Intesa Sanpaolo: riparte Imprese Vincenti (Milano Finanza)

L'unica risposta possibile è l'eccellenza: ne sono convinte le Imprese Vincenti che per il quarto anno continuano a dimostrarsi ossatura portante del sistema economico italiano. Così, l'edizione 2022 del programma di Intesa Sanpaolo torna a dar voce alle pmi italiane affiancandole nel percorso di crescita in un contesto sfidante, tra turbolenze dei mercati e quadri geopolitici a tinte fosche. Ne parla Virginia Borla, responsabile People, Business Development e Control Management Intesa Sanpaolo, in un'intervista a MF-Milano Finanza.

Domanda. Riparte Imprese Vincenti. L'obiettivo resta invariato?

Risposta. L'obiettivo è dare uno spazio ai campioni nascosti dell'economia italiana. Le pmi sono la struttura portante del territorio e spesso non riescono ad avere visibilità per raccontarsi. Imprese Vincenti nasce per questo. Il programma è nato nel 2019 e ha visto fino a oggi la partecipazione di circa 14mila imprese in autocandidatura, 4mila solo quest' anno che rappresentano 35 miliardi di fatturato e 150mila dipendenti. Oltre 500 le realtà selezionate negli anni, di cui 140 quest' anno.

D. Il tour torna a essere un roadshow in presenza. Quale è il programma di questo autunno?

R. Continueremo ad avere un forte legame con il territorio e siamo contenti di tornare in presenza, con 14 tappe, 12 rappresentative delle nostre direzioni regionali e 2 dedicate a terzo settore e agribusiness.

Le tappe riescono a celebrare le imprese proprio nel loro contesto d'appartenenza, attivando il confronto sui principali fattori di crescita italiana, sul ruolo dei distretti e del tessuto locale. Significa tornare a personalizzare e dare valore alle persone, perché l'Italia è questo: un grande Paese con molte realtà al suo interno.

D. Si dice squadra che vince non si cambia. Quale è stato e quale sarà il contributo dei vostri partner?

R. I nostri partner condividono la visione di crescita del Paese e svolgono un ruolo fondamentale, portando competenze sia nel processo di selezione delle imprese sia nel loro affiancamento. Sono otto partner: Circularity e Nativa per le tematiche Esg, Microsoft per il digital, Coldiretti per il mondo collegato all'agribusiness, Bain e Gambero Rosso con la loro esperienza e le competenze di advisory per indirizzare lo sviluppo aziendale, Cerved per l'analisi dei dati delle imprese ed Elite per percorsi di crescita e avvicinamento ai mercati finanziari.

D. Quali sono gli assi chiave delle imprese selezionate rispetto agli obiettivi del Pnrr?

R. Questa edizione è fortemente legata agli obiettivi del Pnrr, cogliendo l'evoluzione di alcuni assi-chiave della strategia d'impresa come digitalizzazione, sostenibilità, trasformazione energetica, welfare, ricerca e innovazione, istruzione, quegli stessi comparti oggetto d'investimento per il Paese. Nello stesso tempo abbiamo individuato dei focus su quei comparti cui il Pnrr ha dedicato pari attenzione: terzo settore, turismo e agribusiness.

D. Quali sono le aspettative sul sentiment attuale, considerato il repentino cambio di quadro intervenuto dopo il 24 febbraio?

R. Fare impresa non è mai semplice perché ogni periodo storico ha le sue complessità, per questo è importante dare spazio a chi ci riesce. Anche in questo contesto, emerge la capacità di reagire e di trasformare un fattore critico in una opportunità: questa fase sta dando impulso alla sostenibilità e soprattutto al cambio di passo energetico.

D. Come si misura in termini di valorizzazione e di crescita delle imprese un programma come Imprese Vincenti?

R. Le direttrici principali sono due: la soddisfazione dei nostri clienti e il numero d'imprese che continuano a candidarsi.

Credo che non ci sia nulla di più tangibile per misurare la riuscita di Imprese Vincenti.

red

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