Borsa: che occasione i buyback (Mi.Fi.)
04 Luglio 2022 - 09:12AM
MF Dow Jones (Italiano)
La società dei sogni è come Apple, che nel 2022 ha approvato un
buyback monstre da 90 miliardi di dollari , ovvero oltre due volte
la capitalizzazione di Eni. Però anche a Piazza Affari la pratica
degli acquisti delle proprie azioni ha un peso importante. Secondo
quando ha calcolato MF-Milano Finanza in base ai dati comunicati al
mercato dalle stesse società, da inizio anno già una trentina di
blue chip ha previsto buyback per almeno 8,1 miliardi di euro. Il
dato potrebbe salire a 9,5 miliardi se Eni alzasse gli acquisti dal
minimo atteso di 1,1 miliardi a 2,5 miliardi, meccanismo legato al
prezzo del greggio con un rapporto di diretta proporzionalità. Le
regine del buyback. Come si può leggere nella tabella in pagina, le
regine del buyback a Piazza Affari sono Intesa Sanpaolo (1,7
miliardi), Unicredit (1,58 miliardi), Eni (1,1 miliardi) ed Enel (2
miliardi nei prossimi 18 mesi).
La banca guidata dall'ad Carlo Messina ha approvato un corposo
piano di acquisti nel 2022 per 3,4 miliardi di euro. Ma ha dato
esecuzione per ora solo a 1,7 miliardi, riservandosi alla
pubblicazione dei conti 2022 la decisione sull'altra metà
dell'importo. Questo perché la situazione è complessa, fra guerra
in Ucraina, inflazione ai massimi degli ultimi 40 anni (8,6% a
giugno nell'Eurozona) e banche centrali determinate ad alzare i
tassi fino a raffreddare il carovita anche se ciò potrebbe portare
l'economia in recessione. A questo si aggiunga il fatto che
Francoforte ha già messo le mani avanti sulla distribuzione di
capitale. Giovedì 30 giugno Andrea Enria, il presidente del
consiglio di vigilanza della Bce, ha infatti avvertito che agli
istituti di credito verrà proposto il ricalcolo dei dividendi
incentrato su scenari avversi con la contestuale revisione delle
previsioni relative ai livelli patrimoniali in uno scenario più
rischioso che includa un embargo sul gas o una recessione. Il
mercato si ricorda ancora che nel 2020 la Bce congelò sia dividendi
sia buyback e a questo punto si comprende la cautela di Ca' de
Sass, il cui programma d'acquisti, in ogni caso, è già stato
approvato da Francoforte. Tra l'altro la banca ha specificato che
le azioni saranno annullate, a beneficio del valore del titolo. Una
mossa simile è stata fatta da Unicredit, guidata dal ceo Andrea
Orcel. Il gruppo ha nel cassetto un piano da 2,5 miliardi di
acquisto di azioni. Ma ha annunciato l'avvio immediato di un
buyback da 1,58 miliardi (con l'ok della Bce) riservandosi di
decidere sul miliardo residuo più avanti, in attesa di capire come
evolverà la complessa situazione geopolitica. Unicredit prevede di
arrivare a fine piano a detenere il 9,84% delle proprie azioni.
Fabio Caldato, partner di Olympia Wealth Management, è un
"sostenitore del buyback. Come spesso accade, tuttavia, non è
l'uso, ma l'abuso di uno strumento a creare criticità. Negli Usa
una grande maggioranza di società ha fatto largo utilizzo di questo
strumento e i dati dimostrano che i volumi totali del buyback a
Wall Street sono direttamente proporzionali o quasi all'andamento
di borsa". Ciò testimonia, secondo il gestore che lavora a Londra,
"un errore di fondo: nei momenti di crisi borsistica anche le
aziende buone e solide subiscono cali del prezzo azionario ed è
proprio quello il momento più propizio per implementare il buyback
e non, come emerge, in periodi di euforia. In Italia assistiamo a
un fenomeno più sano. Le due banche principali hanno annunciato il
ricorso al buyback per cifre rotonde e, visto il contesto attuale,
crediamo sia una scelta intelligente".
Con i mercati scossi dalla paura di una recessione in arrivo,
Lorenzo Batacchi, portfolio manager di Bper Banca e membro Assiom
Forex, ritiene che "sarebbe interessante vedere se le società
iniziano ora a varare piani di questo tipo, che potrebbero
diventare interessanti per gli investitori magari in agosto, quando
i mercati, scesi ulteriormente, cercheranno di stabilizzarsi. A
quel punto si inizierà a ragionare andando a cercare titoli di
valore. E i piani di buyback possono rappresentare un elemento di
grande interesse".
Come funziona il buyback? È il riacquisto d'azioni proprie da
parte della stessa società che le ha emesse. Si tratta di una
pratica che, per i titoli quotati, fa riferimento sia al Codice
civile italiano sia alla normativa europea della Market Abuse
Regulation (Mar). Il primo stabilisce che un'impresa può rilevare
fino al 20% delle proprie azioni, la seconda prevede per esempio
che sia un soggetto esterno, di solito una banca d'affari (spesso
sono americane) a comprare i titoli all'interno di una fascia di
valore predefinita, in modo da evitare possibili manipolazioni dei
prezzi. Di solito la prassi di mercato prevede che il tetto al
buyback sia del 10% perché i proxy advisor - società che forniscono
consulenza agli investitori istituzionali su come votare
all'assemblea generale degli azionisti - preferiscono che non si
ecceda questa soglia. Per effettuare l'operazione, le banche devono
ottenere preventivamente il via libera di Bce.
Il buyback viene effettuato per diverse ragioni: per costruire
un serbatoio di titoli da destinare ai manager per incentivarli a
restare in azienda, oppure perché si crede che la società scambi a
sconto in borsa e che di conseguenza in futuro potrebbe valere di
più. Oppure ancora come sottostante per bond convertibili o per
deliberare possibili acquisizioni in futuro. In quest' ultimo caso
si comprano i titoli quando sono scambiati a prezzi depressi, si
sostiene così il loro andamento in borsa e li si usa eventualmente
in un secondo momento, quando i mercati tornano a crescere, per
offrirli carta contro carta in operazioni di M&A. L'obiettivo
del buyback è indicato nella delibera originaria d'assemblea che lo
approva. Se per esempio si compra titoli per annullarli, bisogna
averlo riportato in precedenza nel documento di approvazione
dell'operazione. Così come se si intende eventualmente reimmetterli
in un secondo momento sul mercato. Nel 2021 Mps ha collocato in
borsa il 3,62% del proprio capitale.I titoli oggetto di buyback
restringono il flottante, non percepiscono dividendo e non hanno
diritto di voto.
Interpump è fra le società dell'indice Ftse Mib che da oltre
vent' anni rinnova i piani di buyback, ritenuti funzionali alla
crescita aziendale. Il modello del gruppo, che ha realizzato oltre
80 acquisizioni, prevede una grande autonomia per le aziende
acquisite, con gli imprenditori spesso ancora oggi alla guida delle
società e che hanno ricevuto pacchetti di azioni come corrispettivo
dell'acquisizione.
red
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MF-DJ NEWS
0408:56 lug 2022
(END) Dow Jones Newswires
July 04, 2022 02:57 ET (06:57 GMT)
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