Governo: M5S diviso, Conte pensa allo strappo (Rep)
13 Luglio 2022 - 10:07AM
MF Dow Jones (Italiano)
È il giorno dello showdown a 5 Stelle. Da pochi minuti è
iniziato il Consiglio nazionale del Movimento 5 stelle, convocato
dal presidente Giuseppe Conte, utile a fare il punto sulla
posizione da adottare domani al Senato circa il voto di fiducia sul
Decreto Aiuti.
Nella giornata, scrive Repubblica, è atteso un annuncio «forte»,
una sterzata sulla «linea politica » dei grillini e sul sostegno al
governo. Il palinsesto prosegue fino a sera, alle 20h30, quando è
prevista l'assemblea dei senatori, per ratificare cosa accadrà
domani nell'aula di Palazzo Madama, dove si voterà il decreto Aiuti
ma soprattutto la fiducia a Draghi. La decisione sarà presa di
mattina presto, quando Conte riunirà lo stato maggiore per
sciogliere il vero nodo, che va al di là del decreto con dentro il
contestato inceneritore romano. Il punto è un altro: restare o non
restare nell'esecutivo. «Giuseppe ha già deciso», spiegavano ieri
nell'inner circle dell'ex premier. «Ma vuole aspettare di sentire
gli altri componenti del Consiglio, rispettare lo statuto». A caldo
però, subito dopo la conferenza stampa di Mario Draghi, il leader
grillino si è detto «insoddisfatto» con i suoi. Non ha ottenuto le
risposte che si aspettava. Dal premier non ha ancora ricevuto
nemmeno una telefonata o un sms, dopo il vertice della settimana
scorsa. Con Beppe Grillo, l'unico vero big governista rimasto nel
Movimento, non si sente da giorni.
Stesso discorso per Enrico Letta. Tocca quindi mettere in fila i
segnali arrivati ieri, prima e soprattutto dopo la conferenza di
Draghi, sull'asse Senato-Campo Marzio, il quartier generale del
Movimento, per capire che piega potrebbe prendere la giornata di
oggi. Da entrambe le parti, il discorso del premier è stato accolto
con un misto di insoddisfazione e stizza. La maggioranza del
Consiglio nazionale del M5S è per la rottura. Quattro dei cinque
vice di Conte tifano per lo strappo. Al Senato, i numeri sono
ancora più netti. Oltre l'80% del gruppo è convinto che tocchi
rompere, anche se con diverse sfumature. Dopo le parole di Draghi,
la fronda è ancora più nutrita. «Il premier non ha detto una parola
sul reddito di cittadinanza e non ha detto nulla sul Superbonus, è
la sintesi di quasi tutti i ragionamenti. "Il salario minimo a cui
ha accennato non è il nostro ma quello del Pd. Perché dovremmo
restare?», dicono altri.
Per quasi tutti i big del Movimento il pronostico è scontato:
domani i senatori M5S usciranno dall'Aula all'atto della fiducia.
Aventino. A meno che Conte non si morda la lingua stamattina e
convinca tutti a fare retromarcia, per un'ultima volta. Ieri in
Commissione Lavoro al Senato, i grillini si sono astenuti sul
decreto. Potrebbe essere la prova generale di quanto avverrà
domani. Conte si è voluto prendere la notte per riflettere. È
«deluso» dalle risposte di Draghi, ma vuole evitare reazioni
d'istinto. Ascolterà i suoi, prima di decidere. Ma intorno a lui
avrà quasi solo consiglieri in vena di strappo.
alu
fine
MF-DJ NEWS
1309:51 lug 2022
(END) Dow Jones Newswires
July 13, 2022 03:52 ET (07:52 GMT)
Copyright (c) 2022 MF-Dow Jones News Srl.
Grafico Azioni Circle (BIT:CIRC)
Storico
Da Mar 2024 a Apr 2024
Grafico Azioni Circle (BIT:CIRC)
Storico
Da Apr 2023 a Apr 2024