Mutui: quello che funziona (Mi.Fi.)
21 Novembre 2022 - 08:37AM
MF Dow Jones (Italiano)
In teoria non c'è che l'imbarazzo della scelta. Nella pratica
invece, alla luce del repentino e consistente rialzo dei tassi di
interesse, l'abbondante e variegata offerta di mutui sul mercato
non fa che complicare la vita dei mutuatari, combattuti tra fisso,
variabile, variabile con cap. E meno male che non sono ancora
tornati i mutui misti e quelli a rata costante. La domanda, scrive
MF-Milano Finanza, infatti è sempre la stessa: qual è il
finanziamento più conveniente, oggi ma anche domani? Quale, se ho
un mutuo già in essere, mi permette di imbrigliare la rata, e se
possibile anche di limarla un pochino? "Anche se la risposta è
naturalmente legata alla situazione di ciascuno, è comunque
possibile fare subito un po' di conti", risponde Nicoletta Papucci,
direttore generale broking del gruppo Mutuionline.
La scelta è tutto sommato libera per chi si accinge a comprare
casa, e quindi non ha già un mutuo in corso né l'urgenza di
calmierare una rata che cresce di giorno in giorno. Nel loro caso
la scelta si riduce a due sole parole: risparmio o sicurezza? I
mille conti che si possono fare, e che comunque dipendono dalle
situazioni di ciascuno, trovano infatti risposta solo sulla base
della propensione al rischio del mutuatario e nella sua capacità di
far fronte nel tempo a probabili aumenti della rata, economicamente
e psicologicamente. A bocce ferme infatti il mutuo a tasso
variabile puro è sempre il meno costoso. Per un mutuo a 20 anni da
140 mila euro con un loan to value del 70% (quota finanziata
rispetto al valore di perizia dell'immobile) il costo dei mutui a
tasso variabile è sempre inferiore di un buon 20% rispetto a quello
del tasso fisso, e anche rispetto ai variabili con cap, cioè con la
protezione di un tasso massimo prefissato.
Guardando alle cinque migliori offerte presenti sul portale di
Mutuionline, la rata oscilla tra 787 e 831 euro per i mutui a tasso
fisso e da 713 e 923 euro per quelli con cap, contro l'intervallo
650-720 euro per il variabile, con un risparmio quindi di 100-150
euro rispetto al fisso e di almeno 70-100 euro rispetto al
variabile con cap. Ma appunto, si tratta di una scommessa su quanto
accadrà in futuro. "A giocare in favore del tasso fisso è il fatto
che è probabile che i tassi salgano ancora ma anche che poi tornino
a scendere. Di certo però non torneranno ai livelli del 2020-2021,
a meno di nuove catastrofi come la pandemia", prosegue Papucci.
"Inoltre, anche se molto più alti rispetto a un anno fa, i tassi
fissi attuali sono ancora piuttosto convenienti, lontano dal 5-6%
visto all'inizio dello scorso decennio. E qualora dovessero
scendere ancora, si potrà sempre ricorrere alla surroga".
Ancora più tranchant in favore del tasso fisso è Angelo Spiezia,
amministratore delegato di Telemutuo. "Ci troviamo in un periodo di
assoluta incertezza sul fronte dell'economia in cui è difficile
fare previsioni sul trend dei tassi nei mesi a venire. Da qui due
considerazioni: da un lato, i mutui a tasso variabile risultano
oggi troppo rischiosi per poter essere presi in considerazione,
specie se si guarda ai picchi dell'Euribor nel 2008, in cui superò
il 5,5%. Allo stesso tempo, vediamo delle criticità anche per
quanto riguarda il mutuo a rata protetta".
Il mutuo variabile con cap è infatti più complesso e difficile
da valutare. Consente di pagare meno rispetto al tasso fisso (ma
comunque più del variabile puro perché la protezione aggiuntiva
prevede ovviamente un costo, espresso dallo spread rispetto
all'Euribor), ma per contro permette alla rata di salire ancora,
fino al raggiungimento del cap. Fare un conto preciso è quindi
molto difficile. Di sicuro però se il tasso iniziale non è troppo
alto, e il cap supera di poco il tasso fisso corrente, il prodotto
è in grado di fare ciò che promette, ovvero far risparmiare e
fornire al contempo un'efficace protezione contro il rialzo dei
saggi. Nonostante ciò, secondo Spiezia la soluzione ottimale in
questo periodo resta il mutuo a tasso fisso. "Anche se più che
triplicato rispetto a un anno fa, resta comunque inferiore ai
livelli osservati ante 2010. Questo discorso vale soprattutto se si
tiene conto dell'attuale contesto inflattivo: negli ultimi dieci
anni i tassi fissi si sono mantenuti sempre al di sopra rispetto
alla svalutazione del denaro, e solo negli ultimi mesi si ha una
situazione inusuale che li vede nettamente inferiori all'11% cui si
attesta oggi l'inflazione", conclude Spiezia.
Un po' diverse le valutazioni da fare per chi invece il mutuo ce
l'ha già: ha già comprato casa e acceso un finanziamento a tasso
variabile e ora si trova nella spiacevole situazione di vedere la
rata salire di mese in mese. «Purtroppo in questo caso le
possibilità di risparmiare rispetto alla situazione attuale sono di
fatto inesistenti, a meno di non allungare la durata del mutuo di
qualche anno, aumentando però in questo modo gli interessi
complessivi pagati nel corso del finanziamento", spiega infatti
Papucci. Surrogare il proprio mutuo a tasso variabile verso uno a
tasso fisso o con cap comporta infatti in ogni caso un aumento
della rata mensile. "A guidare la scelta devono essere quindi la
propensione al rischio di ciascuno e soprattutto la capacità di
sostenere eventuali ulteriori aumenti della rata", prosegue
Papucci. "Ma con un'avvertenza: per chi si trova ancora nel prima
parte della vita del mutuo, inferiore a un terzo, è senz' altro
conveniente passare al fisso: la rata è un po' più alta, ma è
garantita per il resto della durata del mutuo. Per gli altri invece
un po' meno: il piano di ammortamento alla francese, comune a quasi
tutti i mutui, prevede che il grosso degli interessi venga pagato
nella prima parte della vita del finanziamento. Per fare un
esempio, chi ha superato la prima metà della durata ha già pagato
il 70% degli interessi, che diventano l'80% per chi ha superato i
due terzi. La rata quindi è molto meno sensibile alle oscillazioni
dei tassi, e quindi potrebbe non essere conveniente passare al
fisso e spendere subito di più".
Che fare allora per calmierare la rata? Le maggiori chance le ha
chi deve ancora comprare casa perché può ancora scegliere, "tenendo
però presente che è meglio affrettarsi perché il rialzo dei tassi
per ora non accenna a fermarsi", sottolinea Papucci, "al punto che
le banche ormai aggiornano le condizioni ogni due settimane". Un
primo modo per limare i costi è quindi sbrigarsi a comprare casa,
magari sfruttando l'opzione offerta da alcune banche (Intesa
Sanpaolo, Credit Agricole, Ing, Unicredit) di ottenere una
predelibera, ovvero la certezza di ottenere il mutuo prima ancora
di aver trovato l'immobile, e in alcuni casi anche di fissare le
condizioni. Occhio poi alle banche più piccole oppure online, che
stanno lanciando offerte molto competitive per aumentare la propria
quota di mercato. Non a caso nella classifica delle più convenienti
ai primi posti compaiono Bcc Milano, Webank, Banco di Desio, Banca
Sella. Condizioni più convenienti offrono anche i mutui green,
mentre un discorso a parte merita il mutuo giovani. E' stato
rifinanziato con il Dl aiuti ter, ma solo per il mese di dicembre,
quindi nessuna banca lo propone. La speranza è che il governo lo
estenda al 2023, anche perché a tutt' oggi la fascia degli under 36
anni rappresenta oltre un terzo della domanda di nuovi mutui.
red
fine
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