Generali Ass.: Donnet, 900 mln a disposizione per spingere sul m&a (MF)
04 Agosto 2021 - 8:23AM
MF Dow Jones (Italiano)
A pochi mesi dalla presentazione del nuovo piano industriale, le
Generali dispongono di quasi un miliardo per eventuali operazioni
di m&a da eseguire entro fine anno. Mentre la compagnia
consegna al mercato una semestrale solida, con utile netto
raddoppiato e premi e risultato operativo in crescita, sullo sfondo
resta il tema della governance con il cda in scadenza la prossima
primavera e alcuni grandi soci irrequieti. Class-Cnbc ha
approfondito i principali temi con il group ceo, Philippe
Donnet.
Domanda. Utile raddoppiato a 1,54 miliardi, solvency ratio in
miglioramento al 231% e un total shareholder return superiore ai
competitor. Un bel biglietto da visita...
Risposta. Siamo molto soddisfatti di questi risultati,
eccellenti su tutti i fronti: dal punto di vista della crescita
della top line e dei premi, e sul fronte di redditività e solidità
patrimoniale, anche a confronto con i peer. È il risultato del
lavoro iniziato cinque anni fa.
D. Come vedete l'evoluzione dei diversi rami, dove vi attendete
risultati migliori e su quali, invece, dovete ancora lavorare?
R. Da molto tempo non vedevamo una crescita dei premi simile,
sia nel ramo Vita sia nel Danni. Merito del lavoro che abbiamo
fatto con le nostre reti distributive per proporre ai clienti
prodotti e soluzioni personalizzate. Per quanto riguarda l'asset
management, quello che vediamo oggi è il risultato della nostra
strategia fondata sulla piattaforma multi boutique. Tutti le
componenti di business vanno bene, anche il wealth management con
Banca Generali. Anche dal punto di vista geografico tutti i Paesi e
tutte le Business Unit hanno una performance molto positiva.
D. Risultati che non erano per nulla scontati, considerato il
contesto in cui sono maturati...
R. Non possiamo certo dimenticare che abbiamo attraversato un
periodo molto difficile per il settore assicurativo e purtroppo
questa crisi sanitaria non sembra essere ancora finita. Nonostante
tutto, abbiamo fatto molto bene. Mi piace confrontare questa crisi
con quella del 2008: allora le Generali ne erano uscite indebolite.
Questa volta, invece, è successo il contrario: siamo usciti
rafforzati dalla crisi sanitaria, grazie all'implementazione di due
piani che hanno portato a un rafforzamento del gruppo.
D. Avete ancora risorse importanti per operazioni straordinarie.
Quali sono i mercati e i settori a cui guardate con più
interesse?
R. Diamo priorità a opportunità di crescita nel settore
assicurativo, in particolare nel ramo Danni, in Paesi dove siamo
già presenti. Come con Cattolica: abbiamo comprato un portafoglio
Danni importante, che ci consente di essere leader in Italia anche
in quel mercato. Stiamo cercando opportunità simili in altri Paesi
europei. Sull'asset management guardiamo anche all'Asia e agli
Stati Uniti. Guardiamo con interesse a possibili operazioni
straordinarie ma senza trascurare la disciplina strategica e
finanziaria. Siamo molto selettivi. Abbiamo ancora 5 mesi per
trovare opportunità di investire quegli 800-900 milioni che abbiamo
da destinare a operazione d'M&A.
D. È esclusa l'ipotesi di vendere asset del gruppo? Penso alle
voci su Banca Generali.
R. Non ci sono operazioni di questo tipo sul tavolo.
D. Siete entrati nell'ultimo anno di piano industriale. Vi siete
posti come obiettivo un tasso di crescita annuale composto
dell'utile per azione tra 6 e 8%. Risultato raggiungibile?
R. L'anno scorso abbiamo confermato tutti i target del piano
strategico e dopo questa semestrale saremo sicuramente in grado di
raggiungere tutti gli obiettivi del piano entro la fine
dell'anno.
D. Il suo mandato e quello del cda scadranno in primavera. Oggi
la conferma che avete avviato la procedura per definire una lista
espressione del board...
R. Ieri il Consiglio ha in effetti deciso di avviare le attività
preparatorie per sottoporre un'eventuale lista al prossimo
appuntamento del 27 settembre.
D. Infine, sulla ripresa dell'economia c'è l'incognita della
variante Delta. Quanto siete preoccupati? Chiederete il green pass
ai vostri lavoratori per tornare in ufficio? Penso a quello che sta
succedendo negli Stati Uniti, con Google e Facebook che hanno
deciso di consentire il ritorno in ufficio solo ai lavoratori
vaccinati.
R. Riponiamo fiducia nella capacità del nostro Paese e
dell'Europa di fronteggiare la sfida sanitaria, perché la politica
vaccinale è quella giusta e necessaria. Siamo molto fiduciosi anche
sulla ripresa economica che sta prendendo piede in Europa. Detto
questo, seguiremo le scelte che verranno prese a livello
legislativo per proteggere al massimo la salute dei nostri
dipendenti. Ora stiamo lavorando al 90% in smart working ma
vogliamo tornare a una situazione più bilanciata tra lavoro in
ufficio e da remoto.
fch
(END) Dow Jones Newswires
August 04, 2021 02:18 ET (06:18 GMT)
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