Ad aprile, massimo entro giugno, il ministero dell'Economia varerà un pacchetto di misure dedicate a Borsa Italiana per accompagnare lo sviluppo dei mercati. La volontà è dare attuazione ai contenuti del Libro verde per la competitività dei mercati finanziari pubblicato dal Tesoro a marzo dello scorso anno. L'annuncio, scrive MF-Milano Finanza, è stato dato dal sottosegretario all'Economia, Federico Freni, in occasione di un convegno alla Camera dedicato alla crescita dell'Euronext Growth Milan, organizzato da Assonext con il sostegno del deputato leghista Giulio Centemero e del senatore Pd, Antonio Misiani.

Un appuntamento cui hanno partecipato anche l'amministratore delegato di Borsa, Federico Testa, e il segretario generale della Consob, Maria Antonietta Scopelliti. Il primo ribadendo la necessità di stabilizzare il bonus quotazioni per le pmi, dando quindi modo di fare programmazione alle aziende che vogliono approdare a Piazza Affari. La seconda sottolineando la necessità di un approccio istituzionale «più favorevole alla semplificazione normativa, all'innovazione e agli incentivi».

Misure utili a mettere in moto i 1.700 miliardi di euro in risparmi degli italiani parcheggiati nei conti correnti bancari, senza che questa massa di capitali entri nel ciclo produttivo. MF-Milano Finanza ha parlato a margine dell'appuntamento con Freni, per capire i punti chiave del provvedimento atteso per la primavera.

Domanda. Il governo lavora a un pacchetto borsa. Sarà nel solco del Listing Act europeo o prevedete di andare anche oltre?

Risposta. Il punto di partenza è l'eccellente lavoro del Tesoro contenuto nel Libro Verde, che contiene analisi e riflessioni mature sul mercato domestico dei capitali e sulle sue reali prospettive di crescita. Una crescita che vogliamo accompagnare con realismo e coerenza: per noi Listing Act e Libro Verde devono camminare mano nella mano. Domanda. Quali parti del libro verde avranno la precedenza nel provvedimento?

Risposta. Personalmente credo che rendere più agevole l'accesso (e la successiva permanenza) ai mercati regolamentati costituisca una priorità, in uno con l'alleggerimento degli oneri amministrativi e di compliance; così pure credo sia necessario intervenire per agevolare le offerte sul mercato secondario e per modificare alcune previsioni dell'ordinamento societario, penso al voto multiplo, che rendono meno fluida la permanenza sul mercato delle nostre Pmi.

D. Sarà rivisto il perimetro della responsabilità della vigilanza?

R. Se il mercato, come diceva ormai trenta anni fa Natalino Irti, è la legge che lo governa, allora la nostra responsabilità aumenta. Un quadro regolamentare adeguato non è sufficiente, è necessario pensare ad un enforcement più efficace e più efficiente. Vigilanza e sanzione non possono più essere identificati come un tutt'uno: l'esperienza degli altri paesi ci dimostra che una vigilanza collaborativa funziona di più e meglio di un sanzionificio.

D. Per la dematerializzazione dei prodotti finanziari ci saranno regole specifiche?

R. Anche in questo caso l'obiettivo è valorizzare l'ottimo lavoro del Libro Verde: l'esperienza del comitato Fintech e della regulatory sandbox insegnano che il futuro va in quella direzione; quindi stimolo a una cornice legislativa che consenta l'emissione e la circolazione di strumenti finanziari digitali tramite Dlt.

D. Come incentivare gli investitori non istituzionali?

R. La scarsa partecipazione degli investitori al dettaglio, soprattutto su alcuni segmenti di mercato, ha radici antiche e può essere arginata solo da un cambio di paradigma. Oltre agli interventi previsti dal Libro Verde, occorre investire su iniziative mirate di educazione finanziaria, che possono contribuire ad arginare la radicata diffidenza degli investitori al dettaglio verso il mercato di borsa. Concetti base come la diversificazione di portafoglio e la relazione rischio-rendimento dovrebbero trovare più spazio anche nelle scuole dell'obbligo.

D. Si parla di preservare la permanenza in borsa. Dove interverrà il mercato?

R. Le imprese italiane tendono troppo spesso a voler uscire dal mercato e il delisting da fenomeno fisiologico e marginale è divenuto patologico. Alcuni interventi mirati si possono adottare per semplificare gli adempimenti e alleggerire gli oneri amministrativi. Ma anche qui serve un cambio di paradigma. Solo un mercato vivace e dinamico attira naturalmente l'ingresso di nuove società e ne favorisce la permanenza. Gli imprenditori devono dunque avere coraggio e fiducia e portare in borsa le proprie eccellenze.

pev

 

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February 17, 2023 02:30 ET (07:30 GMT)

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