L'area studi di Mediobanca indica per la Gdo italiana una
crescita delle vendite nel 2022 del 6,7%, nonostante l'ebit margin
in calo all'1,4% dal 2,4% del 2021.
Un dato che è al centro della nuova edizione dell'osservatorio
sulla Gdo nazionale e internazionale a prevalenza alimentare che
aggrega i dati economici e finanziari di 130 aziende nazionali e 31
maggiori player internazionali per il periodo 2017-2021.
I dati preliminari indicano per grandi retailer
internazionali
quotati vendite nel 2022 in aumento del 7,8% ma con un calo dei
margini industriali del 6,2%. Per la Gdo italiana è attesa invece,
come accennato, una crescita delle vendite.
La concentrazione del mercato italiano della grande
distribuzione organizzata è stabile: la market share dei primi
cinque retailer è pari al 57,1%, restando al di sopra di quella
della Spagna (49,8%), ma lontana da Paesi Bassi (80,1%) Francia
(78,4%), Gran Bretagna (75,4%) e Germania (75%).
Nel periodo 2018-2021, 14 operatori indipendenti sono entrati
nel perimetro della distribuzione organizzata, altri 5 si sono
spostati all'interno del segmento. VeGè è l'operatore che ha
attratto il maggior numero di nuovi associati (9), secondo posto
per D.IT che ha attratto 3 societá, due nuovi ingressi per Selex e
Crai e uno ciascuno per C3, Agorá e Despar.
Il ritorno dell'inflazione ha eroso il potere d'acquisto dei
consumatori, facendo calare la domanda nella Gdo del 6% a gennaio
2023. La ricerca di maggiori opportunitá di risparmio da parte dei
consumatori ha spinto, i prodotti a marchio del distributore che
hanno raggiunto nel 2022 vendite pari a 12,8 miliardi, un +9,4%
a/a. In calo la pressione promozionale, dal 28,3% del 2019 al 22,4%
di settembre 2022 quale primo argine di difesa della Gdo
all'incertezza sui costi e ai problemi di approvvigionamento.
Le aziende della distribuzione organizzata con fatturato
superiore a 500 milioni sono venticinque, dal Gruppo Unicomm con
oltre 2 miliardi, alla Migross con 509 milioni. La Gruppo Arena
presenta l'indice di redditivitá del capitale investito (Roi)
migliore nel 2021, pari al 23,4%, seguita da altri tredici gruppi
con indici in doppia cifra. Il maggiore incremento di fatturato nel
2021 è stato realizzato da Abbi Holding (+34,1%), che distanzia i
Supermercati Tosano Cerea, in crescita del 14,9%, la Mega Holding
(Megamark), del 12,2%, e la Retail Evolution Holding (Iperal)
dell'11,2%. In aggregato i venticinque operatori fatturano 26,7
miliardi, sono cresciuti nel 2021 del 4,1% e segnano un Roi medio
del 7,6%.
Le vendite degli operatori italiani hanno registrato un aumento
del 3,5% rispetto al 2020, +10,8% sul 2017 (+2,6% medio annuo). Il
Roi del sistema nel 2021 è stato del 5,5%, stabile sul 5,6% del
2020 ma superiore alla media del 2017-2019 (4,7%). Nel 2021 tutti i
segmenti hanno segnato una riduzione del Roi: i discount dal 16,8%
del 2020 al 14,2% del 2021, la distribuzione organizzata dall'8,7%
al 7,6% e la grande distribuzione dal 4,9% al 3,6%. In
miglioramento invece: Coop che è passata dallo 0,2% del
2020all'1,6% del 2021.
MD è al primo posto in termini di crescita delle vendite tra il
2017 e
il 2021 con un +9,7% medio annuo, davanti Lidl Italia (+8%) e
Agorá (+7,6%).Seguono Eurospin (+6,9%), Conad (+6,7%) e Selex
(+5,2%). Nell'ultimo anno, però, sono Agorá ed Eurospin a
realizzare le migliori performance (+7,7% in entrambi i casi),
seguiti da Lidl Italia (+6,7%) e Finiper Canova (Iper-Unes)
(+6,6%). A ridosso delle prime posizioni si trova MD in progresso
del 5,6% e Conad (+5,5%). In termini di redditivitá del capitale
investito, primeggia Eurospin con il 18,2%, seguita da MD (15,1%) e
Lidl (11,3%).
Eurospin si afferma anche sul gradino più alto del podio per gli
utili cumulati tra il 2017 e il 2021: 1.286 milioni, superando
Esselunga (1.195 milioni). A poca distanza VèGè a 1.078 milioni e
Selex (1.056 milioni). Carrefour ha cumulato perdite per 766
milioni, Coop per 410 milioni e Penny Market per 43 milioni. Coop
Alleanza 3.0 è la maggiore cooperativa italiana con vendite nel
2021 pari a 4.301 milioni, seguita Pac 2000(Gruppo Conad) a 3.921
milioni e Conad Nord Ovest a 2.671 milioni che precede Unicoop
Firenze a 2.349 milioni.
Il tema della sensibilità ambientale si è dimostrato una
priorità: dal 2019, per le aziende italiane, l'intensitá energetica
è calata del 15% e quella carbonica del 14,4%. In riduzione anche
la produzione di rifiuti (-3,7%) che raggiungono il 68,3% nella
componente avviata a recupero.
rbo
(END) Dow Jones Newswires
March 16, 2023 13:01 ET (17:01 GMT)
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