Banca Ifis ha approvato il piano industriale 2022-2024 che vede un Utile in deciso rialzo dai 102 milioni di euro del 2021 (101 milioni utile di pertinenza della Capogruppo) ai 164 milioni di euro a fine piano (161 milioni di euro l'utile di pertinenza della Capogruppo) grazie alle quattro leve strategiche - D.O.E.S. (digitalizzazione, apertura a partnership di business, efficienza e sostenibilità) - innestate su un solido modello fondato su specializzazione e diversificazione.

I Ricavi, spiega una nota, sono attesi in crescita da 603 milioni di euro del 2021 a 689 milioni di euro nel 2024 (CAGR del +5%) sostenuti dall'aumento dei volumi, dall'innovazione tecnologica e da nuove partnership strategiche. Il contributo alla crescita sarà equamente bilanciato per business e tipologia di asset. I Costi operativi, al netto degli altri costi di natura prevalentemente straordinaria, passano da 348 milioni di euro del 2021 a 372 milioni di euro nel 2024 (CAGR del +2%). Il Cost/income e' in netta diminuzione dal 62% del 2021 al 56% del 2024 grazie anche a mirate azioni di efficienza e di contenimento dei costi. La razionalizzazione dei costi contribuirà in modo importante a finanziare la trasformazione del business.

I Crediti alla clientela passano da 10,3 miliardi di euro nel 2021 a 12,1 miliardi di euro al 2024 trainati dal lancio di prodotti digitali, dalla crescita di segmenti ad alta redditività e dalle partnership con player strategici. Il Net NPE ratio e' atteso in miglioramento dal 3,9% del 2021 al 2,8% del 2024. Il Funding passa da 10,8 miliardi di euro del 2021 ai 13,6 miliardi di euro nel 2024. La Banca continuerà a perseguire la diversificazione delle fonti di raccolta anche grazie a cartolarizzazioni e all'emissione di bond. Il CET 1 ratio e' visto superiore al 14% in tutto l'arco del piano e consentirà di sostenere la politica di dividendi della Banca. Il MREL e' significativamente superiore alle soglie dei requisiti normativi del 10%. Ratios regolamentari LCR (superiore a 1500% nel 2024) e NSFR (al 120% nel 2024) ampiamente al di sopra dei requisiti minimi regolamentari lungo l'intera durata del piano. Il Payout ratio e' atteso pari a circa il 50% in tutta la durata del piano per offrire uno stabile ritorno di valore agli azionisti.

Nei prossimi tre anni, Banca Ifis investirà nella digitalizzazione circa 76 milioni di euro (tra il 2019 e il 2021 gli investimenti ICT sono stati pari a 42 milioni di euro) e investirà in un team dedicato per la trasformazione digitale della Banca. Nel segmento Corporate and Commercial Banking questi investimenti porteranno, entro il 2024, al raddoppio dell'acquisizione dei clienti attraverso canali digitali (oltre il 40% rispetto il 25% di oggi), ad avere oltre il 90% delle erogazioni completate in meno di 3 giorni e alla riduzione del tempo medio di risposta: entro le 24 ore rispetto ai circa 12 giorni attuali, garantendo una relazione con il cliente full digital. Nel Settore Npl, sarà implementata una strategia di contatto multicanale, l'uso della robotica e di moderni strumenti di analytics per accelerare i processi di recupero con l'obiettivo di ridurre del 30% i tempi di onboarding dei portafogli Npl di nuova acquisizione e gestire in modo digitale e centralizzato più del 20% dei volumi.

Con il progetto di Bank-as-a-platform, la Banca punta ad aprirsi a nuove collaborazioni strategiche con attori specializzati per ridurre la complessità e contenere i costi fissi. Nel 2022, Banca Ifis ha stretto accordi con Banca Generali per la distribuzione dei prodotti bancari a portafoglio della Banca come i prestiti alle PMI. Nell'arco del triennio l'obiettivo è di ampliare gli accordi esistenti verso nuove soluzioni e altri segmenti di clienti (es. leasing digitale e noleggio a privati) avviando al contempo nuove partnership con player industriali e bancari.

Sul fronte Non Performing Loans, la strategia porterà a valutare accordi di forward flow per migliorare la stabilità degli acquisti di Npl, la condivisione dell'investimento con co-investitori per mitigare l'impatto del calendar provisioning, ma anche partnership con servicer specializzati in 'segment non-core' (es. big ticket) per ottimizzare il recupero e contenere i costi fissi. L'impatto del calendar provisioning sarà gestito grazie al co-investimento con attori che hanno obiettivi comuni a quelli di Banca Ifis e all'implementazione di efficienti strategie di recovery. Nell'arco della durata del piano industriale, si stima che gli Npl acquistati e soggetti a calendar provisioning saranno circa il 15%.

Ernesto Furstenberg Fassio, Vice Presidente di Banca Ifis, sottolinea che 'con il Piano Industriale 2022-2024 Banca Ifis conferma la propria natura di challenger bank che persegue obiettivi di generazione di valore sostenibile in settori ad alta remuneratività. La Banca arriva a questo fondamentale appuntamento forte di una dote importante, legata al trasferimento della sede legale della controllante che ne fa attestare il CET1 al 15,4%. La Banca si affaccia al contesto post Covid con ottimi fondamentali. Il piano declina una visione di lungo periodo che è propria anche dell'azionista di controllo: si persegue il rafforzamento della posizione di leadership nei settori core di operatività e l'obiettivo è avere una Banca ancora più innovativa, digitale, tecnologica, efficiente nell'industrializzazione dei processi, basata sulle competenze delle persone e sostenibile. Nel prossimo triennio, guideremo la trasformazione della Banca puntando su tali obiettivi nel segno della sostenibilità, con l'obiettivo di generare un impatto positivo e tangibile per tutti gli stakeholder. Il neocostituito Social Impact Lab sarà focalizzato sulla promozione di una società più inclusiva. Continueremo a investire sulle nostre persone anche con programmi di formazione e piani di welfare dedicati, oltre a modalità di lavoro che favoriscano il work-life balance'.

Secondo Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis, 'il nuovo Piano Industriale punta a consolidare la leadership di Banca Ifis nei business a più alta opportunità di crescita e redditività: Commercial and Corporate Banking per le PMI e Npl, dove la Banca è leader assoluta nel segmento smallticket unsecured. Nel corso del prossimo triennio diventeremo una Banca sempre più digitale, efficiente, aperta a nuove partnership, orientata alla crescita sostenibile. Questo è il significato di D.O.E.S: digital, open, efficient, sustainable. Entrando nel dettaglio dei target finanziari, nel periodo di Piano prevediamo di generare circa 400 milioni di euro di utile netto cumulato e di distribuire circa 200 milioni di euro di dividendi cumulati. Raggiungeremo un ROE di oltre il 9% nel 2024 mentre il CET1 si manterrà al di sopra del 14% per l'intero triennio, la qualità dell'attivo migliorerà attraverso un'attenta gestione del rischio di concentrazione, anche grazie al rafforzamento della politica creditizia. La digitalizzazione e l'innovazione sono, e continueranno a essere, driver strategici per aumentare il nostro vantaggio competitivo e ottenere una crescita a costi contenuti. Stiamo accelerando il processo di digitalizzazione del nostro servizio commerciale rivolto alle PMI: entro il 2024 puntiamo ad acquisire oltre il 40% dei nuovi clienti attraverso canali digitali, il doppio rispetto a oggi, e a concedere oltre il 90% di nuovi prestiti in meno di tre giorni, mentre nell'area Npl amplieremo l'utilizzo di robotica e sistemi di intelligenza artificiale per ottimizzare le strategie di recupero.

Attraverso il modello di "Bank-as-a-platform" avvieremo partnership con attori bancari e industriali in crescita come noi al fine di mantenere la nostra base di costi flessibile e utilizzare le capacità distributive di terze parti. Abbiamo già in essere accordi di distribuzione sul credito con Banca Generali e sulla raccolta con Fineco, mentre nel Business dei crediti deteriorati valuteremo collaborazioni con cedenti di portafogli di Npl e co-investitori per massimizzare la redditività del recupero per tutti'.

'Aumenteremo l'efficienza riducendo i costi di gestione e ottimizzando i processi per liberare risorse e autofinanziare la trasformazione. Nel periodo di piano, a fronte di ricavi in crescita del 5% i costi operativi dovrebbero aumentare di circa il 2% annuo. Incrementeremo dell'80% l'impegno di risorse nell'IT da 42 milioni di euro del triennio precedente a 76 milioni di euro nel 2022-24 (sia spese sia investimenti).

Per Banca Ifis la sostenibilità è una leva di creazione di valore. Abbiamo già avviato un percorso ESG con importanti iniziative, ottenendo da MSCI il rating "A". Siamo la prima challenger bank italiana che ha aderito alla Net-Zero Banking Alliance, abbiamo già avviato un progetto per supportare le PMI nella transizione sostenibile, mentre nel segmento Npl abbiamo sviluppato un modello di recupero etico e sostenibile per la re-inclusione finanziaria delle famiglie. Siamo inoltre il primo istituto certificato per la parità di genere dal Winning Women Institute.

Il Business Plan 2022-2024 si basa sulle competenze distintive delle nostre persone, la garanzia più importante del nostro successo. Un piano ambizioso che ci permetterà di accelerare la trasformazione di una Banca più digitale, aperta, efficiente e sostenibile', ha concluso.

lab

MF-DJ NEWS

1008:25 feb 2022

 

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February 10, 2022 02:27 ET (07:27 GMT)

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