Isab Lukoil: avanza ipotesi commissariamento a tempo (stampa)
30 Novembre 2022 - 09:23AM
MF Dow Jones (Italiano)
Avanza l'idea di salvare la raffineria di Priolo con un
passaggio temporaneo sotto la gestione statale. Non una vera
nazionalizzazione, ma un procedimento simile a quello adottato
dalla Germania per le raffinerie Rosneft. Mutuando la legge tedesca
sulla sicurezza energetica, si lavorerebbe ad estendere l'attuale
campo di applicazione del "golden power", cioè i poteri speciali da
parte del governo, per applicarli ad atti e delibere anche diversi
e precedenti a un'operazione di cessione.
Lo scrive il "Sole 24 Ore" aggiungendo che poi, laddove sia
dimostrato che è a rischio la continuità operativa, gli impianti,
considerati un'infrastruttura critica di rilevanza strategica
nazionale, potrebbero essere sottoposti a un regime di
amministrazione fiduciaria temporanea (ad esempio la proposta
Nicita prevederebbe 6 mesi prorogabili al massimo fino a un
anno).
Una norma potrebbe approdare al consiglio dei ministri forse già
domani, o a quello della settimana prossima, con la possibile forma
del decreto legge. Ci sono comunque ancora valutazioni dei
ministeri coinvolti: Imprese e made in Italy, Ambiente e sicurezza
energetica oltre all'Economia che mantiene una certa prudenza.
In sostanza, l'ipotesi normativa prevede una sorta di
commissariamento statale a tempo. Durante questo periodo la
proprietà potrebbe continuare a valutare eventuali offerte di
cessione, che sono in questa fase caldeggiate dal governo:
contatti, anche mediati da advisor, sarebbero in corso ma occorre
tempo per valutarne la praticabilità.
La soluzione è complessa, tecnicamente si tratterebbe di una
forzatura giuridica ma in un eventuale confronto con la Commissione
il governo potrebbe far valere appunto il precedente tedesco
dell'amministrazione fiduciaria.
Isab, proprietaria di due raffinerie nel cuore della zona
industriale di Siracusa, fa capo alla russa Lukoil e rischia di
chiudere stretta nella tenaglia tra il mancato credito delle
banche, che temono sanzioni indirette, e l'embargo del petrolio
russo da raffinare che scatta il 5 dicembre.
Di soluzione ibrida, sulla falsariga di quello che ha fatto la
Germania con Sefe, ex filiale tedesca di Gazprom, nazionalizzata
anche grazie al contributo della Commissione Ue perché è una
questione di "interesse nazionale", parla anche il "Corriere della
Sera". Nel frattempo in settimana è previsto un altro incontro
degli istituti (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm e Mps) con
Sace. Le banche, oltre alla garanzia sui finanziamenti, chiedono
anche la manleva su eventuali sanzioni americane e il
coinvolgimento di Cdp in un'operazione di sistema.
gug
(END) Dow Jones Newswires
November 30, 2022 03:08 ET (08:08 GMT)
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