Sanita': le notizie della settimana
03 Giugno 2023 - 05:16PM
MF Dow Jones (Italiano)
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 31 mag - Performance Lea/
Aceti: "La maggioranza delle inadempienti sono a statuto speciale,
riflettere sull'autonomia"
Su sette Regioni inadempienti nel 2021 rispetto ai Livelli
essenziali di assistenza, oltre alle due commissariate Molise e
Calabria e alla Campania che è in piano di rientro, la maggioranza
è a statuto speciale: Pa di Bolzano, Sicilia, Sardegna e Valle
d'Aosta. Quattro inadempienti, inoltre, sulle complessive sei
Regioni cui è assegnato lo "statuto". "Questo dato - commenta
Tonino Aceti, presidente di Salutequità - va letto in combinato
disposto con il quadro fornito dalla Corte dei conti che ci dice
come anche dal punto di vista della gestione economica e dei
disavanzi si tratti di Regioni profondamente in difficoltà.
Elementi che devono farci riflettere soprattutto in un momento
storico come questo, in cui si sta parlando di nuovo con forza di
autonomia: non possiamo non partire dalle evidenze che sono queste
e cioè inadempienza sui servizi Lea e criticità sui conti".
Ma se questa è a " caldo" la prima valutazione sul nuovo
monitoraggio Lea, più in generale secondo Aceti servirebbe
implementare la griglia degli indicatori "core" con elementi oggi
inseriti nel limbo "no core" come i Percorsi diagnostico
terapeutici assistenziali (Pdta), su cui, ricorda, ""girano" tutto
l'investimento del Piano nazionale di ripresa e resilienza e tutto
il Dm 77 che ridisegna l'assistenza delle cure sul territorio. Il
Pdta è una dimensione di esito degli investimenti e delle riforme
che si stanno facendo con il Pnrr: tenerlo fuori dai "core"
significa usarlo ma non valutarlo".
Di più: secondo il presidente di Salutequità "occorre tornare ad
agganciare le risorse al miglioramento delle performance". E i Lea
andrebbero attualizzati inserendo indicatori cruciali come la
telemedicina, la qualità dell'assistenza prestata e non solo le ore
dedicate all'Adi, il tempo di permanenza dei pazienti in Pronto
soccorso, le cure primarie e i medici di famiglia, l'aderenza alle
terapie e l'innovazione tecnologica, la capacità di accesso a
farmaci e dispositivi medici innovativi.
Ma ampliando lo sguardo, "più in generale se si guardano le
performance critiche sulle coperture vaccinali - aggiunge Aceti -
vanno portati a segno documenti di programmazione oggi in stand-by
come il Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2023-2025". Su cui
c'è stata la mancata Intesa solo una manciata di giorni fa, per
problemi di risorse. "Le nozze con i fichi secchi non si possono
fare - concede Aceti - e le Regioni si trovano alle prese con un
calendario vaccini sempre più ricco e quindi sempre più costoso. Ma
non si può tenere a bagnomaria un atto così importante, soprattutto
a fronte di performance che vanno peggiorando".
Mancano sempre all'appello poi altri due fari illuminanti delle
strategie di politica sanitaria nazionale, che il ministro
Schillaci e la presidente del Consiglio ribadiscono di voler
riorganizzare: il Patto per la salute e un Piano sanitario
nazionale che non si vede da 15 anni. "Il Patto per la salute è
ormai "vecchio" in quanto scritto in tempi pre pandemia e solo
confermato nel 2021 - avvisa Aceti - mentre il Piano sanitario
nazionale è fermo all'edizione 2006-2008. È paradossale che mentre
Regioni importanti come il Veneto e l'Emilia Romagna continuano a
varare i propri piani sanitari regionali, la programmazione
nazionale su questo fronte sia assente. Quello che chiediamo, con
forza, è il rilancio di una strategia organica sul futuro del Ssn
".
(RADIOCOR) 03-06-23 17:00:08 (0058) 5 NNNN
(END) Dow Jones Newswires
June 03, 2023 11:01 ET (15:01 GMT)
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