Cassa Depositi e Prestiti alza il dividendo ed è pronta a distribuire agli azionisti quasi 1,4 miliardi. Il management porterà in assemblea, prevista in prima convocazione il 24 maggio e in seconda il primo giugno, la proposta di pagare 4,05 euro per azione. Scelta che, se confermata, frutterà all'azionista Tesoro, che detiene l'82,77% del capitale, poco più di 1,1 miliardi. Tali risorse, scrive MF-Milano Finanza, andranno a sommarsi agli 1,4 miliardi già incassati dalle partecipate quotate: Eni, Enel, Enav, Leonardo e Poste. Alle fondazioni bancarie, soci di minoranza della spa di via Goito, spetteranno invece oltre 218 milioni di euro.

Dario Scannapieco, amministratore delegato di Cdp, e il presidente Giovanni Gorno Tempini hanno quindi tenuto fede all'impegno di garantire anche per quest'anno lo stacco della cedola. La politica di remunerazione dei soci è stata però bilanciata dalla volontà di ricostruire un buffer di sicurezza del capitale. Esigenza emersa già lo scorso anno, quando si optò per una cedola al 55% dell'utile, allora pari a 2,4 miliardi, che portò quindi a un dividendo di poco inferiore a 1,3 miliardi. L'ultima parola spetta comunque al Mef.

Dalla relazione finanziaria della Cassa emerge poi la volontà di portare a nuovo utile circa 1,1 miliardi. Per Cdp il 2022 si è chiuso con utili in crescita a 2,5 miliardi, in aumento del 5% sul 2021, quando però la cifra includeva maggiori plusvalenze per 430 milioni. Un contributo significativo ai risultati del gruppo è arrivato dalla partecipate. Alla spa del Tesoro sono stati riversati 1,6 miliardi di dividendi, soprattutto per il contributo dato da Eni e Cdp Equity.

Dalla relazione finanziaria emerge inoltre che la voce "partecipazioni" dello stato patrimoniale attivo è cresciuta da 20,8 a 27,1 miliardi. Quanto al risultato d'esercizio del gruppo, nel 2022 è stato di 6,8 miliardi di euro, in aumento dagli 1,5 miliardi dell'anno prima. Merito degli effetti della valutazione a patrimonio netto di Eni, che da +1,4 miliardi è passata a poco meno di 3,9 miliardi. Per Poste si è passati da 517 a 479 miliardi. Migliora Saipem, svalutata lo scorso anno per 323 milioni e oggi valutata a -27 milioni. Per Nexi la cifra indicata è -208 milioni, risultato che include l'impatto della rettifica contabilizzata all'esito dell'impairment test effettuato sulla partecipazione e per il quale è stato contabilizzato un onere negativo per 190 milioni oltre a un risultato di pertinanza del gruppo di -18 milioni. Webuild è passata da -60 milioni a +18 milioni. Infine Holding Reti Autostradali, che detiene la partecipazioni Autostrade per l'Italia, ha determinato proventi per 284 milioni e un incremento del valore della partecipazione per 91 milioni.

Altri dettagli emergono sulla raccolta netta. Quella sui buoni Cdp ha chiuso positiva per 4,4 miliardi (sebbene in calo dai 7,8 miliardi dell'anno precedente), frutto di sottoscrizioni per quasi 43 miliardi e rimborsi per 38,4 miliardi. La raccolta sui libretti ha stentato ( -8,4 miliardi) per effetto del minor numero di accrediti pensionistici. Da aprile 2022 infatti è stata ripristinata la normale modalità al primo giorno lavorativo del mese che ha ridotto a 11 il numero degli accrediti.

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MF-DJ NEWS

2508:41 apr 2023

 

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