Ansaldo E.: ad Marino accelera e vara aumento fino a 525 mln (Messaggero)
29 Novembre 2022 - 10:23AM
MF Dow Jones (Italiano)
L'aut aut dell'ad Giuseppe Marino ha avuto effetto. Ieri il Cda
di Ansaldo Energia ha varato un aumento di capitale che si aggira
attorno a 525 mln (300 mln freschi, 200 mln di conversione prestito
soci, 25 mln conversione interessi di quest' ultimo) per sostenere
il piano di rilancio.
Lo scrive il "Messaggero" precisando che l'iniezione di equity,
entro l'anno, è indispensabile per far uscire la società dalle
strettoie dell'art. 2446 codice civile: le perdite del primo
semestre pari a 446 mmln sono superiori a un terzo del capitale che
va ricostituito.
Oggi pomeriggio è in programma a Milano la nuova riunione del
vertice di Ansaldo Energia con gli istituti creditori che avevano
già incontrato il 3 novembre in Mediobanca, advisor della società
assieme a Lazard, per illustrate le linee guida del piano
industriale al 2027 preparato da Bcg che prevede una svolta del
business verso attività green e nucleare: i ricavi al 2027 saranno
1,5 mld con un Ebit di 160 mln, il core business delle turbine si
dimezzerà, lo storage e idrogeno al 25%, il nucleare al 10%.
Nell'incontro odierno, Marino preciserà la manovra finanziaria,
imperniata sulla ricapitalizzazione accompagnata da una
rinegoziazione del debito mediante allungamento delle scadenze:
circa 1,1 mld, di cui 450 mln per cassa con Intesa Sanpaolo,
Unicredit, Bnp, Hsbc, Commerzbank, Credit Agricole, SocGen,
Santander, Barclays, Bpm e Sace come garante.
La terapia d'urto, spiega il quotidiano, è stata varata entro
l'anno per evitare uno strappo manageriale che avrebbe acuito la
crisi di Ansaldo Energia, provocata dall'attuale congiuntura
negativa. L'assemblea della società a fine ottobre, aveva rinviato
il rafforzamento patrimoniale al 2023 con l'impegno, formalizzato
da Cdp equity, in una lettera di "valutare tutte le iniziative di
intervento possibile, ivi compresa la ricapitalizzazione della
società, eventualmente in concorso con altri soggetti".
Ma il 18 novembre Marino, incontrando le rappresentanze
sindacali in occasione di uno sciopero improvviso dei dipendenti
per denunciare lo stato precario in cui versa la fabbrica priva di
prospettive, aveva garantito: "la ricapitalizzazione deve arrivare
entro fine 2022".
E quando il leader della Fiom gli ha ricordato che l'assemblea
aveva rinviato il rafforzamento al prossimo anno, egli ha
preannunciato le dimissioni in assenza di un versamento del socio
pubblico. Nei giorni successivi si sarebbe tenuto un confronto
molto aspro a Roma fra Marino e i vertici di Cdp Equity ai quali ha
ribadito la sua intenzione di lasciare nel caso in cui non ci fosse
stato un intervento adeguato e immediato.
gug
(END) Dow Jones Newswires
November 29, 2022 04:08 ET (09:08 GMT)
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