Tim: oggi riunione board, primo faccia a faccia dopo addio de Puyfontaine (Sole)
18 Gennaio 2023 - 10:04AM
MF Dow Jones (Italiano)
Quella di oggi sarà la prima riunione del cda Tim senza Arnaud
de Puyfontaine, ma anche la prima con Massimo Sarmi cooptato a
dicembre e l'ultima, almeno da calendario, prima dell'appuntamento
del 14 febbraio: data di approvazione dei conti e di presentazione
della revisione del piano industriale. Senza però il primo
azionista rappresentato in cda. Con tutta l'indeterminatezza che ne
può conseguire.
L'uscita di scena del ceo Vivendi dal board Tim, scrive il Sole
24 Ore, è attesa oggi alla prima prova dei fatti, per capire se e
come la mossa possa impattare sull'attività del consiglio. Ancora
ieri la Borsa ha reagito positivamente (+0,81% con il titolo salito
a 26 centesimi) alle dimissioni «con esito immediato» comunicate da
de Puyfontaine lunedì mattina, con l'intento dichiarato di tenersi
le mani libere, ma con il proposito ancora più evidente di puntare
a un rinnovo del cda. Cosa possibile, questa, se arrivassero le
dimissioni di altri cinque consiglieri. Ma a ieri sera la
prospettiva non era da considerare realistica. Il Governo intanto,
secondo quanto afferma il ministro delle Imprese e del made in
Italy, Adolfo Urso, non intende frenare e continua a lavorare al
pacchetto di agevolazioni (per Tim e per l'intero settore delle
Tlc).
Anche la maggioranza si muove. Fino a ieri sera, in commissione
Industria al Senato, è stato in discussione un emendamento al
decreto Priolo/golden power, presentato in forma identica da
Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia, che dovrebbe avere
l'effetto di ammettere anche Tim e le altre telco alle agevolazioni
previste per le imprese energivore, cioè a forte consumo di
energia. L'emendamento non è passato in commissione per problemi di
copertura ma, come ha spiegato il relatore Salvo Pogliese (FdI),
sarà ripresentato stamattina in Aula in una versione meno onerosa
per provare a ottenere l'ok del Tesoro. Si tratta di una misura che
in realtà riguarda tutte le aziende della Difesa ad alto consumo di
energia, ad esempio Fincantieri e Leonardo. E potrebbe estendersi
alle Tlc per il riferimento al «golden power». L'emendamento
prevede che possano accedere ai crediti d'imposta oggi limitati
alle aziende "energivore" anche le imprese considerate strategiche
ai sensi della disciplina del golden power il cui consumo di
energia elettrica, calcolato nel periodo di riferimento, sia pari
ad almeno 150 gigawattora/anno.
La richiesta di essere equiparati agli energivori, che per Tim
potrebbe valere secondo alcuni analisti fino a circa 90 milioni per
i consumi del 2023, era stata avanzata con forza negli ultimi mesi
dall'ad Tim Pietro Labriola che, per la prima volta, mercoledì
prossimo parteciperà al tavolo tecnico coordinato dal Mimit sul
riassetto della rete. Si studia contemporaneamente anche un
intervento normativo per accelerare lo switch-off dalla rete in
rame alla fibra ottica con un meccanismo tariffario che supporti
Tim nella transizione.
alu
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