Per Tim non sarà facile spuntare un prezzo più basso per l'acquisizione degli asset mobili di Oi in Brasile. In realtà non sarà facile per tutti gli acquirenti, ossia oltre a Tim Brasil, anche Claro e Vivo, che avevano chiesto una revisione del prezzo d'acquisto per le attività di telefonia mobile dell'ex incumbent brasiliano. E' stata la stessa Oi a passare all'attacco depositando al Tribunale di Rio de Janeiro un'ingiunzione con la quale ha chiesto il deposito, entro 48 ore, dell'importo di 1,5 miliardi di reais (circa 290 milioni di euro), di cui 515 milioni a Telefonica, 342 milioni a Claro e 669 milioni (circa 129 milioni di euro) a Tim.

In sostanza, scrive MF-Milano Finanza, la somma di 290 milioni da parte delle tre società dovrebbe essere congelata in un conto in attesa di una decisione arbitrale in merito alla richiesta di revisione del prezzo.

L'ingiunzione è stata accolta dai giudici e ha colto di sorpresa le società.

La stessa Tim Brasil in una nota ha reso noto di non essere stata ancora informata della decisione (che però è stata annunciata da Oi ai media brasiliani), contro la quale presenterà ricorso. Tutto parte come detto dalla richiesta di parte di Tim Brasil, Vivo e Claro di rivedere al ribasso il prezzo di acquisto degli asset. Da un'analisi affidata al consulente indipendente Kpmg sarebbero infatti emersi elementi, di cui le società sono potute venire a conoscenza solo dopo la firma dell'acquisizione, tali per cui si sarebbe resa necessaria una modifica del prezzo.

L'analisi avrebbe evidenziato divergenze nelle assunzioni e nei criteri di calcolo. In particolare, per quanto riguarda gli investimenti (capex) le tre società acquirenti avrebbero individuato un mancato rispetto del volume minimo e della natura degli obblighi di investimento di Oi, che non avrebbe rispettato nemmeno gli obblighi relativi al mantenimento della quota minima di nuove attivazioni nette.

Per Tim la modifica richiesta avrebbe un impatto sul prezzo finale di acquisto di 1,4 miliardi di reais (ossia circa il 44% della revisione complessiva da 3,2 miliardi richiesta) equivalenti a circa 270 milioni di euro. La strada per ottenere questa variazione però non sarà facile, come si evince dalle mosse di Oi secondo cui l'analisi svolta da Kpmg sarebbe stata viziata da errori tecnici, procedurali e di metodologia. Nel frattempo, prendono corpo gli effetti dell'acquisizione degli asset di telefonia mobile. A seguito dell'operazione infatti l'Anatel aveva obbligato le società a creare opportunità di mercato per operatori mobili virtuali. In questo contesto si inserisce l'accordo siglato da Tim Brasil con Algar perché quest' ultima inizi l'attività nel paese come operatore Mvno autorizzato.

Le news dal Brasile hanno penalizzato il titolo alla borsa di San Paolo, mentre le azioni di Telecom Italia hanno registrato una seduta molto positiva, chiudendo in rialzo del 3,67% e soprattutto tornando sopra la soglia psicologica di 0,2 euro a 0,2032 euro. A spingere le quotazioni sarebbero stati gli incontri con gli investitori del ceo Pietro Labriola, cui sarebbero seguiti feedback positivi. Incontri nei quali si sarebbe parlato molto di industria e tlc e meno di operazioni straordinarie come la creazione della rete unica, progetto (altro articolo) che attende la proposta di Open Fiber.

red

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MF-DJ NEWS

0510:04 ott 2022

 

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October 05, 2022 04:06 ET (08:06 GMT)

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