L'industria del credito deteriorato ha lavorato intensamente per la stabilizzazione del sistema finanziario italiano. Le banche italiane hanno realizzato un importante risultato di de-risking: con una stima di 357 mld di euro di portafogli Npe ceduti dal 2015 al 2022.

E' quanto emerge dalla nuova edizione del Market Watch Npl di Banca Ifis.

Hanno operato circa 100 investitori impiegando 90 mld di euro in 7 anni per acquisire nel mercato primario e secondario i portafogli di crediti deteriorati.

Lo stock di Npe in Italia è diminuito dai 361 mld del 2015 a 321 mld del 2021, grazie alla gestione operata da banche, investitori e servicer.

Dal 2022 si stima un aumento dello stock Npe (377 mld a fine 2024) per l'incremento dei flussi di deteriorato e la riduzione dei tassi recupero, soprattutto su ticket di maggiori dimensioni e crediti secured che richiedono tempi di recupero più lunghi.

Il comparto italiano del credito deteriorato ha visto una crescita continua dei ricavi dal 2013 al 2021 (+90% sull'intero periodo), che proseguirà con un +9% nel 2022 e +4% nel 2023. Lo sviluppo del comparto del credito deteriorato ha significato investimenti in risorse umane e tecnologia, driver di una creazione di valore confermata dalla crescita dell'Ebitda (+20% medio annuo).

cce

MF-DJ NEWS

2310:10 set 2022

 

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September 23, 2022 04:12 ET (08:12 GMT)

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