Malacalza I. ha tempo fino ai primi di ottobre per

appellarsi alla decisione del Tribunale di Genova. E' quanto spiegano

fonti a MF-Dow Jones. E anche se la decisione in merito non è ancora

stata presa è probabile un nuovo ricorso da parte dell'ex primo azionista

che investì nella banca ligure 480 milioni di euro e la cui

partecipazione è ridotta ormai al 2%.

Con ordinanza comunicata a Bper nel corso del weekend il Tribunale ha

infatti respinto il ricorso cautelare presentato dalla holding di

imprenditori, con il quale Malacalza aveva chiesto di inibire a Bper

l'esercizio del diritto di acquistare, ai sensi dello squeeze-out, le

azioni ordinarie residue emesse dalla banca ligure a seguito del

raggiungimento della soglia del 95% del capitale ordinario della stessa

Carige.

Come emerso da ricostruzioni di stampa il ricorso era basato su tre

questioni. La prima riguardava l'Opa di Bper. Per Malacalza ci sarebbe

stata una violazione dell'articolo 111 del Tuf che regola il 'diritto di

acquisto'. Il secondo punto del ricorso riguardava le informazioni che gli azionisti di minoranza avrebbero ricevuto da Bper per vendere le loro

azioni. Il terzo l'illegittimitá del cda di Carige e la mancanza di

amministratori indipendenti. A luglio Malacalza Investimenti aveva chiesto e ottenuto, inaudita altera parte, la sospensione dell'esecuzione delle deliberazioni assunte dall'assemblea di Carige con la nomina del Cda e la rinuncia transattiva all'azione di responsabilitá nei confronti di precedenti amministratori. Il tribunale aveva poi revocato la sospensione ma il procedimento verrá discusso nel merito il 22 novembre.

Intanto al termine di quattro anni di incertezza domani la realtá della

Lanterna abbandonerá definitivamente Piazza Affari il prossimo 20

settembre. Il delisting è stato comunicato nei giorni scorsi a seguito

del termine dell'offerta e della procedura di sell-out di Bper Banca.

Solo il 22 luglio dell'anno scorso l'istituto stava scaldando i motori

per tornare alle quotazioni, dopo una lunga sospensione iniziata il 2

gennaio 2019 a seguito del commissariamento. Nel dettaglio, Consob aveva

preso questa delibera in ragione della decisione della Bce di porre la

banca in amministrazione straordinaria (procedura conclusasi il 31 gennaio

2020) e il probabile venir meno della possibilitá di fornire un completo

quadro informativo da parte dell'istituto.

La decisione dell'ex Eurotower era stata presa dopo le dimissioni della

maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione dell'istituto

ligure alla luce dello stop all'aumento di capitale da 400 milioni di euro causato dall'astensione del primo socio, la holding Malacalza Investimenti (27,5% del capitale), nell'ultima assemblea (quella del 22 dicembre). Una mossa che aveva spiazzato il mercato e aumentato la tensione con la Banca centrale.

I commissari nominati in seguito - Fabio Innocenzi, Pietro Modiano e

Raffaele Lener - avevano messo in pista il rafforzamento patrimoniale e il rilancio commerciale della banca. Completato il risanamento, la quota

detenuta dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (superiore

all'80%) è stata di recente venduta a Bper che ha poi lanciato un'offerta

sulle restanti azioni. Dal 3 giugno l'istituto della Lanterna è entrato a

far parte del gruppo Bper. Al termine del processo Carige sará

incorporata nell'istituto emiliano e dunque una doppia quotazione - una

volta terminata l'acquisizione - non ha senso di esistere. Ad oggi la

banca ligure capitalizza 595.798.557 euro. La performance del titolo degli ultimi sei mesi registra un +3,26%, mentre nell'ultimo anno un -11,62%.

cce

MF-DJ NEWS

1919:05 set 2022

 

(END) Dow Jones Newswires

September 19, 2022 13:05 ET (17:05 GMT)

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