Forti prese di beneficio su Iveco (-6%) e Mediobanca (-2,8%)

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 11 mag - Lo stallo sul debito Usa, le difficoltà del mercato del lavoro statunitense e il ritorno dei timori sulla tenuta delle banche regionali mettono di nuovo un freno ai listini europei, che chiudono in ordine sparso ma fiaccati anche dalla debolezza del petrolio e dall'atteso rialzo dei tassi da parte della Bank of England. Segno che la lotta contro l'inflazione per ora andrà avanti, nonostante i dubbi degli investitori sulle prossime mosse d Bce e Fed (alla luce degli ultimi segnali di raffreddamento dei prezzi alla produzione negli Stati Uniti).

Ma a tenere banco a Piazza Affari -- dove il Ftse Mib perde alla fine lo 0,6% -- sono soprattutto le trimestrali che vedono molti titoli in "rosso" nonostante i conti sopra le attese. È il caso in particolare di Iveco (-6%) e Mediobanca (-2,8%). Il calo del greggio pesa invece su Saipem (-3,9%) ed Eni (-1,8%). Seduta debole per i big bancari e assicurativi, mentre si salva il comparto delle utility con Hera (+3,3%), assieme a Interpump (+3%) e Recordati (+2,1%) dopo il rialzo dei target 2023. Frena Tim (-2,3%) all'indomani dei conti e delle tensioni in cda sulla governance.

Sul valutario, l'euro è in netto calo a 1,091 dollari (da 1,098 ieri in chiusura) e 146,69 yen (148,18). Il biglietto verde passa di mano a 134,34 sulla divisa nipponica. Si conferma piatto sui 35 euro al MWh il prezzo del gas mentre perde quota il petrolio: il Wti di giugno scambia a 71,6 dollari (-1,3%) e il Brent di luglio a 75,7 dollari (-1%).

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(RADIOCOR) 11-05-23 17:38:57 (0646)NEWS,ENE,PA,ASS 3 NNNN

 

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May 11, 2023 11:41 ET (15:41 GMT)

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