Moda: in 2021 ripresa a V, Prada prima per ricavi (Mediobanca R&S)
21 Febbraio 2023 - 11:16AM
MF Dow Jones (Italiano)
Nel 2021 il giro d'affari delle 152 maggiori aziende della moda
ha evidenziato una ripresa a V a 68,6 miliardi di euro, +32,7% sul
2020, superando dello 0,9% i livelli pre-pandemici, con l'impiego
di quasi 260 mila dipendenti (+1,3% sul 2020 e -4,4% sul 2019). Il
fatturato estero registra un rimbalzo più sostenuto (+35,7%)
rispetto a quello nazionale (+28,7%). I produttori di alta gamma
reagiscono con maggior forza rispetto a quelli mass-market,
superando i livelli del 2019 dell'1,1%, mentre i produttori della
fascia più economica si trovano ancora al di sotto dei livelli
pre-crisi (-3,6%).
E' quanto emerge dal report dell'Area Studi Mediobanca sulle
maggiori
aziende della moda in Italia, che aggrega i dati finanziari di
152
societá del settore con sede nel nostro Paese.
Le medie imprese a controllo italiano segnano una ripresa più
incisiva (+6,6% sul 2019) rispetto alle grandi (-1,7%) e a quelle a
controllo estero (+3,3%), a conferma della maggiore dinamicità e
flessibilità di questa classe dimensionale, fiore all'occhiello del
sistema industriale italiano. Le prime venti aziende rappresentano
da sole oltre la metà del fatturato aggregato.
Al primo posto per ricavi si conferma Prada (3,4 mld) che
precede Luxottica Group (3,2 mld), consolidata dalla multinazionale
EssilorLuxottica, e Calzedonia Holding (2,5 mld). Seguono Moncler e
Giorgio Armani con un giro d'affari di 2 mld ciascuno.
La redditività segnala una dinamica calante: l'Ebit margin
scende dal 12,1% del 2019 al 10,6% del 2021, dopo l'impatto
dirompente della crisi quando si era fermato al 4,5%. Il comparto
pelli, cuoio e calzature riporta i margini più soddisfacenti (15,7%
nel 2021), seguito dall'occhialeria (12,3%). Abbigliamento e
gioielleria sono gli unici due settori produttivi ad aver
migliorato i margini nel triennio, superando i livelli
pre-crisi.
I prodotti di alta qualità continuano a premiare la redditività,
con l'alta gamma a chiudere il 2021 con un Ebit margin del 10,8%,
il 46% al di sopra dei valori dei produttori mass market (7,4%). Il
podio per redditività vede al primo posto Fendi (32,8%), davanti a
Renato Corti (29,5%) e Gingi (29,2%, principale marchio Elisabetta
Franchi).
In rimbalzo del 46,4% sul 2020 gli investimenti che superano
dell'8,9% i livelli pre-crisi (330 milioni in più sul 2019). Tra le
aziende produttive, nel comparto della gioielleria la crescita è
stata anche più consistente (+189,1%).
Sul fronte patrimoniale, le aziende della moda rafforzano la
propria struttura finanziaria (debiti finanziari sul capitale netto
al 40,8% nel 2021 dal 56,8% del 2019), con i produttori di
occhiali, abbigliamento e tessuti a distinguersi come i più
capitalizzati. La liquidità sale a livello aggregato dal 38,6% dei
debiti finanziari nel 2019 al 55,3% nel 2021. Per le aziende
produttive si segnala l'aumento del numero di imprese attribuibili
alla fascia investment grade, la cui incidenza è passata dal 79,9%
nel 2019 all'87,2% nel 2021.
pl
(END) Dow Jones Newswires
February 21, 2023 05:01 ET (10:01 GMT)
Copyright (c) 2023 MF-Dow Jones News Srl.
Grafico Azioni Moncler (BIT:MONC)
Storico
Da Mag 2023 a Giu 2023
Grafico Azioni Moncler (BIT:MONC)
Storico
Da Giu 2022 a Giu 2023