Nel 2020, il maggior indebitamento bancario del settore delle società non finanziarie si è accompagnato sia a un eccezionale aumento dei depositi bancari sia a un saldo finanziario del settore

particolarmente favorevole.

E' quanto emerge dalla pubblicazione diffusa oggi da Bankitalia nell'ambito delle "Note Covid-19", dal titolo "Indebitamento e liquidità delle imprese nel 2020: evidenze su microdati di impresa".

Secondo i dati aggregati dei conti finanziari, alla fine del 2020 l'indebitamento complessivo del settore delle società non finanziarie era aumentato di 36 miliardi (+3,3%) rispetto alla fine del 2019 a causa dell'incremento di prestiti bancari a medio e lungo termine per 82 miliardi (+19%), presumibilmente sostenuto dalle numerose misure governative varate nel corso nell'anno per sostenere le imprese.

A tale andamento si sono associati un incremento pari a 55 miliardi delle attività finanziarie, che sostanzialmente ha riflesso l'eccezionale aumento dei depositi bancari (86 miliardi, pari al 28%) e quello meno intenso ma altrettanto inconsueto delle consistenze di titoli a medio e lungo termine (10 miliardi, in crescita del 18% rispetto al 2019), e un saldo finanziario positivo per 38 miliardi.

L'analisi della Nota sfrutta le informazioni sul 2020 rilevate direttamente presso le imprese con almeno 20 addetti dell'industria e dei servizi nell'ambito delle indagini annuali condotte dalla Banca d'Italia, integrate con i dati sui prestiti contenuti nell'archivio AnaCredit e con alcune informazioni dei bilanci sul 2019 di fonte Cerved.

Dall'analisi emerge che nel 2020 quasi metà delle imprese ha ampliato il proprio indebitamento bancario. Il maggior debito complessivamente riconducibile ad esse afferisce per oltre i tre quarti al 5% delle imprese italiane che ne ha registrato la crescita più elevata. Si tratta soprattutto di imprese di grandi dimensioni, capogruppo, che hanno realizzato la maggior parte degli investimenti complessivi.

Il saldo finanziario è stato positivo per circa il 60% delle imprese. Quasi metà delle risorse complessivamente generate da esse è riconducibile all'1% delle imprese italiane con saldi finanziari più elevati.

Quasi un quarto delle imprese ha contemporaneamente generato un saldo finanziario positivo (per 93 miliardi) e aumentato i prestiti (per 35 miliardi) nel 2020.

La relazione tra saldo finanziario e variazione dell'indebitamento bancario nel 2020 appare non lineare: ordinando le imprese sulla base dei ventili della distribuzione del saldo finanziario, l'aumento dei prestiti si concentra nelle due classi estreme. Questi due gruppi di imprese hanno anche realizzato circa il 65% degli investimenti complessivi.

rov

 

(END) Dow Jones Newswires

December 29, 2021 05:50 ET (10:50 GMT)

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