I mercati continuano a essere nervosi e a mancare di direzione. Piazza Affari ha aperto la settimana con ribassi per oltre l'1,5% per poi chiudere poco sopra la parità a 22.140 punti mentre l'Eurostoxx 600 ha terminato la corsa in debolezza. A incidere in mattinata, lo stacco dividendi di blue chip come Eni e Stm. Wall Street, dal canto suo, si è mossa poi sotto la parità, in attesa di capire se questa settimana la Fed alzerà i tassi dello 0,75% o se oserà muoversi con un'operazione jumbo da un punto percentuale. Nel frattempo, un'altra incognita importante è quella legata al reale stato di salute delle imprese, fra costo dell'energia in media triplicato rispetto al periodo pre-guerra in Ucraina e banche centrali in storico rialzo del costo del denaro per raffreddare un'inflazione tenace, attesa al 10% a dicembre.

Utili attesi in ribasso del 30%. Alberto Nobili, head of Investment Banking Corporate di Banca Finint, ha spiegato ieri a MF-Milano Finanza a margine della presentazione del nuovo Basket Bond Italia presentato nella sede di Borsa Italiana, che "l'impatto più preoccupante della crisi geopolitica è legato ai costi energetici, dal momento che la bolletta media per le imprese è indicativamente triplicata. Questo va ad erodere i margini e crea ripercussioni sul merito di credito delle aziende".

Nel frattempo, l'aumento in corso dei tassi, combinato con la pressione sui margini "va a togliere capacità generativa sui flussi di cassa". Secondo Nobili, "l'impatto medio sugli utili delle società italiane fra gas e costo del denaro è di almeno il 30% entro fine anno, chiaramente più elevato per le imprese energivore".

Gas in calo, ma la Bundesbank prevede una recessione. Nel frattempo ieri i futures sul gas scambiato al Ttf di Amsterdam sono scesi fino a 170 euro (175,5 euro in chiusura) per megawattora, il livello più basso dal 25 luglio e dopo un calo del 9% nella settimana precedente quando l'Europa ha intensificato gli sforzi per allentare la dipendenza dalle importazioni russe, compreso il fatto di accordarsi su un tetto al prezzo della materia prima e il salvataggio aziende energetiche locali. Ad agosto il gas ha superato i 340 euro a megawatt ora, ma il valore oggi si confronta comunque con i circa 25 euro di un anno fa. Le misure proposte dalla Commissione Ue prevedono la raccolta di 140 miliardi di euro dai profitti delle compagnie energetiche e un taglio obbligatorio al consumo di gas. I ministri dell'Energia si incontreranno il 30 settembre per cercare di approvarle. E proprio a causa della crisi energetica, la Banca centrale tedesca si aspetta una recessione e nel breve periodo un'inflazione al 10%. "Emergono crescenti segnali di recessione nell'economia tedesca e vanno in direzione di un declino significativo, ampio e duraturo della produzione economica", ha scritto la Buba nel suo rapporto mensile del 19 settembre.

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September 20, 2022 02:25 ET (06:25 GMT)

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