Mediobanca: al via rinnovo cda (MF)
23 Marzo 2023 - 09:31AM
MF Dow Jones (Italiano)
Fischio d'inizio per il rinnovo del vertice di Mediobanca. Oggi
il consiglio di amministrazione della merchant bank milanese
dovrebbe avviare formalmente i lavori con la nomina dell'head
hunter che lo affiancherà nella stesura della lista. Si tratterà
della tappa iniziale di un processo che occuperà i prossimi sette
mesi fino all'assemblea del prossimo 28 ottobre.
Il cacciatore di teste, scrive MF-Milano Finanza, dovrebbe
ricevere il doppio incarico di seguire l'autovalutazione e di
gestire il processo di selezione dei candidati che saranno poi
inseriti nella lista. L'iter è quello standard. La prossima tappa
sarà l'approvazione delle linee guida sulla composizione
quali-quantitativa ottimale del nuovo board, un documento che
recepisce le indicazioni del regolatore e pone paletti precisi al
lavoro di selezione. Partirà poi la scrematura dei profili. Come
sempre accade per le banche vigilate dalla Bce, la procedura sarà
particolarmente complessa. Bisognerà tenere conto dei requisiti di
professionalità e onorabilità degli esponenti bancari introdotti da
Francoforte. Il cosiddetto fit and proper assessment valuta
l'esperienza, le competenze e l'adeguata levatura degli esponenti
aziendali candidati a ricoprire un incarico negli organi di
amministrazione di una banca, ad esempio come amministratore
delegato o componente del board.
Mentre il cda sarà al lavoro sulla lista, il mercato tenterà di
decifrare la strategia dei grandi azionisti di Mediobanca. Volontà
della merchant è quella di favorire un processo di normalizzazione
della governance, anche se le tensioni del passato non sembrano
superate.
Dopo la scomparsa di Leonardo, la famiglia Del Vecchio e il ceo
di Delfin Francesco Milleri si sono mossi con prudenza. Vero è che
all'assemblea dell'ottobre scorso il primo azionista (19,8%) ha
scelto di non esprimersi su due punti all'ordine del giorno
relativi alla remunerazione, ma non ci sono state altre iniziative.
Il terreno del resto rimane scivoloso: la Bce ha infatti negato a
Delfin il nulla osta a superare il 20% in assenza di licenza
bancaria e, sebbene nei prossimi mesi non possa escludersi una
nuova richiesta di autorizzazione da parte dell'azionista, la
strada appare stretta. Tutto tace invece sul fronte dell'altro
nuovo inquilino di Mediobanca, ossia Francesco Gaetano Caltagirone,
fermo dalla primavera scorsa al 5,6% ma assente all'ultima
assemblea. Alcune ricostruzioni suggeriscono che l'ingegnere romano
potrebbe avere una partecipazione superiore ma, per il momento, non
arrivano conferme. Non è comunque sfuggito al mercato il recente
attivismo di Caltagirone nella finanza milanese. Se il mese scorso
è stato siglato un patto parasociale con Poste nell'azionariato di
Anima Holding, proprio ieri Fabio Corsico (il responsabile
relazioni esterne, affari istituzionali e sviluppo del gruppo
romano) è stato nominato vice presidente della società. Mosse che
confermano una forte attenzione per gli equilibri che potrebbero
prendere forma nella city milanese.
alu
fine
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