Ecomembrane, societá attiva nella progettazione e realizzazione di sistemi di stoccaggio e di contenimento dei gas per la produzione di energia verde, punta a utilizzare i proventi della quotazione su Euronext Growth Milan per sostenere il suo processo di internazionalizzazione, che passa anche attraverso le acquisizioni - una della quali l'azienda conta di realizzare già quest'anno.

E' quanto spiegato a MF-Dowjones da Lorenzo Spedini, fondatore e Ceo del gruppo. Ecomembrane è specializzata nella produzione di gasometri, cupole gasometriche, coperture anti-emissioni realizzate con membrane in tessuto PVC e di ogni componente dei prodotti necessari per la combustione dei biogas e la produzione di energia elettrica.

Ecomembrane è tra le aziende piú internazionalizzate nel proprio settore, con una presenza a livello commerciale in tutti i continenti e in 40 Paesi, con uffici e unitá produttive in Italia e Usa. Il mercato di riferimento è quello delle rinnovabili e del biogas, al centro del processo di transizione energetica che coinvolge l'intero pianeta. Avendo giá realizzato il piú grande gasometro pressostatico a doppia membrana del mondo per la CO2 nel 2022 e, avendo depositato nel 2021 un brevetto per lo stoccaggio di idrogeno, Ecomembrane è oggi in grado fornire prodotti chiave anche nel campo dello stoccaggio di gas innovativi e nella gestione energetica, quali idrogeno e CO2.

"Abbiamo una chiarissima visione di quello che sarà il mercato futuro", afferma Spedini. "Essendo presenti in quaranta paesi, con due unità produttive negli Stati Uniti e in Italia, abbiamo una chiara visione dei settori del biogas e del biometano, grazie anche a nostri due prodotti: uno per lo stoccaggio della C02 e l'altro per lo stoccaggio dell'idrogeno. Ci aspetta quindi una crescita ininterrotta del mercato, che è a sua volta sostenuta dai Governi di tutto il mondo. Forniamo infatti soluzioni che permettono la riduzione del gas serra oltre al fatto che produciamo metano pulito".

"L'Europa", spiega il Ceo di Ecomembrane, "ha investito 37 mld euro per il biometano, mentre gli Usa hanno una detrazione molto rilevante sugli investimenti. Invece, Giappone e Corea del Sud, dove siamo presenti, hanno anche loro forti prospettive di crescita. Noi, abbiamo già investito pesantemente in passato nell'aumento della capacità produttiva, ma abbiamo pensato che, vista la forte crescita attesa del mercato, fosse arrivato il momento di fare due cose: crescere per vie esterne, per acquisire ancora nuova capacità produttiva negli Usa e in Europa, e far conoscere l'azienda, che comunque resta piccola e di stampo familiare e che quindi ha bisogno di essere conosciuta dai clienti, che sono le multiutility, i principali produttori di energia - quindi giganti come Eni - ma anche gli stessi fondi che stanno investendo direttamente in questi impianti. Di fronte a questa situazione, per noi essere visibili da parte dei nostri clienti, che sono essenzialmente concentrati in Centro Europa, è essenziale. Questo insieme e l'internazionalizzazione sono le esigenze principali che ci hanno spinto a questo passaggio".

"La crescita attesa del mercato", prosegue Spedini, "segue due necessità a livello mondiale. La prima riguarda l'abbattimento degli scarti biologici che noi, come essere umani, aziende, città e agricoltura produciamo. La seconda questione è che noi continuiamo ad avere bisogno di energia e se vogliamo fare un passaggio da un'economia basata su fonti fossili ad una basata su un'economia pulita dobbiamo investire nei canali adatti e noi forniamo una tecnologia chiara e esistente, con prodotti funzionali che hanno una storia lunghissima. Queste, tra l'altro, sono esigenze che non vanno a sgonfiarsi con gli alti e bassi dell'economia . Abbiamo quindi una certezza sulla velocità della crescita del mercato".

Il forte sviluppo futuro del mercato si rifletterà anche sui numeri dell'azienda. "Assolutamente. Da una parte siamo stati bravi noi a internazionalizzarci. Dall'altra il mercato cresce e noi cavalchiamo questa crescita. Ci attendiamo uno sviluppo coerente con il triennio precedente e questa stima è prudenziale". Al 31 dicembre 2022, i ricavi di Ecomembrane sono stati pari a 14,2 milioni di euro (rispetto agli 11,7 milioni dell'esercizio 2021), con un Ebitda di 3,3 milioni (2,4 milioni nel 2021). Nel 2022 l'Italia è stata il mercato di riferimento con una quota del 45% sul totale dei ricavi e negli ultimi tre anni è cresciuto molto il peso del mercato Usa, che rappresenta oggi circa il 27% dei ricavi. L'area EMEA (esclusa l'Italia) incide per circa il 25% e ha mostrato segnali di interessante crescita negli ultimi due anni, dove l'attivitá prevalentemente avviene attraverso vendite dirette.

I proventi della Ipo verranno utilizzati per sostenere il forte sviluppo, che avverrà anche per linee esterne. "Assolutamente. Entro l'anno abbiamo l'intenzione di concludere un'operazione all'estero. Stiamo facendo una serie di analisi", risponde il fondatore di Ecomembrane a precisa domanda sul tema M&A. "Entro l'anno contiamo di fare questo tipo di passaggio. Altri salti li valuteremo nel secondo semestre dell'anno, per poi nel 2024 prendere una decisione".

Sulle aree geografiche di riferimento e maggiore sviluppo, l'a.d. di Ecomembrane pone l'accento soprattutto su "Centro-Europa e Stati Uniti. Gli Usa, in particolare, partendo anche in ritardo hanno molto da recuperare sul fronte ambientale. In Centro Europa, invece, vediamo un forte trend di costruzione o ristrutturazione degli impianti. Questo trend, che vediamo molto positivo, è finanziato dall'Unione Europea. L'Italia invece parte in pole position rispetto all'Europa grazie anche ad una serie di normative che sfruttano in Pnrr per accelerare questo processo. Anche l'Italia ci garantisce una quota parte di crescita. Usa e Italia, in particolare, sono i Paesi destinati a crescere piu' velocemente".

Non escluso, infine, in futuro un passaggio al listino principale "Me lo auguro. Se riuscissimo a crescere alla stessa velocità attuale arriveremo alla massa critica necessaria per fare questo step, ma ora pensiamo un passo alla volta", afferma Spedini.

Nell'ambito dell'offerta Private Equity Partners è advisor finanziario dell'emittente, Equita Sim agisce in qualitá di Euronext Growth Advisor e Global Coordinator, Grimaldi Alliance svolge il ruolo di consulente legale, BDO Italia è la societá di revisione che fornirá assistenza sul Documento di Ammissione, Reporting e CCN, Reply Consulting è consulente per la verifica dei dati extracontabili, BDO Stp Srl SB agisce come consulente fiscale, mentre Spriano Communication svolge l'attivitá di advisor di comunicazione.

fus

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April 24, 2023 09:21 ET (13:21 GMT)

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