La rivoluzione verde è partita anche in Europa, dove in risposta all'Ira di Biden sta per partire il Net Zero Industry Act. Tra le società che ne beneficeranno le italiane Enel, Prysmian, Stellantis e Danieli.

Lo riporta il settimanale Milano Finanza spiegando che non è ancora un Buy Europa speculare al Buy America, ma il dado è tratto. Lo ha lanciato da Davos la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, anticipando l'intenzione di creare un fondo sovrano green, simile all'Inflation Reduction Act (Ira) statunitense, per aumentare le risorse per la ricerca, sostenere le tecnologie verdi e abbattere le emissioni di gas serra. Sul piano legislativo verrà proposto un "NetZero Industry Act", sulla falsariga del Chips Act, per rendere l'Europa «patria della tecnologia pulita e dell'innovazione industriale». Per raggiungere quest'obiettivo, l'Ue conta di semplificare e velocizzare la normativa sugli aiuti di Stato, in modo da consentire una maggior flessibilità sull'introduzione di sovvenzioni e prestiti, evitando, però, effetti di frammentazione.

L'Italia con Enel & C. Luigi de Bellis, co-head Ufficio Studi Equita, aggiunge Erg, Acciona Energia e Alerion, e cita le società energetiche, prime fra tutte Enel, che tra l'altro costruirà la prossima fabbrica di pannelli avanzati proprio negli Stati Uniti, ed Eni seguite dalle utilities A2A, Iren, Hera, Acea e da alcune società industriali come Danieli e Prysmian, consigliata, quest'ultima, anche da Martin Wilkie, analista di Citi, insieme a Wartsila nella decarbonizzazione. Altri vincitori potrebbero includere, a detta di Wilkie, Vestas e Nordex tra i produttori di apparecchiature eoliche, Ceres Power, Nel e PowerCell nell'idrogeno e Volkswagen, Renault e Stellantis tra gli Oem automobilistici.

Per Mediobanca Enel, Hera, Ariston, Danieli, Salcef e Sesa restano favorite da questa rivoluzione verde in Europa «dove c'è voglia di ricostruire un'economia diversa, ma c'è bisogno di compensare con una politica fiscale espansiva che valga almeno il 2% del Pil, in modo da stabilizzare l'economia a un -0,3%/-0,4% quest'anno», stima Suarez, elencando, invece, tra le società più positivamente esposte all'Ira Usa: Enel, Iberdrola, Edp, Prysmian, De Nora, Ariston e Carel Industries.

Le aziende europee esposte negli Stati Uniti nei settori dell'efficienza degli edifici (Abb, Nexans, Prysmian, Rexel, Siemens e Signify), dell'industria manifatturiera (Atlas Copco), dei veicoli puliti (Daimler Truck e Volvo), della generazione di energia sono ben posizionate per beneficiare dell'Ira americana, secondo Daniela Costa di Goldman Sachs. Come Cnh Industrial, l'azienda italo americana leader nella produzione di trattori, che vede buone opportunità nel settore dell'elettrificazione a stelle e strisce grazie alla nuova legge.

Le americane Community Health Systems, Hca Healthcare, Tenet Healthcare e Universal Health Services sono favorite dall'estensione per tre anni dei sussidi introdotti con l'Affordable Care Act per l'acquisto dell'assicurazione sanitaria, secondo Keith Parker, strategist di Ubs, che indica Tesla e General Motors tra i maggiori beneficiari del credito d'imposta per i veicoli elettrici, Quanta Services, MasTec, Primoris e Fluor tra chi installa rinnovabili e appalta servizi di rete, Air Products, CF Industries, Nutrien, Albermarle e Chemours nel settore chimico (cattura del carbonio e ammoniaca verde/blu), Energy Transfer, Mplx, Enterprise Products, Cheniere Energy, Targa Resources, Kinder Morgan nel Midstream & Natural Gas (crediti per l'idrogeno). Prossimo appuntamento il vertice dell'Ue a 27 del 9-10 febbraio.

pev

 

(END) Dow Jones Newswires

January 23, 2023 02:52 ET (07:52 GMT)

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