Tim: in leggero calo il debito (MF)
19 Gennaio 2023 - 8:33AM
MF Dow Jones (Italiano)
Mentre il dibattito sulla rete unica continua a tenere banco a
livello politico, ieri il primo consiglio d'amministrazione di Tim
senza rappresentanti del primo socio Vivendi (dopo le dimissioni a
sorpresa di Arnaud De Puyfontaine) ha iniziato l'analisi sui conti
del gruppo. Al netto delle decisioni sulle operazioni
straordinarie, con evidente riferimento alla possibile cessione di
Netco, la società cui fanno capo le attività infrastrutturali del
gruppo, il mercato inizia a scaldare i motori in attesa di vedere
come saranno i conti del 2023 di Telecom, soprattutto alla luce del
piano industriale presentato dall'ad Pietro Labriola.
Lo scrive MF aggiungendo che una prima importante indicazione
riguarda l'indebitamento che nel terzo trimestre era salito per la
maxi rata finale da 1,7 miliardi legata alle frequenze 5G, ma che
negli ultimi mesi dell'anno è stato ridotto di circa 100 milioni.
Il debito netto after lease è quindi previsto intorno a 20
miliardi, inferiore alle stime di parte degli analisti.
Le difficoltà che sta affrontando il settore delle
telecomunicazioni infatti sono molteplici e anche di questo si è
parlato ieri nel corso del primo round di incontri organizzati al
Dipartimento per la trasformazione digitale dal sottosegretario
Alessio Butti, con gli operatori delle tlc e le associazioni di
categoria. In particolare, sarebbe stato affrontato il tema del
consolidamento del settore, con la convinzione degli operatori, che
un mercato eccessivamente competitivo non consenta adeguati
investimenti. Tra gli altri argomenti trattati ci sono stati i
Bandi Italia 1 giga (relativi alle aree grigie), ma anche
formazione e competenze legate al mondo del lavoro fino al
decommissioning (che consentirebbe di accelerare e in qualche modo
«forzare» il passaggio dal rame alla fibra).
Gli incontri proseguiranno mercoledì prossimo con una seconda
tranche di incontri, lo stesso giorno in cui è previsto un nuovo
appuntamento del tavolo tra governo e azionisti di Tim al Ministero
delle Imprese e del Made in Italy. In quella sede si tornerà a
parlare con Vivendi e Cdp delle tecnicalità con cui dare vita a una
rete di telecomunicazioni nazionale. L'ipotesi considerata più
probabile è la creazione di una newco controllata da Cassa e
partecipata da Macquarie che rilevi Netco, ma il tema resta
delicato e soggetto a molte variabili esterne e non è detto che
l'impianto dell'operazione non possa cambiare anche
radicalmente.
Ieri, intanto, il Senato ha dato il via libera al Decreto Priolo
che tra le altre cose introduce anche una modifica che individua,
per i cavi in fibra ottica, le caratteristiche tecniche e gli
standard cui devono attenersi gli aggiudicatari dei bandi per la
realizzazione dell'infrastruttura di rete, in modo da assicurare
adeguati livelli qualitativi e prestazioni elevate di connettività.
Si tratta di un emendamento che è stato ribattezzato anti-cavi
cinesi, che non va a toccare le principali società italiane del
settore e che in ogni caso entrerà in vigore a partire dai prossimi
bandi.
pev
(END) Dow Jones Newswires
January 19, 2023 02:18 ET (07:18 GMT)
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