Borsa I.: Testa, dopo ondata delisting stanno per tornare Ipo (Mi.Fi.)
02 Gennaio 2023 - 09:04AM
MF Dow Jones (Italiano)
Nel primo trimestre del 2023 potrebbero arrivare le quotazioni
congelate per la crisi dei mercati degli ultimi mesi. E l'anno
prossimo le novità del Single Order Book e del pool di liquidità
unificato dovrebbero togliere ogni incentivo alle aziende italiane
che stanno valutando di sbarcare su altre borse europee. Ma per
fermare i delisting, esplosi nel 2022, dovranno cambiare le
condizioni economiche. Lo ha detto Fabrizio Testa, ceo di Borsa
Italiana, in un'intervista al programma Ceo Talks su Class-Cnbc
pubblicata su MF-Milano Finanza, tracciando il bilancio di un anno
difficile per Piazza Affari. "Ma come Italia siamo più forti di
prima", ha spiegato, "perché ora abbiamo regole più semplici, una
strategia europea e una più capacità di far leva su intermediari e
investitori".
Domanda. Come esce Piazza Affari dal 2022 nero delle borse?
Risposta. I mercati hanno sofferto. Siamo partiti da 28 mila
punti per scendere fino a 20 mila e poi rimbalzare a 24. Oltre agli
strascichi della pandemia e alle conseguenze della guerra, sono
esplosi l'inflazione e i tassi d'interesse. Tra gli aspetti
positivi c'è il forte ritorno del retail nella contrattazione dei
titoli di Stato. Il Tesoro ha sostenuto il mercato con due
emissioni di Btp Italia, da 11 e da 10 miliardi.
D. L'obbligazionario è spinto dai tassi, per l'azionario c'è
stato meno appetito; il calo dei volumi è netto.
R. Quando il retail si trova con perdite vistose in portafoglio
tira i remi in barca. Quindi c'è stato un rallentamento
dell'attività, ma non molto marcato. Abbiamo comunque continuato a
lavorare per supportare il sistema degli intermediari e creare
l'infrastruttura unica di Euronext.
D. Annunciando l'integrazione avevate fatto due promesse: creare
un bacino di liquidità unico e un'infrastruttura tecnologica
comune. Le avete mantenute?
R. Sì, avevamo in cantiere il trasferimento del Data Center e lo
abbiamo portato da Londra a Bergamo, dove hanno sede i provider di
Aruba. Siamo in fase avanzata di testing e i primi mercati, Equity
e Etf, verranno già migrati entro marzo. A settembre toccherà a
Fixed Income e Derivati. Sul secondo punto, il Single Order Book
garantirà un pool di liquidità accentrato superando i problemi di
accesso di alcuni intermediari.
D. Cos'altro avete in cantiere per il 2023?
R. Un grande progetto riguarda l'espansione della nostra
clearing house. I competitori come Deutsche Boerse o London Stock
Exchange hanno la loro clearing house. Finora Euronext si affidava
a quella londinese, ma ora abbiamo allargato il nostro asset
nazionale a livello di gruppo e da ottobre servirà tutte le sette
borse del sistema.
D. Significa che aumenterà il peso italiano nel circuito?
R. Sì, ma non solo grazie alle due iniziative citate. Il Fixed
Income ha radici molto italiane, non solo per la presenza di Mts ma
anche per i mercati retail come Mot ed ExtraMot, e grazie a realtà
come Elite, che avvicina gli imprenditori a modalità di
finanziamento alternative, come i basket bond, oltre a creare una
pipeline nelle quotazioni. Un progetto di successo che ora verrà
esteso al Portogallo.
D. Ci sono anche novità per le istituzioni finanziarie che
vogliono emettere obbligazioni a livello europeo. Verranno
custodite in Italia.
R. Uno degli asset di Borsa Italiana, Monte Titoli, che ora si
chiama Euronext Securities Milan, aveva il compito di accentrare i
pagamenti e custodire i prodotti emessi. Finora il trend era
depositare i titoli presso altre istituzioni. Ora cerchiamo di
accentrare su di noi l'operazione. Il primo caso è stato un
eurobond di Bper. Il prossimo step prevede che l'emissione avvenga
direttamente sui nostri mercati.
D. Il 2022 è stato l'anno dei delisting. Oltre 25, con un'uscita
da Piazza Affari di 50 miliardi di capitalizzazione. Come spiega la
fuga dal listino?
R. Il fenomeno avviene nei momenti di sofferenza dei mercati,
quando le valutazioni delle aziende scendono sotto certi livelli.
Il fenomeno è anche europeo e perfino americano.
D. Però ci sono anche aziende italiane che decidono di quotarsi
all'estero. Nel mondo Euronext ci sono mercati più attraenti di
Piazza Affari? Che cosa fate per mantenerle le ipo in Italia?
R. Non ci sono motivazioni per andare a quotarsi fuori
dall'Italia. Nel mondo Euronext c'è uniformità di condizioni per
chi si quota. Le differenze sono a livello di Paese, non di
infrastruttura. Anzi, il prossimo anno, quando passeremo
sull'infrastruttura unica e ci saranno il Single Order Book e il
pool di liquidità accentrato, verrà meno anche la problematica di
non avere accesso ad alcuni intermediari o investitori. Ma la
dimostrazione migliore dell'efficienza del nostro mercato è fornita
dal segmento Star, dove abbiamo concentrato le eccellenze tra le
medie imprese nazionali e che vede almeno l'80% di investitori
stranieri.
D. Per fermare la fuga dal listino immaginate un futuro di
specializzazione? Piazza Affari diventerà la borsa delle pmi dentro
Euronext?
R. No. Vogliamo rappresentare un punto di accesso al mercato per
tutti. Abbiamo già importanti progetti, come Tech Leaders,
iniziativa di Euronext che mette l'accento sui protagonisti
tecnologici europei. E' un modo per sfatare il mito che se si vuole
investire in tecnologia bisogna attraversare l'oceano. In Europa
troviamo un'altissima qualità tecnologica. E in questo progetto
abbiamo già almeno 100 società, di cui una ventina sono italiane,
che sono andate a formare un indice che poi verrà usato da
strutturatori e investitori per creare prodotti ad hoc.
D. Le regole del mercato sono troppo complesse?
R. La semplificazione delle regole che Consob e noi abbiamo
apportato nel 2022 è un primo passo e ci sono già miglioramenti in
corso grazie al lavoro della task force del Tesoro e al Libro Verde
sulle riforme di borsa. Infine stiamo lavorando a un Listing Act
europeo per standardizzare i prospetti a livello comunitario e
rendere il nostro mercato ancora più attraente anche
all'estero.
D. Che partenza si aspetta per il 2023?
R. Molti dei soggetti che erano in pipeline nel secondo e terzo
trimestre del 2022 e che hanno rinunciato alla quotazione a causa
del contesto, ora si preparano a rientrare.
red
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January 02, 2023 02:49 ET (07:49 GMT)
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