Bollette: scudo Milleproroghe vale solo per vecchi contratti (stampa)
30 Dicembre 2022 - 10:09AM
MF Dow Jones (Italiano)
Lo scudo anti-rincari del Milleproroghe vale solo per i vecchi
contratti fino a giugno per le bollette luce e gas, sui rinnovi non
avrà efficacia. Lo stop ai rinnovi potrebbe ora essere inserito in
un nuovo provvedimento, visti in tempi strettissimi del Decreto
atteso in Gazzetta ufficiale entro fine anno. Il braccio di ferro e
le valutazioni sul dossier sono andate avanti ieri fino a tarda
sera per poi arrivare alla decisione di lasciare inalterata la
norma prevista nella bozza circolata nei giorni scorsi. Sulle
valutazioni dell'ultima ora hanno prevalso i nodi legali, non
facili da sbrogliare, dopo la sentenza del Consiglio di Stato sul
caso Iren.
Lo scrive il "Messaggero" precisando che le società fornitrici
nei rinnovi dei contratti in scadenza potranno modificare le
condizioni generali sul prezzo rispettando il preavviso di tre
mesi. Confermata anche l'estensione di altri due mesi, fino a
giugno 2023, della sospensione delle modifiche unilaterali ai
contratti di luce e gas in vigore introdotta dal Dl Aiuti bis.
Formalmente la pronuncia del Consiglio di Stato vale solo per
chi aveva fatto ricorso, e cioè per gli aumenti che Iren ha
disposto a partire da dicembre, spiega il "Sole 24 Ore".. Ma le
altre otto utility, tra cui Eni, Enel, Acea, A2A, Hera, devono
attendere una pronuncia del Tar, presumibilmente nella seduta
dell'11 gennaio, per avere riconosciuto per i loro casi lo stesso
orientamento (dunque la sospensiva del provvedimento dell'Antitrsut
in vista del pronunciamento nel merito del Tar stesso). Dopo Iren
ed Enel, in queste ore anche Edison ha presentato ricorso al Tar
del Lazio.
L'intervento del governo (che comunque non avrebbe avuto effetto
retroattivo), prosegue il quotidiano rosa, è volto quindi a evitare
la situazione di incertezza che si potrebbe creare in attesa dei
vari pronunciamenti. La sostanza però non cambia: gli adeguamenti
nei fatti sono stati legittimati dai giudici, tanto è vero che gli
aumenti stanno scattando in questi giorni.
Depennare la norma cambierebbe ben poco. Altra cosa sarebbe se
il governo decidesse, invece, di esplicitare il fatto che le
modifiche non si possono fare nemmeno alla scadenza delle
condizioni. A quel punto gli adeguamenti diverrebbero illegittimi,
ma l'esecutivo si assumerebbe un elevato rischio economico: sarebbe
un cambio delle regole in corsa e questo innescherebbe ulteriori
ricorsi (peraltro con il precedente del Consiglio di Stato). A meno
che, come hanno suggerito i giudici amministrativi, lo Stato non si
sobbarcasse degli oneri economici derivanti dal differenziale del
prezzo di vendita dell'energia e quello pagato dalle utility. Nella
sostanza un price cap nazionale.
gug
(END) Dow Jones Newswires
December 30, 2022 03:54 ET (08:54 GMT)
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