G. Sella: utile netto 1* sem. cresce a 61,5 mln (34,5 mln in 1* sem. 2021)
10 Agosto 2022 - 4:48PM
MF Dow Jones (Italiano)
I risultati consolidati al 30 giugno del gruppo Sella, approvati
oggi dal Cda della capogruppo Banca Sella Holding, si sono chiusi
con un utile netto di 61,5 milioni di euro.
L'utile, si legge in una nota, è stato in crescita rispetto ai
34,5 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno precedente
calcolato senza considerare le componenti non ricorrenti. Lo scorso
anno, infatti, per effetto della plusvalenza ottenuta
dall'operazione strategica di joint venture paritetica in Hype, che
aveva portato all'acquisizione del 10% di illimity Bank, l'utile
netto al 30 giugno 2021 era stato complessivamente di 89,4 milioni
di euro.
Come già accaduto per la pandemia, di fronte alle conseguenze
del conflitto militare in Ucraina, il gruppo Sella - che non ha
alcuna esposizione diretta ai rischi connessi ai paesi coinvolti
nel conflitto - ha definito un accurato Contingency Plan col
tradizionale spirito di sana e prudente gestione, riducendo di
conseguenza il proprio profilo di rischio, senza interrompere il
supporto alle attività dei clienti nel nuovo scenario globale
complesso e incerto caratterizzato soprattutto dall'elevata
inflazione.
In questo quadro, rispetto al primo semestre dello scorso anno,
il margine di intermediazione è cresciuto del 19,9% di ben 69,5
milioni di euro raggiungendo i 419 milioni di euro. Il margine di
interesse aumenta del 35,9% a 161,8 milioni di euro sia grazie alla
componente commerciale sia per l'effetto positivo dei titoli
indicizzati all'inflazione, mentre i ricavi netti da servizi
aumentano dell'8% a 192,7 milioni di euro. Il risultato netto
dell'attività finanziaria è cresciuto del 24,2% a 64,6 milioni di
euro per effetto delle plusvalenze dalla vendita di titoli, dei
risultati positivi del trading in conto proprio e delle cessioni
dei crediti fiscali.
La raccolta globale al valore di mercato al 30 giugno 2022 si
attesta a quota 46,7 miliardi di euro, in calo del 5,1% rispetto ai
49,2 miliardi di fine 2021, principalmente per effetto della
diminuzione di 3,9 miliardi di euro del valore dei corsi dei
titoli, detenuti dai clienti e depositati presso le banche del
gruppo, derivante dalla flessione dei mercati. In tale contesto e
nonostante le incertezze del mercato, la raccolta netta globale nel
semestre è stata positiva, pari a 1,2 miliardi di euro.
Gli impieghi comprensivi dei Pct sono cresciuti del 10,9% a 10,9
miliardi di euro, mentre gli impieghi al netto dei Pct sono
cresciuti del 5,9% raggiungendo i 10,3 miliardi di euro.
Positivi gli indici di qualità del credito. Il costo del rischio
di credito annualizzato è sceso a 31 bps (era 33 bps nello stesso
periodo dello scorso anno e 58 bps a fine 2021), l'Npl Ratio netto
è diminuito al 2,1% (era 2,2% a fine 2021), così come l'Npl Ratio
lordo pari al 4% (era 4,2% a fine 2021). Il tasso di copertura sui
crediti deteriorati è aumentato al 50,2% (era 49,5% a fine 2021),
mentre quello sulle sofferenze è salito al 67,8% (era 67,1% a fine
2021). Il Texas Ratio è ulteriormente migliorato portandosi al
30,9% (era 31,7% a fine 2021).
I volumi transati complessivi dei sistemi di pagamento, legati
ai servizi di acquiring e di issuing, sono cresciuti del 28,5%, con
un incremento complessivo del margine di intermediazione del 24,8%
a 56 milioni di euro, anche grazie all'aumento delle transazioni
tramite Pos (+25,7%) e di quelle mediante e-commerce (+23%). Le
quote di mercato relative ai sistemi di pagamento sono
ulteriormente aumentate rispetto all'anno precedente, raggiungendo
il 28,9% per l'e-commerce, il 6,9% per i Pos e il 2,1% per le carte
di pagamento; sono rimaste importanti anche le quote di mercato in
altri settori strategici come il risparmio gestito (0,84%) e il
trading on line (10%). Nel primo semestre è aumentato il numero di
clienti internazionali della società Axerve nell'ambito dei sistemi
di pagamento, soprattutto in Regno Unito, Francia e Usa, a conferma
delle prospettive di crescita del gruppo anche all'estero, in un
mercato in espansione come quello dei pagamenti digitali.
I ricavi da nuovi business sono saliti del 15,2% a 37,5 milioni
di euro, in particolare grazie ai servizi di open payment, alle
soluzioni tecnologiche fornite a società terze e al corporate e
investment banking.
Confermata la solidità patrimoniale del gruppo. Il Cet1
consolidato è infatti pari a 11,99% e il Total Capital Ratio 14,39%
(erano rispettivamente 12,28% e 14,19% a fine 2021, con una leggera
flessione principalmente per effetto degli assorbimenti connessi
alla rilevante crescita degli impieghi e per l'impatto del
principio contabile Ifrs9). I coefficienti patrimoniali non
incorporano ancora gli effetti positivi derivanti dall'adozione dei
modelli interni avanzati (Airb), per i quali il gruppo ha
recentemente ricevuto l'autorizzazione da Banca d'Italia. Tali
effetti cominceranno a prodursi dal mese di agosto e saranno
visibili a partire dal terzo trimestre dell'anno.
Positivi anche gli indicatori relativi alla liquidità. L'indice
Lcr del gruppo è pari a 195,4%, mentre l'indice Nsfr è pari a 132%
(per entrambi gli indicatori i limiti minimi previsti sono pari al
100%).
com/cce
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August 10, 2022 10:33 ET (14:33 GMT)
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