Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di Iren contro la sospensiva dell'Antitrust e aperto alle modifiche contrattuali unilaterali che comportano rincari in bolletta se il contratto è in scadenza. La sentenza, si legge su Milano Finanza, tende una mano agli operatori, senza scardinare del tutto l'impianto dell'articolo 3 del decreto Aiuti-bis, che congelava gli aumenti fino ad aprile 2023, e di fatto passa la palla al Governo. Una decisione salomonica, insomma, che cerca di tutelare i consumatori vessati dal caro-bollette da aumenti a pioggia, ma senza dimenticare le richieste degli operatori, alle prese con approvvigionamenti di materia prima aumentati di 6-7 volte nel corso dell'anno. Il tutto, sul filo legale dello ius variandi, che secondo la sentenza si applica solo ai contratti che non siano scaduti mentre resta valida la facoltà di esercitarlo per i «rinnovi contrattuali conseguenti a scadenze concordate dalle parti».

Il Consiglio di Stato, infatti, ha sospeso le misure cautelari dell'Antitrust «nella parte in cui esso investa contratti a tempo determinato o contratti che prevedano una scadenza predeterminata delle condizioni economiche a data precedente il 30 aprile 2023 essendo in questione in tal caso non l'esercizio dello ius variandi ma un rinnovo contrattuale liberamente pattuito dalle parti». In altre parole, il Consiglio di Stato interviene sull'interpretazione estensiva del provvedimento Antitrust, giustificando gli aumenti quando si deve procedere al rinnovo del contratto luce o gas.

Iren si è trovata a fare da apripista mossa da un'urgenza maggiore alla luce dei conti del terzo trimestre (utile dimezzato a 138 milioni di euro), ma ora ha creato un precedente per tutto il settore. La società guidata dall'ad Gianni Vittorio Armani «accoglie con soddisfazione il pronunciamento del Consiglio di Stato che, effettuando valutazioni anche di merito, annulla la sospensiva disposta dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nell'ottobre scorso in merito al rinnovo delle condizioni economiche alla scadenza». Un pronunciamento , secondo Iren «che potrà contribuire a chiarire al meglio una questione che coinvolge tutte le utilities, un comparto già duramente colpito dalla crisi energetica». Ora si attende «con fiducia il pronunciamento nel merito del Tar del Lazio, previsto a febbraio 2023». Soddisfatti anche gli operatori rappresentati da Utilitalia. «La delibera odierna (di ieri, ndr) del Consiglio di Stato rappresenta un primo passo nella giusta direzione per chiarire la questione degli aumenti dei prezzi dell'energia previsti alla scadenza dei contratti, bloccati nei giorni scorsi dall'Antitrust», spiegano dalla Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche, «ed evidenzia come una questione così strategica debba essere risolta attraverso una chiara decisione politica, e non a colpi di sentenze». Per restare sul fronte politico, la sentenza accoglie indirettamente il testo dell'emendamento, ancora senza firma, che nei giorni scorsi si aggirava nei corridoi della Camera, delineando modifiche proprio al contestato articolo 3 del dl Aiuti.

liv

MF-DJ NEWS

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