Aeroporti: con caos a rischio 7 milioni passeggeri (CorSera)
04 Luglio 2022 - 10:37AM
MF Dow Jones (Italiano)
Voli cancellati, ritardi e scioperi: a rischio 7 milioni di
passeggeri. Caos negli aeroporti europei per la carenza di
personale. Problemi soprattutto a Londra, Amsterdam, Francoforte.
In Italia meno disagi grazie a Cigs e aiuti.
Lo riporta il Corriere della Sera sottolineando come la prima
estate (quasi) normale dopo oltre due anni di pandemia è iniziata
con il caos negli scali europei. Lunghe code ai terminal - lo
scorso fine settimana l'attesa media ad Amsterdam è stata di
quattro ore - voli annullati o in forte ritardo, decine di migliaia
di bagagli smarriti anche per l'avaria dei sistemi di smistamento,
centri di assistenza ai clienti in tilt, aerei che decollano senza
cibo e bevande per problemi durante il rifornimento. Come se non
bastasse si sono aggiunti anche gli scioperi - in Spagna, Francia,
Italia, Belgio, Portogallo - che riguardano soprattutto le low cost
e che proseguiranno pure a luglio.
A giugno, in Europa sono stati cancellati circa 11 mila voli, il
triplo di tre anni fa. Dal 1* aprile sono almeno 70 mila. Le
compagnie del continente rischiano di sborsare 453 milioni di euro
di risarcimenti, soltanto per i problemi di giugno, a 1,5 milioni
di passeggeri. "Ogni anno eroghiamo 10 miliardi di indennizzi",
risponde al Corriere Willie Walsh, direttore generale della Iata,
associazione che rappresenta le aviolinee. "Penso che stavolta
debbano pagare anche gli aeroporti: questi disagi non sono causati
da noi".
Per luglio, agosto e settembre le compagnie hanno tolto altri 41
mila voli (coinvolte 7 milioni di persone). Hanno annunciato
riduzioni Lufthansa, Swiss, Austrian Airlines, Eurowings, Air
France-Klm, British Airways, easyJet, Sas. Problemi ci sono anche
in Canada e negli Usa. Airlines for America calcola che l'offerta
delle principali aviolinee statunitensi è stata tagliata del 15%
tra luglio e agosto.
I passeggeri sono tornati ai volumi del 2019, prima del Covid.
Ma non il personale delle compagnie, degli aeroporti (in Francia ci
sono almeno quattromila posizioni scoperte), delle società di
handling e di catering, di sicurezza privata. Possono volerci anche
sei mesi tra assunzione e rilascio del nulla osta sicurezza, stima
Aci Europe, l'associazione degli scali. E c'è pure una fetta di
persone già formate che dopo essere stata licenziata durante la
pandemia ha deciso di fare altro. "Tutti si chiedono dove siano
andati i dipendenti e la risposta è sempre: "Amazon"", dice Tim
Clark, presidente di Emirates. Per far fronte all'emergenza la
Germania "importerà" addetti dall'estero per dare una mano nei
terminal. In Irlanda è stato allertato l'esercito che è pronto a
intervenire all'aeroporto di Dublino.
Non è così ovunque. Dove i governi sono intervenuti con misure
di tutela sociale i disagi sono contenuti. È il caso dell'Italia,
come conferma Pierluigi Di Palma, presidente dell'Ente nazionale
per l'aviazione civile (Enac): "La cassa integrazione e gli 800
milioni di euro di aiuti hanno consentito di mantenere il personale
aeroportuale", sostiene. Ma il trasporto aereo è un ecosistema.
Quello che succede ad esempio nel Regno Unito - con scali che hanno
mandato a casa anche il 50% della forza lavoro - si ripercuote pure
qui.
L'epicentro dei disagi in Europa? Proprio il Regno Unito (in
particolare Londra Heathrow e Gatwick), Amsterdam, Francoforte,
Parigi-Charles de Gaulle, Amburgo, Bruxelles. Chi deve spostarsi
deve fare attenzione alle tempistiche, soprattutto se deve sostare
in queste strutture per prendere poi un volo intercontinentale.
Non solo. Gli aerei sono pure pieni. E questa sarebbe un'ottima
notizia per le aviolinee in tempi normali. Ma oggi è un ulteriore
grattacapo perché non consente di riaccomodare i viaggiatori dei
voli cancellati su quelli confermati e che di solito avevano posti
liberi. Le persone, del resto, non vedono l'ora di staccare dopo
oltre due anni di restrizioni. E stanno anche pagando di più. Le
tariffe medie sulle rotte all'interno dell'Europa sono salite di
quasi il 30% rispetto all'estate prima e fino al 12% sul 2019
secondo i database specializzati. In alcuni casi, come i voli verso
la Spagna e la Grecia anche di più. La domanda, visto il bollettino
da "guerra", è quando si risolverà tutto questo. Gli addetti ai
lavori più ottimisti dicono ottobre-novembre, i più pessimisti
spostano il momento ad aprile 2023.
vs
(END) Dow Jones Newswires
July 04, 2022 04:22 ET (08:22 GMT)
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