Ambrosetti: l'importanza strategica delle relazioni tra Italia e Stati Uniti
03 Settembre 2022 - 08:54AM
MF Dow Jones (Italiano)
E' stato presentato al 48° Forum di The European House -
Ambrosetti il Position Paper "Le relazioni strategiche tra Italia e
Stati Uniti d'America. Passato, presente e futuro di una alleanza
dai benefici comuni", realizzato in collaborazione con la National
Italian American Foundation (NIAF).
Il country-focus sugli Usa, si legge in una nota, ha visto la
partecipazione dell'ex Segretario di Stato Americano Mike Pompeo,
del Senatore Lindsey Graham e di Kathleen Kennedy Townsend,
Presidente del Robert Kennedy Memorial e già Vicegovernatore del
Maryland. Maurizio Molinari, capo editore di Repubblica, ha
moderato il panel di discussione.
La relazione strategica tra Italia e Stati Uniti ha origini
antiche e profonde: le prime relazioni datano già nel XVIII secolo
prima dell'unificazione dell'Italia. Da un lato l'Italia ha
contribuito a forgiare l'identità culturale degli Stati Uniti e gli
italo americani sono ancora oggi il quarto più grande gruppo etnico
di origine europea. Dall'altro canto, gli Stati Uniti sono stati
tra i principali artefici della rinascita dell'Italia nel periodo
della ricostruzione a seguito della seconda guerra mondiale e dove
l'Italia ha giocato un ruolo strategico come "pilastro
dell'occidente" grazie alla sua posizione di porta d'accesso
all'Africa e l'influenza sull'area balcanica.
Oggi, gli Stati Uniti rappresentano complessivamente il terzo
partner commerciale dell'Italia e il più grande al di fuori
dell'Unione Europea, con un saldo positivo della bilancia
commerciale a favore dell'Italia pari a circa 39,3 miliardi di
dollari nel 2021, oltre il 50% del surplus commerciale del nostro
Paese e in costante aumento negli ultimi 30 anni. Viceversa,
l'Italia rappresenta per gli Stati Uniti il secondo partner a
livello europeo dietro solo alla Germania.
Anche con riferimento agli investimenti diretti all'estero i
valori sono consistenti: sono circa 38 miliardi di dollari lo stock
di investimenti fluiti dall'Italia negli Stati Uniti nel 2020
rispetto ai circa 31 miliardi di dollari di investimenti americani
in Italia, con ulteriori margini di sviluppo alla luce del fatto
che l'Italia, con le proprie competenze e tecnologie, può essere
tra i partner di riferimento degli Stati Uniti sul fronte della
sostenibilità e della transizione verde (l'Italia è il sesto paese
al mondo per export di tecnologie nelle rinnovabili) e gli
americani essere sostenitori della transizione 4.0 delle aziende
manifatturiere italiane.
Un ulteriore settore strategico di cooperazione è quello
dell'industria della difesa. Da sempre gli Stati Uniti sono il
primo paese al mondo per la spesa in sistemi di difesa. A questa
spesa contribuisce anche l'Italia grazie ai campioni nazionali come
Leonardo (la dodicesima più grande azienda della difesa al mondo e
la prima in Europa) e Fincantieri (prima in Europa nel settore
dello shipbuilding e sesta al mondo per dimensioni). Con oltre 760
milioni di euro, gli Stati Uniti sono inoltre il secondo Paese per
esportazioni dell'industria della difesa italiana, che nel 2021 ha
raggiunto i circa 4,7 miliardi di euro di dimensione. La solida
partnership commerciale si misura inoltre grazie anche ai diversi
programmi di procurement in essere tra i due paesi come ad esempio
i C130J e i C127J (aerei da trasporto) e gli elicotteri TH37-A,
tutti di produzione italiana, e i KC-767 Tanker (aerei cisterna di
produzione americana).
Un ulteriore importante contributo industriale a questa
partnership viene dall'aerospazio. L'Italia è infatti la sesta
potenza spaziale nel mondo, dotata di una propria agenzia e paese
membro dell'European Space Agency (ESA), per la quale risulta
essere il secondo contributore in rapporto al proprio Prodotto
Interno Lordo. Con un'industria che vale annualmente oltre due
miliardi di euro, l'Italia possiede tecnologie e risorse umane che
possono supportare gli Stati Uniti nella prossima corsa per lo
spazio, quadrante geopolitico del futuro.
Sul fronte geostrategico, anche alla luce degli scenari di
cambiamento e del riassetto del sistema internazionale, diversi
sono gli ambiti in cui l'alleanza rafforzata tra Italia e Stati
Uniti può creare benefici comuni.
Il primo riguarda il rafforzamento del fronte sud della NATO e
la stabilizzazione delle regioni del Medio-Oriente e del Nord
Africa (MENA), aree in cui si registrano forti incrementi di
instabilità. L'Italia è tra i dodici Paesi fondatori dell'Allenza
Atlantica, il quinto Paese contributore (27 miliardi di euro nel
2021 destinati a crescere fino a 38 miliardi di euro) insieme a
Stati Uniti, Inghilterra, Germania e Francia e il secondo paese al
mondo dopo la Germania per numero di soldati americani ospitati.
Tutto ciò ne fa un pilastro portante dell'organizzazione per la
difesa e la pace internazionale. Favorita dalla sua posizione
geografica, assimilabile a una piattaforma nel mezzo del Mar
Mediterraneo, l'Italia è quindi l'avamposto ideale per il presidio
di queste aree da parte della NATO, ma anche a servizio degli altri
stati membri dell'Unione Europea. Inoltre, in qualità di
piattaforma mediterranea, il nostro paese costituisce un presidio
privilegiato dell'area Indo-Pacifica per il tramite dei traffici
provenienti da e per quell'area attraverso il canale di Suez.
In aggiunta e in relazione alla zona nord del continente
africano, l'Italia grazie alla sua ampia partecipazione alle
missioni di peacekeeping e peacebuilding attive nella zona e alla
sua ramificazione diplomatica può rappresentare per gli Stati Uniti
un canale di stabilizzazione di quell'area, foriera a un possibile
futuro dell'Africa quale "prossima fabbrica del futuro" e alla
creazione di una nuova value chain alternativa a quella
dell'estremo oriente, con evidenti vantaggi per entrambi i
paesi.
Particolare valore assume nel mondo la presenza nelle missioni
di pace da parte dell'Italia. Oggi il nostro Paese partecipa ad
oltre 30 missioni sia di natura civile che miliare, dispiegando
oltre 7.300 soldati (l'Italia è il primo paese contributore
dell'Occidente in termini di personale nelle missioni ONU).
Apprezzati globalmente per la loro capacità di dialogo e empatia
con gli abitanti delle zone in cui sono presenti, le nostre forze
armate all'estero rappresentano un concreto contributo al successo
di ogni operazione di questo tipo, anticamera alla stabilizzazione
del Paese ospitante e del suo conseguente sviluppo economico e
sociale.
com/mcn
alessandro.mocenni@mfdowjones.it
fine
MF-DJ NEWS
0308:38 set 2022
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September 03, 2022 02:39 ET (06:39 GMT)
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