udienza preliminare dovrebbero chiedere la costituzione per ottenere i risarcimenti altri 200 soggetti, fra cittadini e aziende che sostengono di avere subito danni indiretti dal crollo e la successiva paralisi della viabilità della Valpolcevera.

Sulla vicenda del Morandi aleggia pero' lo spettro della prescrizione. I difensori di diversi tra i 59 imputati sono pronti a presentare una istanza di annullamento dell'incidente probatorio nel quale era stata elaborata la perizie sulle cause del crollo del Viadotto. Questo perche', secondo i legali, a una cinquantina di indagati non sarebbe stato garantito il diritto alla difesa in modo pieno.

Non si esclude che l'istanza possa essere gia' presentata domani nel corso della prima udienza, al piu' tardi potrebbe avvenire a settembre, e se il collegio dei giudici, guidato da Paolo Lepri, dovesse respingere l'istanza di annullamento, il processo potrebbe marciare a passo spedito con udienze calendarizzate in modo serrato. Verosimilmente si potrebbe arrivare alla sentenza di primo grado nella seconda meta' del 2024. Se invece i giudici ritenessero necessaria una nuova perizia, i tempi si allungherebbero di molto. E a questo punto potrebbe scattare la prescizione per alcuni reati in capo agli indagati.

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laura.bonadies@mfdowjones.it

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