Il Sud Italia e le Isole hanno in capo circa 263 GW di richieste di connessione alla rete elettrica nazionale di impianti di energia a fonti rinnovabili, per un 87% del totale, e le regioni con le più alte richieste sono Puglia, Sicilia e Sardegna. Per quanto riguarda il Nord Italia, invece, le regioni più gettonate sono l'Emilia-Romagna, il Piemonte e il Veneto, quest'ultimo con sole richieste per impianti solari fotovoltaici.

I numeri emergono dal nuovo report di Legambiente 'Scacco matto alle rinnovabili 2023', dal quale emerge che, a fronte di questo andamento nelle richieste di connessione, le rinnovabili faticano a decollare in Italia, nonostante le semplificazioni introdotte dal governo Draghi e l'istituzione e il potenziamento appena stabilito delle due Commissioni Via-Vas che hanno il compito di rilasciare un parere sui grandi impianti strategici per il futuro energetico del Paese.

Un primo scorcio di queste difficoltà si possono riscontrare già dall'analisi dello stato delle richieste di connessione alla rete presentate a Terna. Dei già citati 303 GW di richieste, infatti, circa 255 si trovano alle primissime battute dell'iter di connessione alla rete legate alla Soluzione Tecnica Minima Generale (Stmg), uno dei documenti preliminari prodotti durante la procedura.

Di contro, solo 4,58 GW, ovvero l'1,5% delle richieste totali, sono riusciti ad arrivare alla formulazione della Soluzione Tecnica Minima di Dettaglio (Stmd) ed eventualmente alla definizione del contratto fra Terna e produttore di energia.

Entrando nel vivo dell'analisi delle responsabilità regionali in termini di iter e di blocchi alle rinnovabili, a fine febbraio 2023, gli impianti che si trovavano in fase di Via di verifica di Assoggettabilità a Via, di valutazione preliminare e di Provvedimento Unico in materia ambientale a livello statale erano complessivamente 1.364. Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna insieme raccolgono quasi il 76% di tali procedure. A fronte di questo elevato numero di progetti in valutazione, pochissime sono le autorizzazioni che vengono rilasciate dalle Regioni.

Due gli elementi di criticità che si rilevano da questi numeri: la lentezza con cui i progetti attraversano la fase di Valutazione di impatto ambientale e, relativamente all'eolico on-shore, la discrepanza fra i progetti con Via positiva e quelli effettivamente autorizzati.

In generale, solo il 41% delle istanze relative agli impianti fotovoltaici nell'anno 2019 ha ricevuto l'autorizzazione, dato che scende progressivamente al 19% nel 2020, al 9% nel 2021 e all'1% nel 2022; ancora peggio l'eolico on-shore che vede una percentuale di autorizzazioni rilasciate nel 2019 del 6%, del 4% nel 2020, dell'1% nel 2021 e dello 0% nel 2022. A dir poco preoccupante il quadro dell'e olico on-shore, che vede autorizzati complessivamente soli 1,4 GW dal 2019 al 2022.

Relativamente al fotovoltaico, fra il 2019 e il 2022 sono stati complessivamente autorizzati solamente 7,9 GW di nuovi impianti. In termini di performance regionale nel rilascio di autorizzazioni per il fotovoltaico sono Marche, Umbria e Lombardia ad aggiundicarsi il podio per la minor percentuale di autorizzazioni rilasciate. Puglia e Basilicata sono fra le peggiori in classifica.

ann

anna.dirocco@mfdowjones.it

 

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March 27, 2023 09:00 ET (13:00 GMT)

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