Chiusura sopra la parità per il listino milanese con il Ftse Mib che a fine giornata sale dello 0,19%.

Sul fronte macro da segnalare che l'indice di fiducia economica nei Paesi dell'Eurozona si è attestato a 99,3 punti ad aprile, in lieve aumento rispetto ai 99,2 punti di marzo e al di sotto del consenso degli economisti a 99,9 punti. Sempre nell'area euro l'indice di fiducia delle imprese industriali si è attestato a -2,6 punti, rispetto ai -0,5 del mese precedente (+0,3 punti il consenso).

L'indicatore del settore servizi per il mese di aprile è risultato pari

a +10,5 punti, in aumento rispetto ai 9,6 di marzo (9,2 punti il consenso). Infine, il dato definitivo dell'indice di fiducia dei consumatori è risultato pari a -17,5 punti dai -19,1 di marzo, in linea con il preliminare.

Negli Usa, invece, il Pil è cresciuto dell'1,1% a livello trimestrale, in lieve calo rispetto al +2,6% registrato nel quarto trimestre dell'anno scorso. Il dato è nettamente inferiore al consenso degli economisti al 2%. Infine, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono diminuite di 16.000 unitá a quota 230.000 (249.000 unitá il consenso degli economisti intervistati dal Wall Street Journal).

A Milano da segnalare il calo di Stm (-8,72%) nonostante il positivo primo trimestre. L'azienda ha totalizzato ricavi netti per 4,25 miliardi di dollari (+19,8% a/a), con un margine operativo cresciuto al 28,3% dal 24,7% e l'utile netto in aumento del 39,8% a/a a 1,04 miliardi di dollari. Sull'intero 2023, Stm prevede un fatturato tra 17 e i 17,8 mld di dollari. I numeri si sono rivelati migliori delle attese, ma questo non è bastato a impedire le decise prese di profitto sul titolo.

Male anche Tenaris (-3,57%) dopo la pubblicazione dei conti. La società ha chiuso il primo trimestre con un utile netto di 1,129 mld usd in crescita del 124% rispetto allo stesso periodo del 2022. Il focus però è sulle previsioni per la restante parte dell'anno. Dopo i risultati record nel primo trimestre, infatti, Tenaris prevede che le vendite e i margini rimarranno a buoni livelli, ma mostreranno diminuzioni graduali e sequenziali nel resto dell'anno.

In recupero i bancari dopo i recenti pesanti cali: Banco Bpm +2,59%, Bper +4%, Unicredit +3,54%, Intesa Sanpaolo +0,99%, Mediobanca +0,86% e B.Mps +4,35%.

Denaro, tra le altre blue chip, su Hera (+3,33%), Recordati (+3,22%) e Tim (+2,63%). In discesa invece Eni (-1,92%) e Saipem (-1,03%).

Sul resto del listino, da segnalare Webuild (+1,77%) che, tramite la sua controllata australiana Clough, si è aggiudicato nuovo contratto di 147 milioni di euro a supporto dello sviluppo sostenibile in Australia.

fus

 

(END) Dow Jones Newswires

April 27, 2023 11:48 ET (15:48 GMT)

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