Capaci di offrire un supporto fondamentale nel periodo Covid alle comunità di riferimento e in grado di reinventarsi per continuare a erogare i propri servizi nei momenti più complessi della pandemia con un ruolo fondamentale nel Welfare sociale. Queste le Imprese Vincenti presentate durante la tappa "Impact", l'ottava e ultima tappa del digital tour "Imprese Vincenti 2021" che Intesa Sanpaolo dedica alla valorizzazione delle piccole e medie imprese italiane.

Giunto alla terza edizione, spiega una nota, il programma Imprese Vincenti ha selezionato quest'anno 112 aziende concentrando l'attenzione sui fattori di successo delle PMI nel particolare contesto economico segnato dagli effetti della pandemia. La tappa "Impact" ha visto la partecipazione di 14 cooperative sociali vincenti: Abibook societa' cooperativa onlus (Brescia), Assel - assistenza e lavoro cooperativa sociale (Avellino), Cooperativa itaca società cooperativa sociale onlus (Pordenone), Cooperativa sociale di solidarietà promozione lavoro (Verona), Cooperativa sociale don Francesco Ricci (Varese), Cooperativa sociale fabula onlus (Milano), Il cerchio società cooperativa consortile sociale (Viterbo), L'ovile cooperativa di solidarietà sociale scrl (Reggio nell'Emilia), Odissea società cooperativa sociale (Lucca), Open group soc coop (Bologna), Organizzazione per la ricreazione sociale (Torino), Seriana 2000 società cooperativa sociale (Forlì-Cesena), Sisifo consorzio (Palermo), Solidarietà e servizi cooperativa sociale (Varese).

La tappa dedicata alle imprese non profit sottolinea la grande attenzione di Intesa Sanpaolo verso il Terzo settore.

Con 100 mila clienti e oltre 400 persone dedicate in via esclusiva, la Banca è leader in questo comparto raccogliendo l'eredità di Banca Prossima, oggi incorporata nel Gruppo con la Direzione Impact, guidata da Marco Morganti. L'attività di inclusione finanziaria si è ulteriormente estesa dalle organizzazioni non profit a categorie di persone con difficoltà di accesso al credito.

La creazione di una tappa dedicata alle imprese sociali vuole accendere il faro su un settore che gioca un ruolo fondamentale nella comunità, ruolo i cui effetti mai come in questo difficile periodo emergono con tanta evidenza. Le "imprese vincenti" del Terzo Settore fanno infatti vincere tutti: i beneficiari dei loro servizi, le comunità di riferimento e in definitiva la società nel suo complesso. Inserirle nel programma di valorizzazione Imprese Vincenti significa riconoscere il loro contributo all'economia del Paese ed esporle al dialogo con il mondo profit per uno scambio da cui entrambi i mondi traggono beneficio e occasione di crescita.

Dall'avvio di Imprese Vincenti, nel 2019, sono state quasi 10.000 le imprese coinvolte nelle candidature, con un trend crescente di adesione, a conferma della vivacità delle PMI e della voglia di partecipazione nonostante la fase di difficoltà connessa alla pandemia. Imprese Vincenti 2021 si concentra sul tema del rilancio e punta alla centralità del sistema delle imprese come motore della ripartenza del Paese, evidenziando quei fattori intangibili che rappresentano i driver della crescita del Paese, in linea con il Programma Motore Italia lanciato da Intesa Sanpaolo a marzo di quest'anno e riconducibili alle missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: capacità di innovare, digitalizzazione, sviluppo del capitale umano, progetti di transizione sostenibile, vocazione internazionale, legame con il territorio e capacità di sviluppare rapporti di filiera. A questi fattori si aggiungono i settori delle imprese non profit - sempre più fattore di coesione sul territorio e veicolo della finanza di impatto - e dell'agroalimentare, comparto prioritario sul PIL del Paese e la cui centralità nell'equilibrio socio-economico è apparsa ancor più determinante durante la crisi pandemica.

Il programma Imprese Vincenti si preoccupa di fornire strumenti per la crescita delle imprese. La Banca insieme ai propri partner di programma - Bain&Company, ELITE, Gambero Rosso, Cerved e Microsoft Italia, Nativa, Circularity e Coldiretti - mette a disposizione percorsi che aiutano ulteriormente le PMI ad affermarsi nel mercato interno e in quello internazionale, agendo su formazione, innovazione e digitalizzazione.

Nella tappa dedicata a Impact, in particolare, hanno partecipato due partner di progetto: Giuseppe Bruno, Presidente del Consorzio Nazionale CGM, la più grande rete italiana di imprese sociali e Flaviano Zandonai, sociologo ed esperto di non profit e imprenditoria sociale.

Marco Morganti, Responsabile Direzione Impact Intesa Sanpaolo: «La pandemia è stata una sfida complessa per le organizzazioni del Terzo settore che hanno dovuto ripensare le proprie attività, in considerazione dei nuovi vincoli imposti dalla situazione contingente. In poco tempo sono stati amplificati i bisogni socio-sanitari o, come nel caso della cultura, sono state azzerate le attività in presenza. In entrambi i casi, si è reso evidente il carattere necessario, anzi indispensabile, del Terzo settore così come l'esigenza di una maggiore solidità strutturale, organizzativa e finanziaria delle organizzazioni che ne fanno parte. Questi sono elementi fondamentali che rendono "virtuose" le imprese sociali che abbiamo selezionato, non solo dal punto di vista della propria attività, ma anche per le ricadute positive nel contesto in cui operano. Grazie ad alleanze con banche, istituzioni, sindacati, associazioni industriali il non profit può essere uno dei pilastri della ripresa del Paese e rispondere concretamente alle esigenze del PNR'.

In Italia il mondo del non profit e del Terzo settore offre un contributo significativo alla riduzione delle diseguaglianze di sviluppo e di investimento nelle aree e nelle fasce più deboli del paese. Ma non è solo impegno sociale, è anche un motore importante dell'economia del paese. È costituito da un insieme di enti di carattere privato che agiscono in diversi ambiti, dall'assistenza alle persone con disabilità alla tutela dell'ambiente, dai servizi sanitari e socio-assistenziali all'animazione culturale; fino ad arrivare alla cooperazione internazionale e alla salvaguardia dei diritti negati, affiancandosi al settore pubblico e ai soggetti privati (da qui la definizione "Terzo settore") e interagendo con entrambi per l'interesse delle comunità.

Secondo le ultime rilevazioni, alla data del 31 dicembre 2019 le istituzioni non profit attive in Italia sono 362.634 e, complessivamente, impiegano 861.919 dipendenti. Il ricorso al personale dipendente è più frequente in alcuni settori d'attività. Nel complesso l'85,6% delle istituzioni non profit opera senza dipendenti, con le eccezioni dei settori dello sviluppo economico e coesione sociale e dell'istruzione e ricerca in cui tale quota scende rispettivamente al 30,2% e al 42,4%. Diversamente, nei settori delle attività culturali e artistiche, sportive e ricreative e di socializzazione, della filantropia e promozione del volontariato e dell'ambiente oltre il 90% delle istituzioni opera senza impiegare personale dipendente per lo svolgimento delle proprie attività. L'attività delle istituzioni non profit si basa spesso sull'operato dei volontari, che si stimano siano circa 5,5 milioni, quasi l'11% della popolazione italiana con almeno 18 anni. Circa il 50% delle istituzioni non profit opera con il supporto di 10 e più volontari, oltre un terzo con un numero di volontari da 3 a 9 e circa il 15% con 1-2 volontari.

Tra il 2018 e il 2019 le istituzioni non profit sono cresciute dello 0,9%, un tasso di crescita leggermente inferiore rispetto a quanto rilevato tra il 2017 e il 2018 (+2,6%), mentre l'incremento dei dipendenti si mantiene intorno all'1,0% in entrambi gli anni. Nel tempo la loro incidenza sul complesso delle imprese dell'industria e dei servizi è aumentata: in termini di numerosità nel 2019 è salita all'8,3% dal 5,8% del 2001; in termini occupazionali il loro peso è pari al 6,9%, due punti percentuali in più rispetto al 2001. Non a caso più di un'impresa su cinque è stata costituita tra il 2015 e il 2019.

Nel 2019, analogamente all'anno precedente, le istituzioni crescono di più al Sud (1,8%), nelle Isole (+1,2%) e al Centro (+1,1%) rispetto al Nord (+0,3%). Nel dettaglio, le regioni che presentato gli incrementi maggiori sono il Molise (+4,7%), la Calabria (+3,2%), la provincia autonoma di Bolzano (+2,6%) e la Puglia (+2,6%), mentre quelle contrassegnate da una variazione negativa sono Basilicata (-1,1%), Friuli-Venezia Giulia (-0,3%), Piemonte (-0,3%) e Liguria (-0,1%). Malgrado la maggiore crescita del Mezzogiorno, i divari regionali restano consistenti: il numero di istituzioni ogni 10 mila abitanti è molto più elevato nelle regioni del Nord-est (70,7), del Centro (68,2) e del Nordovest (63,0) rispetto a quello che si osserva nelle regioni del Sud (47,4) e delle Isole (52,6).

Il settore dello sport rappresenta il 33,1% delle istituzioni non profit; seguono i settori delle attività culturali e artistiche (16,9%), delle attività ricreative e di socializzazione (13,6%), dell'assistenza sociale e protezione civile (9,5%). Rispetto al 2018, le istituzioni non profit che aumentano di più sono quelle attive nei settori della tutela dei diritti e attività politica (+9,3%), delle altre attività (+8,6%), dell'ambiente (+8,2%). Diversamente, si osserva una lieve flessione delle istituzioni nel settore delle attività sportive (-1,7%). La distribuzione del personale dipendente è concentrata in pochi settori: assistenza sociale (37,4%), sanità (21,9%), istruzione e ricerca (14,9%) e sviluppo economico e coesione sociale (11,9%). Secondo una survey condotta da Ipsos per Aiccon (Associazione Italiana per la promozione della Cultura della Cooperazione e del non profit) su un campione di 100 imprese sociali, nel 2020 il ruolo delle istituzioni del non profit è stato molto importante soprattutto per il sostegno alle famiglie e all'infanzia, il sostegno agli anziani e il contrasto alla povertà educativa. In prospettiva per il 2021 assumerà importanza anche il ruolo che potranno svolgere nella riduzione delle ineguaglianze sociali e per il sostegno al sistema economico del Paese. I dati dell'Osservatorio Finanza e Terzo settore di Aiccon mettono in evidenza come il 70% delle cooperative e imprese sociali dichiara di aver effettuato investimenti nel triennio 2018-20, ed oltre il 54% prevede nuovi investimenti nel 2021, soprattutto sul potenziamento del capitale umano (34,3%) e in tecnologia (25,7%).

Il capitale umano in particolare rappresenta l'elemento-chiave e la risorsa più importante delle organizzazioni non profit: lavorare con i disabili, nelle periferie a rischio o anche semplicemente con le persone anziane (solo per indicare alcune delle attività sociali), richiede non solo una forte vocazione ma anche personale professionalizzato, nonchè competenze manageriali per gestire le relazioni tra personale dipendente e volontari in contesti spesso difficili. Il mondo del non profit e in particolare il Terzo settore sta acquisendo ormai da anni in Italia un rilievo crescente, sia come numero di organizzazioni che operano sul territorio nazionale, sia come numero di operatori impiegati, sia come utenti che usufruiscono dei servizi sociali. In esso trova espressione l'attitudine e la volontà dei cittadini di contribuire al benessere della comunità, attraverso un concreto impegno civile e solidale. Questa ampia e variegata pluralità di esperienze rappresenta un patrimonio inestimabile per la società italiana e, in prospettiva, va ulteriormente valorizzata e sostenuta anche alla luce del ruolo prezioso che possono svolgere nella tenuta del Paese e nell'uscita dalla crisi.

com/lab

MF-DJ NEWS

1111:02 nov 2021

 

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November 11, 2021 05:03 ET (10:03 GMT)

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