Una delle 65 poltrone di comando delle maxi partecipate statali, destinate ad essere risistemate dal nuovo esecutivo (un elenco composto da Eni, Poste o Terna), potrebbe essere occupata prima che il prossimo governo si insedi a Palazzo Chigi. Si tratta di quella da amministratore delegato del Mediocredito Centrale (Mcc), la società controllata da Invitalia.

A differenza delle altre partecipate pubbliche, i cui consigli di amministrazione sono destinati ad arrivare a scadenza con la prossima primavera e l'approvazione dei bilanci 2022, scrive Milano Finanza, la poltrona di amministratore delegato del Mediocredito Centrale è rimasta vacante da luglio. La scorsa estate il precedente amministratore delegato, Bernardo Mattarella, è stato infatti chiamato al vertice della controllante Invitalia, mettendo fine al mandato di 15 anni di Domenico Arcuri. Un ritorno per Mattarella, che da 2007 al 2011 era già stato cfo di Invitalia che ha aperto allo stesso tempo il capito successione nella controllata e nelle ultime ore c'è un nome che circola con insistenza in ambienti ben informati. Si tratta dell'ex amministratore delegato di Sace, Pierfrancesco Latini, che da maggio è stato sostituito da Alessandra Ricci al timone della società passata nel frattempo da Cassa Depositi e Prestiti al ministero dell'Economia.

Latini, a quanto pare, potrebbe fare affidamento su diversi sponsor pronti a sostenere la sua nomina per la guida del Mediocredito Centrale ma la partita appare piuttosto intricata. Non solo perché per quella stessa poltrona si sono fatti altri nomi importanti, come quello di Andrea Abodi, l'attuale presidente dell'Istituto per il Credito Sportivo che sarebbe però in pole per la carica di amministratore delegato della Fondazione Milano Cortina. Ma perché lo stesso Mattarella sembra preferire una scelta di continuità interna per il Mediocredito Centrale, per valorizzare le risorse della società. Con i riflettori che si sono accesi su Elena De Gennaro, ex Poste e Kpmg, che dal 2011 è chief financial officer del Mediocredito, e che Mattarella aveva voluto anche nel board della Popolare di Bari a presidiare il rilancio e l'operatività della principale partecipazione del gruppo.

Ma la partita sembra aperta con Latini che tra l'altro, nel frattempo, avrebbe rinunciato ad un incarico importante nel gruppo Cassa Depositi e Prestiti. A proposito della partecipata del Ministero dell'Economia che oggi riunisce il cda (con all'ordine del giorno un'accelerazione sul piano) il suo ufficio stampa starebbe per essere rafforzato con l'arrivo di Michele Baccinelli, già capo ufficio stampa di Via XX Settembre, alla volta di una partecipata. A quanto pare il Polo Strategico Nazionale (la jv con Leonardo, Sogei e Tim).

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