Voli cancellati, ritardi e scioperi: a rischio 7 milioni di passeggeri. Caos negli aeroporti europei per la carenza di personale. Problemi soprattutto a Londra, Amsterdam, Francoforte. In Italia meno disagi grazie a Cigs e aiuti.

Lo riporta il Corriere della Sera sottolineando come la prima estate (quasi) normale dopo oltre due anni di pandemia è iniziata con il caos negli scali europei. Lunghe code ai terminal - lo scorso fine settimana l'attesa media ad Amsterdam è stata di quattro ore - voli annullati o in forte ritardo, decine di migliaia di bagagli smarriti anche per l'avaria dei sistemi di smistamento, centri di assistenza ai clienti in tilt, aerei che decollano senza cibo e bevande per problemi durante il rifornimento. Come se non bastasse si sono aggiunti anche gli scioperi - in Spagna, Francia, Italia, Belgio, Portogallo - che riguardano soprattutto le low cost e che proseguiranno pure a luglio.

A giugno, in Europa sono stati cancellati circa 11 mila voli, il triplo di tre anni fa. Dal 1* aprile sono almeno 70 mila. Le compagnie del continente rischiano di sborsare 453 milioni di euro di risarcimenti, soltanto per i problemi di giugno, a 1,5 milioni di passeggeri. "Ogni anno eroghiamo 10 miliardi di indennizzi", risponde al Corriere Willie Walsh, direttore generale della Iata, associazione che rappresenta le aviolinee. "Penso che stavolta debbano pagare anche gli aeroporti: questi disagi non sono causati da noi".

Per luglio, agosto e settembre le compagnie hanno tolto altri 41 mila voli (coinvolte 7 milioni di persone). Hanno annunciato riduzioni Lufthansa, Swiss, Austrian Airlines, Eurowings, Air France-Klm, British Airways, easyJet, Sas. Problemi ci sono anche in Canada e negli Usa. Airlines for America calcola che l'offerta delle principali aviolinee statunitensi è stata tagliata del 15% tra luglio e agosto.

I passeggeri sono tornati ai volumi del 2019, prima del Covid. Ma non il personale delle compagnie, degli aeroporti (in Francia ci sono almeno quattromila posizioni scoperte), delle società di handling e di catering, di sicurezza privata. Possono volerci anche sei mesi tra assunzione e rilascio del nulla osta sicurezza, stima Aci Europe, l'associazione degli scali. E c'è pure una fetta di persone già formate che dopo essere stata licenziata durante la pandemia ha deciso di fare altro. "Tutti si chiedono dove siano andati i dipendenti e la risposta è sempre: "Amazon"", dice Tim Clark, presidente di Emirates. Per far fronte all'emergenza la Germania "importerà" addetti dall'estero per dare una mano nei terminal. In Irlanda è stato allertato l'esercito che è pronto a intervenire all'aeroporto di Dublino.

Non è così ovunque. Dove i governi sono intervenuti con misure di tutela sociale i disagi sono contenuti. È il caso dell'Italia, come conferma Pierluigi Di Palma, presidente dell'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac): "La cassa integrazione e gli 800 milioni di euro di aiuti hanno consentito di mantenere il personale aeroportuale", sostiene. Ma il trasporto aereo è un ecosistema. Quello che succede ad esempio nel Regno Unito - con scali che hanno mandato a casa anche il 50% della forza lavoro - si ripercuote pure qui.

L'epicentro dei disagi in Europa? Proprio il Regno Unito (in particolare Londra Heathrow e Gatwick), Amsterdam, Francoforte, Parigi-Charles de Gaulle, Amburgo, Bruxelles. Chi deve spostarsi deve fare attenzione alle tempistiche, soprattutto se deve sostare in queste strutture per prendere poi un volo intercontinentale.

Non solo. Gli aerei sono pure pieni. E questa sarebbe un'ottima notizia per le aviolinee in tempi normali. Ma oggi è un ulteriore grattacapo perché non consente di riaccomodare i viaggiatori dei voli cancellati su quelli confermati e che di solito avevano posti liberi. Le persone, del resto, non vedono l'ora di staccare dopo oltre due anni di restrizioni. E stanno anche pagando di più. Le tariffe medie sulle rotte all'interno dell'Europa sono salite di quasi il 30% rispetto all'estate prima e fino al 12% sul 2019 secondo i database specializzati. In alcuni casi, come i voli verso la Spagna e la Grecia anche di più. La domanda, visto il bollettino da "guerra", è quando si risolverà tutto questo. Gli addetti ai lavori più ottimisti dicono ottobre-novembre, i più pessimisti spostano il momento ad aprile 2023.

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(END) Dow Jones Newswires

July 04, 2022 04:22 ET (08:22 GMT)

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