Tim: Labriola ha tre jolly, sulla rete soci divisi (Mess)
31 Gennaio 2023 - 08:40AM
MF Dow Jones (Italiano)
Vola in Borsa il titolo Tim (ieri +4,6% a 0,26 euro) sulle
ipotesi che per essere accettata da Vivendi, primo socio dell'ex
monopolista, l'offerta del consorzio guidato da Cdp sulla Netco
debba essere più alta di 24 miliardi, cifra ritenuta mediana fra le
valutazioni di partenza di Cassa e di Parigi.
Il negoziato al tavolo del governo sulla Rete nazionale, scrive
il Messaggero, è quindi fermo anche se tra metà e fine febbraio
potrebbe esserci un'accelerazione con la presentazione dell'offerta
non vincolante. Resta alto l'interesse del mercato sulle strategie
di Tim che ha da poco collocato con successo il bond da 800 milioni
anche sull'aggiornamento del piano 2023-2025 che verrà presentato
al cda del 14 febbraio assieme ai conti 2022. A proposito del
piano, secondo quanto risulta al Messaggero tre sono i driver su
cui si muoverà il gruppo guidato da Pietro Labriola nel prossimo
triennio, naturalmente in formato stand alone, cioè senza
l'operazione straordinaria sulla Rete. Su questi pilastri si
sarebbe concentrata anche l'attenzione dei consiglieri che
avrebbero stimolato Labriola con richieste di affinamenti e
puntualizzazioni.
Primo driver è il debito che da sempre rappresenta la zavorra
ereditata da Tim dalla storica scalata da 100 mila miliardi di
lire. Nel 2021 l'incumbent aveva 25 miliardi di debiti netti e,
secondo le stime degli analisti, a fine 2022 potrebbe scendere a
quota 20. E il nuovo piano vedrebbe una riduzione progressiva
dell'esposizione che a fine 2025 potrebbe ridursi molto al di sotto
di 15 miliardi. Naturalmente il calo delle passività deve essere
sostenibile rispetto al mantenimento di un buon profilo del flusso
di cassa, che rappresenta il secondo driver dell'aggiornamento del
piano. Infine terzo e ultimo pilastro, perché costituisce la strada
per la crescita non solo dei ricavi, la concentrazione sul core
business che è la parte tipica del retail, cioè la vendita di
prodotti multimediali e tecnologici: cloud (Noovle), cybersecurity
(Telsy), Iot (Olivetti) e connettività (Tim Enterprise), vale a
dire tutti i segmenti diversi dall'infrastruttura di rete. Si
diceva che il piano è in un'ottica stand alone anche se in caso di
sdoppiamento in due a seguito dello scorporo funzionale alla
vendita di Netco alla cordata Cdp o di scissione proporzionale con
la nascita di due telco quotate, le indicazioni strategiche del
prossimo triennio potrebbero offrire a Tim chance di recupero.
La scissione proporzionale è gradita a Vivendi perché
consentirebbe alla stessa di dismettere la propria quota nella rete
risultante dalla scissione e potrebbe avvantaggiare lo Stato che,
invece di comprare il 100% della rete, potrebbe avere un esborso
molto più limitato. La scissione, però non piace a Cdp, in quanto i
fondi alleati di Cassa (Macquarie e Kkr) non potrebbero acquisire
titoli quotati preferendo semmai quotare la società in una fase
successiva. Con la scissione e la conversione delle risparmio in
ordinarie, le quote nelle due telco scenderebbero da 23,7 a 17,7%
(Vivendi) e da 9,9 a 7,9% (Cdp). Il vero nodo del negoziato sarà
dunque il prezzo. Ufficialmente Vivendi resta ferma su una
valutazione di 31 miliardi anche se è evidente che, come in tutte
le trattative, la mediazione dovrebbe essere più in basso e
comunque la cordata Cdp non ha intenzione di pagare un prezzo così
alto.
alu
fine
MF-DJ NEWS
3108:25 gen 2023
(END) Dow Jones Newswires
January 31, 2023 02:25 ET (07:25 GMT)
Copyright (c) 2023 MF-Dow Jones News Srl.
Grafico Azioni Telecom Italia (BIT:TIT)
Storico
Da Feb 2023 a Mar 2023
Grafico Azioni Telecom Italia (BIT:TIT)
Storico
Da Mar 2022 a Mar 2023