Alleanze o fusioni "o si fanno nel 2022, oppure non si fanno più". Lo afferma in un'intervista al Sole 24 Ore Luca Palermo, amministratore delegato di Fiera Milano. Il 2021 si chiude per Fiera Milano con numeri incoraggianti e superiori alle attese, sebbene fortemente ridotti rispetto al contesto pre-Covid e le prenotazioni per il primo semestre 2022 sono incoraggianti. Il 2022 "può essere l'anno in cui si decide il riassetto del settore per il prossimo decennio», aggiunge.

"La nostra visione è ambiziosa: creare un sistema delle fiere italiane, coordinate tra loro, che mantenga l'attenzione al territorio, ma diventi più forte e attrattivo per gli operatori esteri. È il momento per far sì che le nostre filiere industriali trovino in Italia la loro casa e non siano costrette ad andare all'estero. Tutti, come sistema, dobbiamo contribuire a realizzare un progetto in grado di portare il made in Italy nel mondo e viceversa attrarre il mondo in Italia".

"I metodi possono essere tanti. Immagino un forte coordinamento all'interno del mondo fieristico, in cui i competitor non sono più gli altri quartieri, ma gli altri Paesi, per fare dell'Italia un hub per le filiere strategiche del made in Italy. È una questione di visione: se vogliamo organizzare un grande progetto attorno a una filiera italiana e fare sì che in quel settore il punto di riferimento internazionale sia una manifestazione che si svolge in Italia, allora è necessario mettersi insieme, tra più quartieri o organizzatori, per riuscirci. Si deve partire dal prodotto, non dalla formula giuridica: l'obiettivo deve essere realizzare una fiera che abbia senso per il mercato e poi, partendo da questo, si troverà il modello adatto", prosegue.

Il primo settore che potrebbe beneficiare maggiormente di un progetto di questo genere "dovrebbe essere l'industria agroalimentare. Non ha senso che le principali fiere europee del food siano Anuga a Colonia e Sial a Parigi, e che raccolgano per il 60% espositori italiani. Fiera Milano mette a disposizione Tuttofood per realizzare in Italia il progetto di una fiera internazionale in grado di competere con tedeschi e francesi. Ma accanto a un grande evento internazionale, c'è bisogno di manifestazioni locali, specializzate, per valorizzare singoli territori o eccellenze di cui l'Italia è piena. Ci sono diversi modelli percorribili: realizzare più fiere diffuse nei territori, coordinare i calendari in maniera strategica e sinergica, magari con eventi ad anni alternati. Dobbiamo creare una rete, un sistema, con un coordinamento e una regia comuni", conclude.

pev

 

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December 03, 2021 04:08 ET (09:08 GMT)

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