B.Mps: nuovi partner per Lovaglio (Mess)
22 Settembre 2022 - 08:18AM
MF Dow Jones (Italiano)
Luigi Lovaglio, da ieri a Londra fino al week end, sta provando
a blindare l'aumento di capitale di Mps da 2,5 miliardi, sfidando
le tensioni dei mercati provocate da molte variabili, e sta
selezionando una decina di anchor investor molti dei quali già
individuati.
La blindatura assicurata dal consorzio delle otto banche che
presteranno la garanzia sulla quota del 36% inoptata (rispetto al
64% del Tesoro che si è impegnato a sottoscriverla), in qualche
modo dovrebbe contribuire a tranquillizzarlo anche se l'operazione
potrebbe avere un costo esagerato: fonti accreditate riferiscono al
Messaggero che in presenza di un rischio così alto, la richiesta di
fee potrebbe avvicinarsi al 10%, la media tra le remunerazioni
delle prime quattro banche (Bofa, Citi, Credit Suisse, Mediobanca)
e quelle della seconda fila (Santander, Barclays, SocGen, Stifel),
a fronte di commissioni medie in questo tipo di operazioni
dell'ordine del 2%.
La commissione è commisurata al rischio e la percentuale finale
dipende dalle prenotazioni che ci saranno nel book e che ridurranno
il rischio mercato. Se tutto andrà secondo i piani di Lovaglio,
circa 2/3 del flottante potrebbe essere prenotato per cui la fee
potrebbe attestarsi al 3-4%.
Anche ieri si sarebbe svolta una conference call fra gli
istituti con lo scopo di mandare i motori a pieno regime in
funzione della partenza dell'operazione. Subordinatamente al via
libera della Consob al prospetto informativo, la data fissata è
lunedì 10 ottobre per concludersi tre settimane dopo. Nel week end
precedente il decollo dell'aumento sarà firmato il contratto di
underwriting e scelto lo sconto sul terp, il prezzo teorico ex
diritto.
Su un rafforzamento di queste dimensioni, l'operazione si
presenta sempre più diluitiva e dai calcoli delle banche lo sconto
non potrà essere superiore a circa il 9-10% per non azzerare
completamente il capitale. In questo contesto delicato, Lovaglio
avrebbe già individuato alcuni soci che potrebbero prenotare
tranche del flottante. Ci saranno Axa e Anima, partner industriali
di Montepaschi, il primo nella bancassurance, l'altro nel risparmio
gestito che potrebbero anche rinegoziare i rispettivi contratti per
renderli ancora più appetibili. Potrebbero sottoscrivere circa il
5-10% ciascuno. Ma se la loro presenza è da tempo quasi scontata,
ora hanno un nome gli investitori vicini a Lovaglio dai tempi in
cui era alla guida di Bank Pekao che sono intervenuti in massa
nell'autunno 2017 in occasione della ricapitalizzazione di CreVal
da 700 milioni. Non dovrebbe essere della partita Algebris, il
fondo attivista di Davide Serra che cinque anni fa sottoscrisse il
5,3% poi ceduto al Credit Agricole che ne ha conquistato il
controllo tramite l'opa. Serra avrebbe esaminato il dossier ma non
vorrebbe dare seguito.
Potrebbero esserci la Dgfd, holding dell'imprenditore francese
Denis Dumont che incrociò Lovaglio a Sondrio. Oltre Dumont, almeno
altri sei investitori che presero parte alla ricapitalizzazione di
CreVal, sarebbero propensi a fare il bis su Siena. Hosking Partners
LLP, società di investimenti basata a Londra; Alterra Capital
Partners, società di private equity focalizzata sull'Africa; Petrus
Advisers, altro fondo di investimento del Regno Unito; Steadfast
Group Limited, investitore australiano; Toscafund Asset Management,
una società di investimento specializzata con sede a Londra; infine
ci sarebbe BlackRock che non ha bisogno di presentazioni perché è
un gigante finanziario che da 22 anni investe in Italia ed è
presente anche nel capitale di Intesa Sanpaolo.
vs
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September 22, 2022 02:03 ET (06:03 GMT)
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