Energia: senza elettricità da Francia serve più gas (Repubblica)
20 Settembre 2022 - 11:01AM
MF Dow Jones (Italiano)
L'Italia avrà bisogno di 2,5 bcm di gas in più se la Francia
dovesse tagliare l'export di elettricità al nostro Paese.
Lo scrive "Repubblica" presentando la stima dell'entità del
possibile ammanco di energia elettrica francese e cerca
contromisure alla prossima riduzione fino a zero. Oggi tutto è
messo in dubbio dai fermi manutenzione di 32 centrali nucleari su
56 in Francia, e dalla siccità che ha portato l'energia
idroelettrica ai minimi da 40 anni.
Ieri al Mite la responsabile del dipartimento energia e clima
Sara Romano ha visto i dirigenti di Terna, che mercoledì scorso le
avevano scritto per confrontarsi sugli scenari pubblicati da Rte
(gestore della rete elettrica francese e controllata al 51% dal
colosso pubblico Edf).
Le "Perspectives pour le système électrique 2022-2023"
elencavano i tanti guai che falcidieranno la generazione in Francia
nelle prossime stagioni, e l'analisi degli scenari conseguenti:
compreso il più "degradato", per cui "gli scambi di elettricità
sulla rete europea potrebbero essere turbati e la scarsità di gas
naturale porterebbe a un razionamento dei consumi" ipotizzato tra
il 5% e il 15%. La situazione potrebbe indurre un Paese
"tradizionalmente esportatore" a tenersi in casa la sua
energia.
È su tale ipotesi, non tanto remota anche tra gli operatori del
settore, che i manager di Terna mercoledì hanno subito informato il
Mite e l'Arera, chiedendo un confronto per valutare l'impatto degli
scenari francesi "sui consumi di gas e sulla stabilità della rete
elettrica in Italia", come riportava la comunicazione di Terna
(oltre metà della generazione domestica è "termoelettrica" con il
gas come fonte primaria).
Ieri i tecnici della rete dell'alta tensione avrebbero iniziato
a discutere con i dirigenti pubblici i modelli risultanti da ogni
scenario, così da stimare gli eventuali nuovi fabbisogni di
elettricità e soprattutto di gas.
Qualche operatore ipotizza che se mancasse tutto l'import
francese servirebbero 2,5 miliardi di metri cubi in più di gas
all'Italia, per alimentare le centrali termoelettriche in notturna;
il calcolo salirebbe a massimi 7 miliardi se mancassero tutti i 43
Twh importati nel 2021 anche da Svizzera, Slovenia, Austria, Paesi
a loro volta in difficoltà di fornitura.
In seguito toccherà al Mite cercare nuovi rimedi all'ennesima
cattiva notizia. Dietro le quinte pare che la squadra del ministro
Roberto Cingolani cercherà tra le pieghe delle misure già avviate,
provando ad accentuarne la portata. Finora il piano 2022-2025
prevede la sostituzione di circa 30 miliardi di metri cubi di gas
della Russia con 25 miliardi di metri cubi di produzioni
diversificate, colmando il resto con tagli ai consumi (-3,2
miliardi) ed energia da fonti diverse dal gas (2,1 miliardi).
Un altro problema, finanziario, è il divario enorme dei prezzi
ai due lati delle Alpi: sui contratti dicembre '22 ieri 1 Mwh di
elettricità costava 1.350 euro in Francia, contro 512 euro in
Italia. La stessa Rte ha scritto che «le quotazioni integrano ormai
un rischio molto alto per la Francia e incorporano gli s cenari più
estremi ». Se il divario non si chiude, e ancor più se l'inverno
fosse freddo, i francesi avranno tutto l'interesse a vendere in
Francia.
gug
(END) Dow Jones Newswires
September 20, 2022 04:46 ET (08:46 GMT)
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