Energia: le future stelle green (Mi.Fi.)
23 Gennaio 2023 - 9:07AM
MF Dow Jones (Italiano)
La rivoluzione verde è partita anche in Europa, dove in risposta
all'Ira di Biden sta per partire il Net Zero Industry Act. Tra le
società che ne beneficeranno le italiane Enel, Prysmian, Stellantis
e Danieli.
Lo riporta il settimanale Milano Finanza spiegando che non è
ancora un Buy Europa speculare al Buy America, ma il dado è tratto.
Lo ha lanciato da Davos la presidente della Commissione Europea,
Ursula von der Leyen, anticipando l'intenzione di creare un fondo
sovrano green, simile all'Inflation Reduction Act (Ira)
statunitense, per aumentare le risorse per la ricerca, sostenere le
tecnologie verdi e abbattere le emissioni di gas serra. Sul piano
legislativo verrà proposto un "NetZero Industry Act", sulla
falsariga del Chips Act, per rendere l'Europa «patria della
tecnologia pulita e dell'innovazione industriale». Per raggiungere
quest'obiettivo, l'Ue conta di semplificare e velocizzare la
normativa sugli aiuti di Stato, in modo da consentire una maggior
flessibilità sull'introduzione di sovvenzioni e prestiti, evitando,
però, effetti di frammentazione.
L'Italia con Enel & C. Luigi de Bellis, co-head Ufficio
Studi Equita, aggiunge Erg, Acciona Energia e Alerion, e cita le
società energetiche, prime fra tutte Enel, che tra l'altro
costruirà la prossima fabbrica di pannelli avanzati proprio negli
Stati Uniti, ed Eni seguite dalle utilities A2A, Iren, Hera, Acea e
da alcune società industriali come Danieli e Prysmian, consigliata,
quest'ultima, anche da Martin Wilkie, analista di Citi, insieme a
Wartsila nella decarbonizzazione. Altri vincitori potrebbero
includere, a detta di Wilkie, Vestas e Nordex tra i produttori di
apparecchiature eoliche, Ceres Power, Nel e PowerCell nell'idrogeno
e Volkswagen, Renault e Stellantis tra gli Oem automobilistici.
Per Mediobanca Enel, Hera, Ariston, Danieli, Salcef e Sesa
restano favorite da questa rivoluzione verde in Europa «dove c'è
voglia di ricostruire un'economia diversa, ma c'è bisogno di
compensare con una politica fiscale espansiva che valga almeno il
2% del Pil, in modo da stabilizzare l'economia a un -0,3%/-0,4%
quest'anno», stima Suarez, elencando, invece, tra le società più
positivamente esposte all'Ira Usa: Enel, Iberdrola, Edp, Prysmian,
De Nora, Ariston e Carel Industries.
Le aziende europee esposte negli Stati Uniti nei settori
dell'efficienza degli edifici (Abb, Nexans, Prysmian, Rexel,
Siemens e Signify), dell'industria manifatturiera (Atlas Copco),
dei veicoli puliti (Daimler Truck e Volvo), della generazione di
energia sono ben posizionate per beneficiare dell'Ira americana,
secondo Daniela Costa di Goldman Sachs. Come Cnh Industrial,
l'azienda italo americana leader nella produzione di trattori, che
vede buone opportunità nel settore dell'elettrificazione a stelle e
strisce grazie alla nuova legge.
Le americane Community Health Systems, Hca Healthcare, Tenet
Healthcare e Universal Health Services sono favorite
dall'estensione per tre anni dei sussidi introdotti con
l'Affordable Care Act per l'acquisto dell'assicurazione sanitaria,
secondo Keith Parker, strategist di Ubs, che indica Tesla e General
Motors tra i maggiori beneficiari del credito d'imposta per i
veicoli elettrici, Quanta Services, MasTec, Primoris e Fluor tra
chi installa rinnovabili e appalta servizi di rete, Air Products,
CF Industries, Nutrien, Albermarle e Chemours nel settore chimico
(cattura del carbonio e ammoniaca verde/blu), Energy Transfer,
Mplx, Enterprise Products, Cheniere Energy, Targa Resources, Kinder
Morgan nel Midstream & Natural Gas (crediti per l'idrogeno).
Prossimo appuntamento il vertice dell'Ue a 27 del 9-10
febbraio.
pev
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January 23, 2023 02:52 ET (07:52 GMT)
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