Imprese: stime shock da B.Finint, utili giù del 30% (MF)
20 Settembre 2022 - 8:40AM
MF Dow Jones (Italiano)
I mercati continuano a essere nervosi e a mancare di direzione.
Piazza Affari ha aperto la settimana con ribassi per oltre l'1,5%
per poi chiudere poco sopra la parità a 22.140 punti mentre
l'Eurostoxx 600 ha terminato la corsa in debolezza. A incidere in
mattinata, lo stacco dividendi di blue chip come Eni e Stm. Wall
Street, dal canto suo, si è mossa poi sotto la parità, in attesa di
capire se questa settimana la Fed alzerà i tassi dello 0,75% o se
oserà muoversi con un'operazione jumbo da un punto percentuale. Nel
frattempo, un'altra incognita importante è quella legata al reale
stato di salute delle imprese, fra costo dell'energia in media
triplicato rispetto al periodo pre-guerra in Ucraina e banche
centrali in storico rialzo del costo del denaro per raffreddare
un'inflazione tenace, attesa al 10% a dicembre.
Utili attesi in ribasso del 30%. Alberto Nobili, head of
Investment Banking Corporate di Banca Finint, ha spiegato ieri a
MF-Milano Finanza a margine della presentazione del nuovo Basket
Bond Italia presentato nella sede di Borsa Italiana, che "l'impatto
più preoccupante della crisi geopolitica è legato ai costi
energetici, dal momento che la bolletta media per le imprese è
indicativamente triplicata. Questo va ad erodere i margini e crea
ripercussioni sul merito di credito delle aziende".
Nel frattempo, l'aumento in corso dei tassi, combinato con la
pressione sui margini "va a togliere capacità generativa sui flussi
di cassa". Secondo Nobili, "l'impatto medio sugli utili delle
società italiane fra gas e costo del denaro è di almeno il 30%
entro fine anno, chiaramente più elevato per le imprese
energivore".
Gas in calo, ma la Bundesbank prevede una recessione. Nel
frattempo ieri i futures sul gas scambiato al Ttf di Amsterdam sono
scesi fino a 170 euro (175,5 euro in chiusura) per megawattora, il
livello più basso dal 25 luglio e dopo un calo del 9% nella
settimana precedente quando l'Europa ha intensificato gli sforzi
per allentare la dipendenza dalle importazioni russe, compreso il
fatto di accordarsi su un tetto al prezzo della materia prima e il
salvataggio aziende energetiche locali. Ad agosto il gas ha
superato i 340 euro a megawatt ora, ma il valore oggi si confronta
comunque con i circa 25 euro di un anno fa. Le misure proposte
dalla Commissione Ue prevedono la raccolta di 140 miliardi di euro
dai profitti delle compagnie energetiche e un taglio obbligatorio
al consumo di gas. I ministri dell'Energia si incontreranno il 30
settembre per cercare di approvarle. E proprio a causa della crisi
energetica, la Banca centrale tedesca si aspetta una recessione e
nel breve periodo un'inflazione al 10%. "Emergono crescenti segnali
di recessione nell'economia tedesca e vanno in direzione di un
declino significativo, ampio e duraturo della produzione
economica", ha scritto la Buba nel suo rapporto mensile del 19
settembre.
red
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