Borsa: brillano titoli oil dopo Opec+, a Milano in luce Tenaris, Eni e Saipem
05 Giugno 2023 - 10:39AM
MF Dow Jones (Italiano)
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 05 giu - I titoli
petroliferi premono sull'acceleratore nella prima seduta della
settimana in scia al rally del greggio dopo la riunione dell'Opec+
del fine settimana. L'organizzazione, che mette sul mercato circa
il 40% del greggio a livello mondiale, ha raggiunto un accordo per
estendere i tagli alla produzione al 2024, fissando a 40,46 milioni
di barili al giorno il nuovo target di produzione di petrolio per
il 2024, con l'obiettivo di stabilizzare il mercato. In
particolare, la Russia ha garantito fino a fine 2024 il suo taglio
alla produzione volontario di 0,5 milioni di barili al giorno,
mentre gli Emirati Arabi Uniti hanno ottenuto un aumento delle loro
quote per l'anno prossimo. Inoltre, l'Arabia Saudita ha annunciato
un altro taglio volontario alla produzione di greggio, per una
riduzione unilaterale di 1 milione di barili a luglio, con
l'opzione di estenderla. Il taglio si aggiunge a quello volontario
di 0,5 milioni di barili annunciato ad aprile (la produzione
saudita raggiungerà a luglio 9 milioni di barili al giorno, il
livello più basso dal 2021). Le decisioni hanno avuto un
prevedibile impatto immediato sui prezzi del greggio: i future del
Wti scadenza luglio salgono del 2,5% a 73,53 dollari al barile,
quelli del Brent scadenza agosto del 2,35% a 77,9 dollari. Di
conseguenza, anche i titoli del comparto volano: in una giornata di
andamenti contenuti a livello settoriale, l'Euro Stoxx 600 Energia
sale dello 0,81%. A Milano si piazzano in vetta al Ftse Mib Tenaris
(+1,82%, Saipem +1,1% ed Eni +1,38%), mentre a Londra si mettono in
evidenza Bp (+1%) e Shell (+1,2%).
"Riteniamo che la decisione possa avere impatti rialzisti sui
prezzi del greggio solo nel breve termine e a cifra singola in
quanto il taglio deciso dall'Arabia Saudita riguarda al momento
solo il mese di luglio. La decisione è segnaletica per i sauditi
circa il mantenimento della stabilità dei prezzi del greggio",
sottolineano gli analisti di Equita. Va comunque detto che
sull'andamento dei prezzi incide anche il rallentamento della
domanda e, secondo l'Agenzia internazionale dell'energia, un
recupero è atteso solo nel secondo semestre 2023, prevalentemente
grazie alla Cina. "Il mercato petrolifero deve affrontare venti
contrari a causa di una riapertura irregolare dell'economia cinese,
problemi bancari statunitensi, alti tassi di interesse e forte
crescita della produzione petrolifera al di fuori dell'Opec+,
compresi Stati Uniti, Canada, Brasile, Norvegia e Guyana", spiegano
gli analisti di Intermonte, sottolineando che "in termini di
domanda mondiale di petrolio e fondamentali dell'offerta, il taglio
probabilmente espanderà un deficit di offerta precedentemente
previsto nel terzo trimestre di quest'anno. I prezzi sono stati
deboli ultimamente e l'impatto di questo taglio resta da
valutare".
Ars
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June 05, 2023 04:24 ET (08:24 GMT)
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