"Il nostro obiettivo primo è restituire alla banca il valore che merita, diventando così oggetto di attenzione per gli investitori quando lanceremo l'aumento di capitale. Poi, al momento opportuno, ci potremo sedere al tavolo con pari dignità rispetto a coloro che vorranno avviare un dialogo sulla base di un progetto di crescita da proporre agli azionisti". Lo ha detto a MoltoEconomia del Messaggero l'ad di B.Mps, Luigi Lovaglio, parlando del nuovo piano industriale della banca, presentato a fine giugno scorso.

Quanto al fatto che il ministro dell'Economia, Daniele Franco, non ha escluso un partner estero, "Mps -ha precisato Lovaglio- è una banca che può esprimere un gran valore nel sistema bancario italiano e anche su scala europea. Il piano è compatibile con un progetto industriale valido, che sia nell'interesse del territorio, valorizzi il marchio e riservi la giusta attenzione al capitale umano di talento su cui la nostra banca può contare".

In merito alla tiepida accoglienza ricevuta dal mercato, "noi crediamo fermamente alla bontà del piano -ha messo in evidenza il ceo di Rocca Salimbeni- Si vuole dotare Mps di una redditività sostenibile nel lungo periodo che di necessità passa attraverso la semplificazione del gruppo, delle funzioni centrali e una maggiore capacità di generare ricavi dall'attività caratteristica. Saremo più agili, più veloci e ancora più vicini ai nostri clienti. Ciò significa saper parlare le lingue delle filiere dove le imprese producono e saper intercettare i bisogni delle famiglie che in quei territori vivono e lavorano. Ci consentirà anche di avere il polso della situazione sull'economia reale e di intervenire tempestivamente sulle leve del piano".

Il piano, ha aggiunto, "si focalizza su ciò che il Monte dei Paschi ha sempre fatto bene: la cura dei propri clienti. Le nostre professionalità e la grande presa sul territorio sono i fattori che consentiranno alla banca, forte di 550 anni di storia, di esprimere pienamente il suo valore e cogliere tutte le opportunità di crescita. Il momento per Mps è adesso e noi tutti lavoriamo per questo".

I sindacati chiedono che a fronte di due uscite ci sia un'assunzione, quindi il saldo netto degli esuberi sarebbe di 2mila unità. "Sono convinto che tutti abbiamo a cuore il futuro di questa banca, dei suoi dipendenti e dei suoi clienti. Al momento ciò che posso dire è che alleggerire in modo mirato la struttura è necessario. Ma ribadisco: ciò è indispensabile ma non sufficiente -ha proseguito- Il nostro impegno è rivolto a riportare Mps una profittabilità sostenibile e duratura".

La privatizzazione di Mps dipende dal via libera di Bruxelles e della Bce. Il confronto con Francoforte "è in corso. Contiamo di poter convocare l'assemblea per approvare l'aumento di capitale a inizio agosto per riunirla a settembre, dopo l'arrivo dell'autorizzazione. Sull'altro fronte il governo e la Commissione Ue hanno in corso un dialogo per la revisione degli impegni", ha spiegato Lovaglio.

Il piano punta molto su Widiba, la banca online. "Widiba è una risorsa con un grande potenziale, è una delle prime challenger bank in Italia e in Europa per eccellenza tecnologica. Rappresenta una forte spinta sulla digitalizzazione che caratterizza il piano. È necessario che Widiba abbia un percorso di crescita indipendente nell'ottica di una sempre più puntuale consulenza a beneficio del gruppo. Gli investimenti per oltre 30 milioni sullo sviluppo dell'offerta digitale e della data intelligence e il miglioramento della user experience, porteranno a scala il suo modello di business", ha concluso Lovaglio.

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